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Servo di Dio Víctor Manuel Schiavoni Seminarista

Festa: .

Lucas González, Argentina, 24 novembre1977 - Paraná, Argentina, 7 settembre 1995

Seminarista dell'Arcidiocesi di Paraná in Argentina. La Santa Sede ha concesso il nulla osta pr l'avvio della causa di beatificazione in data 28 marzo 2023.



Victor Manuel Schiavoni nacque nella città di Lucas Gonzalez (Argentina) il 24 novembre 1977 da Victor Alberto e Ramona, primo di cinque fratelli di una famiglia umile, che viveva del lavoro del padre, un mattonaio.
Sin da piccolo manifestò una naturale propensione verso le cose del Signore, serviva come ministrante alla messa e partecipava alle attività della parrocchia. Frequentò la scuola primaria presso il Collegio “Castro Barrios San José” delle Suore Terziarie Missionarie Francescane con buon profitto.
Sentendo sin da piccolo la chiamata alla vocazione, dopo aver pregato e meditato per comprendere la parola del Signore, nel 1991 entrò nel Seminario Minore di Paraná. Nei tre anni che trascorse in seminario maturò profondamente sia negli studi che nella spiritualità. Si dimostrò essere un’anima sapiente, capace di lavorare sui propri difetti per conformarsi sempre più a Cristo, unico amore della sua vita. Si sforzò, seguendo le indicazioni dei suoi superiori, di somigliare a Gesù in tutto, dalla semplicità del vestire sino alla più difficile virtù del perdono, che offriva sempre anche quando gli si facevano dei gravi torti.
Nella preghiera costante e sincera trovò la via per raggiungere la perfezione della santità, progredendo, di giorno in giorno, nell’amore verso il Signore, dal quale si sentiva ricambiato.
La sua santità non fu occulta a chi gli stava vicina e gli stessi superiori ne furono fortemente convinti.
Victor era anche molto devoto della Vergine Maria e, proprio durante una visita alla Vergine di Luján, l’8 maggio 1995 si manifestarono i primi sintomi della malattia. Dapprima non fece caso ad essi, pensando a qualcosa di passeggero, ma nel persistere dei dolori, si convinse a fare degli accertamenti che, tuttavia, non diedero inizialmente alcun risultato.
Gli fu, poi, diagnosticata la leucemia e cominciò per lui un lento Calvario, fatto di frequenti ricoveri nell’Ospedale San Martín de Paraná per le sessioni di radio e chemioterapia e per le trasfusioni di sangue. La sua storia divenne di dominio pubblico e molti fedeli delle parrocchie dell’Arcidiocesi donarono il sangue per le trasfusioni di cui aveva bisogno.
Victor sopportò la malattia con grande eroismo, non si lamentava mai, anche quando tornava dalle sessioni di radio e non riusciva neanche a stare in piedi, rimaneva sereno, offrendo le sue sofferenze al Signore. Spesso, ricordano gli infermieri, aveva delle emorragie nasali, per cui era necessario inserire del cotone nelle narici e, quando veniva poi tolto, con il sangue rappreso, si faceva male ma non diceva nulla, rispondeva con un sorriso.
Anche quando la malattia si aggravò continuò a vivere quella sofferenza con grande fede, infondendo pace a tutti coloro che gli stavano intorno, tanto da destare l’ammirazione dei medici e del personale, che lo curava.
Victor morì il 7 settembre del 1995, la sua malattia che era iniziata in un giorno dedicato alla Vergine Maria, si concluse alla vigilia della Natività di Maria, come a indicare che quel cammino verso il Cielo non lo aveva intrapreso da solo, ma c’era stata lì, a tenerlo per mano, la Madre Celeste.
Riportato al suo paese natale, dopo i solenni funerali, fu sepolto nel cimitero locale, dove la tomba viene spesso visitata da persone, che affidano al giovane le loro preghiere.
Il 28 marzo 2023, con rescritto della Santa Sede, è stato concesso il Nihil Obstat per l’apertura del Processo di Beatificazione.
Victor fu un ragazzo che non fece nulla di straordinario, niente che potrebbe far pensare a un santo, così come erroneamente viene spesso concepito. Ma i santi non sono i nuovi semidei, che compiono prodigi e fanno cose eclatanti, il santo è colui che accoglie nella propria vita Cristo e lascia che i vuoti della nostra umanità vengano riempiti dall’Amore inestinguibile di Dio. Victor voleva diventare sacerdote, non ci riuscì ma nella sua breve vita, fatta di cose ordinarie, Victor aveva già dimostrato di essersi conformato a Cristo, perché a Lui aveva donato tutto il suo cuore. La malattia ha solo confermato che in questo giovane era impressa l’immagine viva di Cristo, Crocifisso e sepolto, e ora Risorto e glorioso.


Fonte:
www.giovanisanti.wordpress.com

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Aggiunto/modificato il 2024-11-02

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