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Padre René de Haes Gesuita
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Testimoni
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Heist-op-den-Berg, Belgio, 9 settembre 1933 - Kinshasa , Congo, 7 maggio 2005
René de Haes, un padre gesuita belga molto noto per la sua attività d’insegnamento e per i suoi scritti teologici in particolare sulla religione in Africa, è stato ucciso nella tarda serata di ieri nel quartiere Kimwenza nella parte nord di Kinshasa. In base alle prime notizie giunte alla MISNA, padre De Haes, che era nato in Belgio 72 anni fa ed era nella Repubblica Democratica del Congo da diversi anni, è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco mentre si trovava al volante della sua auto. Sembra che ci fosse un ingorgo stradale e che padre De Haes tentasse di superarlo quando malviventi per ora non identificati hanno sparto più volte verso la sua auto, forse a scopo di rapina visto che poi oggetti sarebbero state asportati dalla vettura. Gravemente ferito, il religioso è stato trasportato urgentemente alla clinica universitaria ma a causa delle sue condizioni il tentativo di soccorso si è rivelato vano. Docente di teologia alle ‘Facolta Cattoliche’ e direttore del ‘Centro spirituale Manresa’ ,padre De Haes, si era distinto negli anni anche per le sue ricerche e il suo impegno nel sociale. Sulla questione del moltiplicarsi delle sette in Africa, in un articolo pubblicato dal mensile “Popoli” nel 2001, all’interno di una sottile e articolata analisi, padre De Haes aveva scritto tra l’altro: “Secondo l’opinione pubblica i poveri sfruttati e abbandonati alla loro sorte dalla Chiesa e dai ceti ricchi, troverebbero nelle sette certezze e speranze, in poche parole una concezione alternativa dell’esistenza. Lo stesso anno l’agenzia ‘Adista’ scriveva: “‘L’Aids uccide! Proteggiti! Proteggi gli altri!’ è lo slogan diffuso da un depliant scritto e distribuito dai gesuiti di Kinshasa – per le Edizioni Loyola, curate dal superiore della Comunità, padre René De Haes – per informare la popolazione congolese sia sulle conseguenze della malattia, sia sugli strumenti per prevenirla, primo fra tutti l’uso del preservativo (…) E i padri gesuiti di Kinshasa stanno dando forti segnali di cambiamento, vanno nei luoghi pubblici e fuori dalle scuole a diffondere il loro dépliant in cui spiegano anche i vari aspetti della malattia, i modi reali in cui si può contrarre il contagio, svelando molte falsità e pregiudizi, alimentati dalla paura, che conducono facilmente ad atteggiamenti di ostilità ed esclusione”.
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“Padre perdonali perché non sanno quelle che fanno”. Cita il Vangelo di S. Luca, p. Bafuidinsoni Maloko-Mana, provinciale dei Gesuiti, appena apprende della morte di P. René de Haes, gesuita di nazionale belga ucciso nella sera del 7 maggio nei pressi di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo. Secondo l’Agenzia congolese DIA, il religioso stava ritornando al Seminario filosofico gesuita “San Pietro Canisius” del quale era il rettore, quando, intorno alle 20 ora locale, la sua automobile è stata costretta a fermarsi da banditi armati che stavano saccheggiando un deposito situato sulla strada.
I banditi hanno sparato contro l’automobile del religioso, che è stato colpito da almeno 5 colpi al petto. Gli assalitori si sono impadroniti della borsa del religioso e sono fuggiti. Ferito gravemente, p. de Haes è stato trasportato alla clinica sanitaria dove è morto poco dopo il ricovero.
“Tutto lascia pensare che si tratti di un atto criminale e non di un'azione politica” ha affermato un portavoce del Ministero degli Esteri del Belgio. In effetti, p. René de Haes è la dodicesima persona uccisa dall’inizio del 2005 nell’area di Kindele (dove è situato il Seminario filosofico dei Padri Gesuiti) nel comune di Mont Ngafula.
La morte di. de Haes ha suscitato profonda commozione. “La morte di p. René de Haes ci interroga perché ha lasciato la terra degli uomini il giorno dell’Ascensione, giorno nel quale il Signore ha affidato una missione ai suoi e che p. de Haes ci affida perché rendiamo questo paese abitabile e non lasciamo che uomini armati impongano la legge” ha detto all’Agenzia DIA, p. Léonard Santedi, decano della facoltà di teologia delle Facoltà Cattoliche di Kinshasa. Mons. Dominique Bulamatari, Vescovo Ausiliare di Kinshasa, ha ricordato l’impegno del religioso e la sua capacità di mettere insieme le culture dell’Europa e dell’Africa.
P. René de Haes era nato il 9 settembre 1933 a Heist-op-den-Berg, in Belgio. Il 7 settembre 1952 era entrato nella Compagnia di Gesù, dopo aver effettuato studi secondari a Malines. Dopo il noviziato ha seguito corsi di filosofia e filologia classica e indiana all’Università cattolica di Lovanio. Il primo contatto con il Congo risale al 1959, quando viene inviato a insegnare filosofia al collegio di Mbanza Boma. Rientrato in patria dopo l’indipendenza del Congo, nel 1960, p. de Haes segue il secondo ciclo di filologia classica e ottiene il diploma in africanistica.
L’8 agosto 1964 è ordinato sacerdote a Lovanio. Nel 1968 dopo aver conseguito la laurea in teologia presso l’Istituto Cattolico di Parigi con una tesi intitolata: “Per una teologia profetica. Lettura tematica della teologia di Karl Rahner”, p. de Haes ritorna in Congo dove per 10 anni, dal 1968 al 1978, è il responsabile dei gesuiti africani presso il seminario San Pietro Canisius. Dal 1979 al 1986 è superiore della casa provinciale. Superiore della comunità degli studente Pierre Favre dal 1986 al 1995, p. de Haes è in seguito incaricato di dirigere la casa di riposo Manresa dal 1995 al 2000.
Il gesuita ha avuto anche importanti incarichi accademici. Dal 1975 è stato professore ordinario presso la Facoltà di teologia cattolica di Kinshasa e dal 1986 al 1994 è stato decano della facoltà di teologia. P. de Haes è stato direttore del dipartimento di teologia dal 1994 al 1997 e segretario generale delle Facoltà Cattoliche di Kinshasa dal 1997 al 2000. Nel corso del suo insegnamento, p. de Haes ha pubblicato diversi articoli su riveste locali, e ha collaborato con impegno e passione alla formazione del laicato locale.
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