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Cantilana, Spagna, 30 gennaio 1875 - Lora del Río, Spagna, 1° agosto 1936
Francisco de Asís Arias Rivas nacque a Cantillana, presso Siviglia, il 30 gennaio 1875. Il 27 ottobre 1898, dopo aver conseguito la laurea in Diritto Civile e Canonico presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Siviglia, chiese l’ammissione come allievo interno nel Seminario Generale Pontificio di Siviglia; fu ordinato sacerdote il 1° giugno 1901, quand’era ancora studente di Teologia. Dopo i primi incarichi e aver rinunciato, per malattia, a un servizio come parroco, a partire dal 27 ottobre 1919 fu parroco di Nostra Signora dell’Assunzione a Lora del Río. In quella località fronteggiò, con l’aiuto delle autorità ecclesiali, le persecuzioni a cui la Chiesa cominciava ad andare incontro, diventate più aspre con lo scoppio, il 18 luglio 1936, della guerra civile spagnola. Don Francisco de Asís e il suo vicario, don Juan María Coca Saavedra, furono arrestati pochi giorni dopo: in prigione, furono sottoposti a violazioni della loro dignità umana e sacerdotale, ma continuarono a consolare gli altri prigionieri. All’alba del 1° agosto 1936 furono condotti presso il cimitero di Lora del Rio e lì fucilati. Don Francisco de Asís aveva sessantun anni, mentre don Juan María cinquantuno. Inclusi nella causa di beatificazione e canonizzazione capeggiata da don Manuel González-Serna Rodríguez, che comprendeva in tutto venti martiri della diocesi di Siviglia, morti durante la medesima persecuzione, furono beatificati il 18 novembre 2023 nella cattedrale di Santa Maria della Sede a Siviglia, sotto il pontificato di papa Francesco. La memoria liturgica dell’intero gruppo ricorre il 6 novembre, giorno in cui le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del ventesimo secolo.
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Francisco de Asís Arias Rivas nacque a Cantillana, presso Siviglia, il 30 gennaio 1875, figlio di José Arias Solis, proprietario terriero, e di Asunción Rivas Martín. Fu battezzato il giorno seguente alla nascita nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora dell’Assunzione, l’unica della cittadina; gli furono messi i nomi di Francisco de Asís, José, María, Manuel de Jesús, Martín de la Santísima Trinidad.
Il 27 ottobre 1898, a ventitre anni compiuti, dopo aver conseguito la laurea in Diritto Civile e Canonico presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Siviglia, chiese l’ammissione come allievo interno nel Seminario Generale Pontificio di Siviglia: si sentiva infatti «chiamato da Dio Nostro Signore allo Stato Ecclesiastico, perché desidero corrispondere alla vocazione divina». Nel 1905 conseguì il baccellierato e la licenza in Sacra Teologia.
Fu ordinato sacerdote il 1° giugno 1901, a ventisei anni, ma era ancora studente di Teologia. I pareri su di lui furono molto positivi, specialmente quello del parroco del suo paese natale: lo considerava «un degnissimo aspirante al Sacerdozio; nutro la speranza che possa essere un modello per i Sacerdoti». Inoltre, «durante il tempo in cui è rimasto in questa [parrocchia] dopo la sua ultima ordinazione [diaconale], ha osservato una condotta senza macchia, tanto da poter essere presentato come un modello di religiosità e di buoni costumi; inoltre, in varie feste religiose ha esercitato in questa parrocchia l’Ordine Sacro del Diaconato, in conformità a quanto prescrivono le Sacre Rubriche».
Dopo l’ordinazione sacerdotale, ricevette alcuni incarichi provvisori: fu assegnato alle parrocchie sivigliane di San Nicola e Santa Croce, nonché cappellano del convento dello Spirito Santo. Nel marzo 1907 fu nominato economo della parrocchia di Santa Maria degli Orti a La Puebla de los Infantes, presso Siviglia. Dopo aver vinto per concorso il posto di parroco della stessa parrocchia, vi rimase otto anni.
Nel marzo 1905 fu costretto a rinunciare, per malattia, all’incarico. Fu quindi assegnato alla parrocchia della sua cittadina natale e successivamente nominato coadiutore (ossia vicario parrocchiale) della parrocchia di San Lorenzo a Siviglia, nonché confessore delle suore Riparatrici.
Dopo un nuovo concorso, divenne parroco-arciprete, a partire dal 27 ottobre 1919, della parrocchia di Nostra Signora dell’Assunzione a Lora del Río, dove si trovava, dal 1911, il coadiutore don Juan María Coca Saavedra.
Un testimone ha dichiarato di lui: «Don Francesco si distingueva nella predicazione. Era amante della liturgia. Spiccava perché era un sacerdote molto mistico nel suo lavoro sacerdotale. Stava sempre davanti al Tabernacolo. Celebrava la Messa quotidiana tutte le mattine [...] Ha lasciato il ricordo di un buon sacerdote che è morto per la Fede e per il fatto di essere sacerdote. Ha compiuto opere buone di carità a Lora del Río».
Dopo la proclamazione della Seconda Repubblica spagnola, i contrasti tra la comunità cristiana e le autorità locali di Lora del Río s’inasprirono. Ci furono proteste per la secolarizzazione del cimitero, mentre il Municipio cercò d’impadronirsi della chiesa della Mercede per procedere a un ampliamento.
Furono anche date alle fiamme la chiesa parrocchiale e il convento con la cappella di Gesù Nostro Padre, nel 1931. Alla Chiesa venne anche reclamato di pagare numerose tasse. In queste e altre difficoltà, don Francisco de Asís si sentì sempre sostenuto dalle autorità ecclesiali.
Le ostilità cambiarono di tono dalla primavera del 1936, culminando dopo la rivolta militare a Gibilterra, iniziata il 18 luglio. Fino all’entrata delle truppe dell’esercito nazionale a Lora del Río, il 7 agosto, la guerra civile produsse un centinaio di vittime. La Chiesa fu particolarmente oggetto di violenza: furono distrutti la parrocchiale, altri edifici religiosi, le immagini sacre, l’archivio, le suppellettili e la maggior parte dei beni.
Quanto a don Francisco de Asís e al suo vicario don Juan María, pochi giorni dopo il 18 luglio vennero arrestati e incarcerati nei pressi del Municipio di Las Arenas. Lì subirono vessazioni a parole e nei fatti, secondo un testimone, «con l’unico scopo di deridere la dignità personale e sacerdotale, perché per compiere queste azioni erano preferiti agli altri prigionieri»; comunque «dimostravano molta rassegnazione, rivolgevano agli altri parole di consolazione, e molti prigionieri si confessarono con loro nei giorni e nelle ore precedenti le fucilazioni».
Non vennero sottoposti a regolare processo: la loro morte fu decretata dai capi politici di Lora del Rio. I due sacerdoti, ammanettati, vennero condotti nelle vicinanze del cimitero di San Sebastiano, a Lora del Rio, e lì fucilati all’alba del 1° agosto 1936. Don Francisco de Asís aveva sessantun anni, mentre don Juan María cinquantuno.
I loro cadaveri, sepolti in una fossa comune, vennero riesumati e posti nell’unica tomba per tutti i resti di coloro che erano stati uccisi durante gli eventi della guerra civile a Lora del Río. Alcuni mesi dopo, la cittadina di Cantillana decise d’intitolare a don Francisco de Asís la via dov’era nato e di porre una lapide in memoria sulla facciata della sua casa. A Lora del Río venne invece inaugurata una targa in ricordo suo e del coadiutore.
I due sacerdoti, inclusi nella causa di beatificazione e canonizzazione capeggiata da don Manuel González-Serna Rodríguez, che comprendeva in tutto venti martiri della diocesi di Siviglia, morti durante la medesima persecuzione, furono beatificati il 18 novembre 2023 nella cattedrale di Santa Maria della Sede a Siviglia, sotto il pontificato di papa Francesco. La memoria liturgica dell’intero gruppo ricorre il 6 novembre, giorno in cui le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del ventesimo secolo.
Autore: Emilia Flocchini
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