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Mairena del Alcor, Spagna, 24 dicembre 1884 - Lora del Río, 1° agosto 1936
Don Juan María Coca Saavedra nacque a Mairena del Alcor, presso Siviglia, il 24 dicembre 1884. Il 3 agosto 1902, a diciassette anni, fece domanda d’ingresso come allievo interno del Seminario Conciliare di Siviglia; fu ordinato sacerdote il 18 dicembre 1909. Dopo alcuni brevi incarichi, il 14 ottobre 1911 fu nominato coadiutore, ovvero vicario parrocchiale, nella parrocchia dell’Assunzione di Lora del Río. Collaborò fedelmente col nuovo parroco, don Francisco de Asís Arias Rivas, arrivato nell’ottobre 1919, sentendosi valorizzato nelle proprie virtù e qualità. Insieme a lui fronteggiò anche le persecuzioni a cui la Chiesa cominciava ad andare incontro, diventate più aspre con lo scoppio, il 18 luglio 1936, della guerra civile spagnola. Don Juan María e il parroco furono arrestati pochi giorni dopo: in prigione, furono sottoposti a violazioni della loro dignità umana e sacerdotale, ma continuarono a consolare gli altri prigionieri. All’alba del 1° agosto 1936 furono condotti presso il cimitero di Lora del Rio e lì fucilati. Don Juan María aveva cinquantun anni, mentre don Francisco de Asís sessantuno. Inclusi nella causa di beatificazione e canonizzazione capeggiata da don Manuel González-Serna Rodríguez, che comprendeva in tutto venti martiri della diocesi di Siviglia, morti durante la medesima persecuzione, furono beatificati il 18 novembre 2023 nella cattedrale di Santa Maria della Sede a Siviglia, sotto il pontificato di papa Francesco. La memoria liturgica dell’intero gruppo ricorre il 6 novembre, giorno in cui le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del ventesimo secolo.
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Don Juan María Coca Saavedra nacque a Mairena del Alcor, presso Siviglia, il 24 dicembre 1884, figlio di Fernando Coca González, medico, e di Ángeles Saavedra Madroñal. Fu battezzato il giorno dopo la nascita nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora dell’Assunzione, della stessa cittadina; gli furono messi i nomi di Juan María, José, Delfín, Melchor de los Ángeles.
Il 3 agosto 1902, a diciassette anni, fece domanda d’ingresso come allievo interno del Seminario Conciliare di Siviglia, perché affermava di avere «vocazione sufficiente e decisiva per abbracciare lo stato ecclesiastico». Aveva già conseguito il titolo di baccelliere, frutto dei suoi studi presso l’Istituto Generale e Tecnico, che concluse nella primavera del 1909.
Il 18 dicembre dello stesso anno, ventiquattrenne, ottenuti i pareri favorevoli, ricevette l’ordinazione presbiterale. Poco dopo, intraprese gli studi di Diritto Canonico presso l’Università Pontificia di Siviglia, ma non li concluse, perché fu immesso nel ministero.
Dopo alcuni brevi incarichi a Lora del Río e Alcalá de Guadaira, il 14 ottobre 1911 fu nominato coadiutore, ovvero vicario parrocchiale, nella parrocchia dell’Assunzione di Lora del Río. Al ministero parrocchiale unì quello di cappellano presso le suore Mercedarie Scalze e l’incarico di direttore della Scuola dell’Ave Maria.
Nell’ottobre 1919 arrivò il nuovo parroco, don Francisco de Asís Arias Rivas. Don Juan María collaborò fedelmente con lui, il quale, dal canto suo, in più di un’occasione valorizzò le sue virtù e le sue qualità.
Dopo la proclamazione della Seconda Repubblica spagnola, i contrasti tra la comunità cristiana e le autorità locali di Lora del Río s’inasprirono. Ci furono proteste per la secolarizzazione del cimitero, mentre il Municipio cercò d’impadronirsi della chiesa della Mercede per procedere a un ampliamento.
Furono anche date alle fiamme la chiesa parrocchiale e il convento con la cappella di Gesù Nostro Padre, nel 1931. Alla Chiesa venne anche reclamato di pagare numerose tasse. In queste e altre difficoltà, don Francisco de Asís si sentì sempre sostenuto dalle autorità ecclesiali.
Un giorno, don Juan María difese la statua della Madonna di Setevilla da alcuni aggressori: l’abbracciò dichiarando che, se avessero voluto darle fuoco, avrebbero dovuto farlo anche con lui. Dopo averlo udito parlare così, quelle persone si ritirarono.
Le ostilità cambiarono di tono dalla primavera del 1936, culminando dopo la rivolta militare a Gibilterra, iniziata il 18 luglio. Fino all’entrata delle truppe dell’esercito nazionale a Lora del Río, il 7 agosto, la guerra civile produsse un centinaio di vittime. La Chiesa fu particolarmente oggetto di violenza: furono distrutti la parrocchiale, altri edifici religiosi, le immagini sacre, l’archivio, le suppellettili e la maggior parte dei beni.
Pochi giorni dopo il 18 luglio, il coadiutore e il parroco vennero arrestati e incarcerati nei pressi del Municipio di Las Arenas. Lì subirono vessazioni a parole e nei fatti, secondo un testimone, «con l’unico scopo di deridere la dignità personale e sacerdotale, perché per compiere queste azioni erano preferiti agli altri prigionieri»; comunque «dimostravano molta rassegnazione, rivolgevano agli altri parole di consolazione, e molti prigionieri si confessarono con loro nei giorni e nelle ore precedenti le fucilazioni».
Non vennero sottoposti a regolare processo: la loro morte fu decretata dai capi politici di Lora del Rio. I due sacerdoti, ammanettati, vennero condotti nelle vicinanze del cimitero di San Sebastiano, a Lora del Rio, e lì fucilati all’alba del 1° agosto 1936. Don Juan María aveva cinquantun anni, mentre don Francisco de Asís sessantuno.
I loro cadaveri, sepolti in una fossa comune, vennero riesumati e posti nell’unica tomba per tutti i resti di coloro che erano stati uccisi durante gli eventi della guerra civile a Lora del Río. Alcuni mesi dopo, a Lora del Río, fu posta una targa in ricordo del ministero di don Juan María e don Francisco de Asís.
I due sacerdoti, inclusi nella causa di beatificazione e canonizzazione capeggiata da don Manuel González-Serna Rodríguez, che comprendeva in tutto venti martiri della diocesi di Siviglia, morti durante la medesima persecuzione, furono beatificati il 18 novembre 2023 nella cattedrale di Santa Maria della Sede a Siviglia, sotto il pontificato di papa Francesco. La memoria liturgica dell’intero gruppo ricorre il 6 novembre, giorno in cui le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del ventesimo secolo.
Autore: Emilia Flocchini
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