San Felice si ritiene sia stato un abate del monastero benedettino di Fondi nel Lazio, una comunità che fino al 1072 fu autonoma e poi donata a quello di Montecassino.
E’ menzionato da San Gregorio Magno nei suoi Dialoghi dove si racconta che l’abate narrava i prodigi operati dall’ortolano del monastero, senza ricordarne il nome.
Nell’interpretare maldestramente i Dialoghi, Pietro de Natalibus credette che l’abate Felice avesse compiuto quei prodigi e una volta assegnatogli l’appellativo di santo collocò la sua festa nel giorno 6 novembre, insieme ad un suo omonimo martire africano.
Attualmente non esiste alcuna traccia di culto nei confronti di san Felice abate.
Autore: Mauro Bonato
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