† 17 aprile 1245
Frate domenicano vissuto tra il XII e il XIII secolo, si staglia nella storia come figura di singolare levatura, avvolta in un alone di misticismo e devozione. La sua fama si intreccia indissolubilmente con quella di san Giacinto Odrowaz, l'apostolo della Polonia, come testimoniato dalla "Vita" di quest'ultimo. Nel 1218, al seguito del vescovo Ivo di Cracovia in viaggio verso Roma, Ermanno, insieme a Giacinto e Ceslao, si accostò all'ordine domenicano, ricevendo l'abito dalle mani del fondatore stesso, San Domenico. L'anno successivo, i tre confratelli furono inviati in Polonia per fondare nuovi conventi, disseminando il verbo domenicano in terre lontane. Lungo il tragitto, Ermanno lasciò un'impronta indelebile a Fiesarch, in Carinzia, dove assunse la carica di superiore del primo convento eretto. Trasferitosi poi a Oppeln, in Slesia, egli profuse il suo apostolato fino al 17 aprile 1245, quando, circondato da un'aura di santità, spirò.
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Il beato Ermanno conosciuto come il Tedesco è stato un frate domenicano vissuto tra i secoli XII e XIII.
Il suo nome viene ricordato nella “Vita” del grande apostolo della Polonia, san Giacinto Odrowaz.
In quel testo si riporta che nel 1218 quando il vescovo Ivo di Cracovia scese a Roma volle con sé quali compagni di viaggio Giacinto, Ceslao ed Ermanno.
I tre dopo la loro presentazione a San Domenico, sono stati ricevuti nell’ordine domenicano e nel 1219 il fondatore li inviò in Polonia ad aprire alcuni conventi dell’ordine.
I tre domenicani sulla strada per la Polonia, fondarono un primo convento a Fiesarch in Carinzia, dove il beato Ermanno rimase in qualità di superiore.
Alcuni anni dopo il beato andò nel convento di Oppeln nella Slesia e dove il 17 aprile 1245 morì in concetto di santità. Dopo la sua morte fu subito venerato come beato, anche se durante l’epoca della riforma si perse il ricorso della sua sepoltura.
In alcuni martirologi il beato Ermanno detto il Tedesco è ricordato nel giorno della sua morte.
Autore: Mauro Bonato
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