Don Cesare Gualandi, fratello di Don Giuseppe, nacque a Bologna il 19.12.1829. Anch’egli dopo il liceo classico entrò nel seminario maggiore di Bologna dove conseguì la laurea in filosofia, teologia e di diritto e fu ordinato sacerdote il 18 settembre 1852.
Abbracciò e condivise totalmente la missione di Don Giuseppe, quella di predicare il vangelo “anche ai sordomuti” e lo fece con tanto entusiasmo e genio organizzativo da assumere il ruolo di leader, riconosciutogli anche dal fratello maggiore.
Per assicurare stabilità e continuità alla loro opera Don Giuseppe e Don Cesare raccolsero intorno a loro collaboratori volontari, dando inizio alla famiglia religiosa “Pia Congregazione di S. Giuseppe e S. Francesco di Sales, per i sordomuti”, che fu poi chiamata Piccola Missione per i Sordomuti, ottenendo l’approvazione diocesana in Bologna nel 1872.
Don Cesare lavorò con amore, intelligenza e capacità straordinaria, non solo per elevare la qualità della scuola, ma anche per la formazione delle religiose e degli allievi maestri. Fu direttore spirituale della venerabile Madre Orsola Mezzini.
Fu uno studioso della pedagogia speciale, visitò molti Istituti per conoscere il loro sistema d’insegnamento e scrisse, assieme al fratello don Giuseppe, alcune opere spirituali e sull’educazione dei sordomuti.
Purtroppo era gracile di salute e morì a soli 57 anni, il 16 dicembre 1886, dopo che la paralisi lo aveva reso quasi immobile e gli aveva tolto pure la parola, a lui che per trentasei anni aveva cercato di darla ai sordomuti.
P. Giuseppe Moschiano nella sua storia della Piccola Missione “I Fratelli Gualandi nel centenario del loro apostolato dei sordomuti” ci ha lasciato scritto:
“La mattina del 16 dicembre, la lucerna è spenta. II servo buono e fedele è entrato nel gaudio del suo Signore. La Piccola Missione ha perduto il suo Fondatore, i sordomuti il loro maestro, il loro padre, il loro apostolo.
I tempi erano tristi per la Chiesa; non spiravano aure di simpatie per il clero e le sue opere. La morte perciò di Don Cesare passò inosservata. Non se ne accorse affatto e fu muta anche essa la stampa, che in quei giorni specialmente, assordava ogni orecchio onesto ed equilibrato, nel celebrare nullità settarie, intestar vie col loro nome, erigere monumenti alla loro memoria.
Ma Don Cesare Gualandi passa alla storia come uno dei più grandi maestri dei sordomuti. II suo nome non sfigura accanto a quelli del Pendola, del Provolo, del Tarra, del ven. Fabriani.
Non ci ha lasciato grandi opere letterarie, ma i due opuscoletti “Note di morale” e “Note sulla lingua italiana” bastano per dimostrare la profonda conoscenza che egli aveva del sordomuto, l’equilibrata intuizione dei suoi bisogni, la giusta posizione presa nella battaglia dei metodi”.
Don Cesare fino al 2015 ha riposato a Bologna, nella cappella della sezione femminile dell’Istituto Gualandi in via Nosadella e ora, sempre a Bologna, ha trovato degna dimora nella cappella della Casa Madre delle Suore della Piccola Missione per Sordomuti, in via Vallescura.
Autore: P. Vincenzo Di Blasio
|