Un francescano di nobile lignaggio, Sant'Anselmo da Vigevano, visse nel XIV secolo, lasciando un'eredità di santità e rigore monastico che risuona nella Chiesa.
La sua esistenza terrena ci rivela solo alcuni frammenti: le sue nobili origini nella famiglia degli Anselmi, la sua devozione all'ordine francescano e la sua morte a Vigevano intorno all'anno 1400.
Tuttavia, la sua impronta spirituale è ben impressa nei martirologi francescani, che lo ricordano con lapidaria eloquenza: "conspicuus vitae perfectione et monastica abservantia". In queste parole si dispiega l'essenza del Beato Anselmo: un uomo che raggiunse la perfezione della vita attraverso l'osservanza rigorosa della regola monastica.
La sua figura ascetica, dedita alla contemplazione e alla preghiera, si staglia sullo sfondo di un'epoca turbolenta, offrendo un modello di vita ispirato ai principi di semplicità e di dedizione a Dio. La sua memoria, celebrata il 1° aprile.
Autore: Franco Dieghi
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