La settimana di preghiera per l’unità dei cristiani nacque ufficialmente nel 1908. L’intuizione si deve in particolare a padre Paul James Wattson (al secolo Lewis Thomas) e al reverendo John Spencer, entrambi anglicani, in corrispondenza epistolare da una sponda all’altra dell’oceano, il primo dagli Stati Uniti e il secondo dall’Inghilterra. Ma la vicenda del primo è alquanto singolare e coinvolse l’intera comunità da lui fondata nel passaggio alla Chiesa di Roma.
Wattson era episcopaliano, appartenente cioè al ramo americano della Comunione Anglicana. Nato nel 1863, divenuto pastore nel 1886, insieme a madre Lurana Mary White aveva fondato il 15 dicembre 1898 una comunità religiosa di ispirazione francescana (ma sempre in ambito episcopaliano) presso la “santa montagna” di Graymoor, a 50 miglia a nord di New York: la Society of the Atonement, parola che significa «espiazione» ma anche «riconciliazione». Proprio con il termine atonement la Bibbia detta di King James, in uso presso gli episcopaliani, traduce la «riconciliazione» ricevuta per mezzo di Cristo, nel passo della Lettera ai Romani (5,11) che diede ispirazione a padre Wattson. Al significato letterale egli poi sovrapponeva le parole «At-One-Ment», che era solito ripetere per esprimere la vocazione all’unità.
Nel 1908 Wattson (che nel 1900 aveva assunto il nome religioso di Paul James) diede così inizio con la sua comunità al primo ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani, scaturito – come si è detto – dalla corrispondenza con il reverendo Spencer Jones. Quest’ultimo, l’anno precedente, aveva proposto la giornata del 29 giugno, dedicata ai santi Pietro e Paolo. Fu invece di Wattson l’idea di un apposito ottavario da celebrarsi (come avviene tuttora) nei giorni dal 18 al 25 gennaio. Se la data finale è evidente, ricorrendo per tutti (cattolici e anglicani) la Conversione di san Paolo, quella iniziale del 18 gennaio è meno nota: allora infatti in quella data coincidevano la festa cattolica della Cattedra di Pietro a Roma (oggi trasferita al 22 febbraio) e la sua “variante” protestante, la festa della Confessione di Pietro (tuttora in uso presso di loro: la coincidenza tra le date rivela un insospettato risvolto “ecumenico” del calendario cosiddetto tridentino).
Il 30 ottobre 1909 padre Paul e madre Lurana insieme ai religiosi e alle religiose dell’Atonement vennero accolti comunitariamente nella Chiesa cattolica dal Papa San Pio X, e quindi nella famiglia francescana. L’anno seguente, il 16 luglio, padre Paul veniva ordinato sacerdote cattolico, continuando a spendersi per la causa dell’unità dei cristiani e per diffondere l’ottavario di preghiera, che nel 1916 Papa Benedetto XV aveva esteso all’intera Chiesa menzionando espressamente la comunità di padre Paul nel breve Romanorum Pontificum: «Con grande gioia abbiamo appreso che la Società chiamata “della Espiazione”, fondata a New York, ha proposto preghiere da recitarsi dal giorno della festa della Cattedra Romana di San Pietro fino alla festa della Conversione di San Paolo affinché si ottenga questo grande obiettivo dell’unità, e Ci siamo pure rallegrati per il fatto che queste preghiere, benedette dal Santo Padre Pio X di recente memoria e approvate dai Sacri Vescovi dell’America, si sono diffuse in lungo e in largo negli Stati Uniti».
La prospettiva ecumenica di padre Wattson prende le mosse dalla contemplazione della Trinità: «L’unità è una delle parti essenziali (attributi) dell'Essere Divino. Dio ci è stato rivelato non solo come uno, ma anche come tre in uno», affermava in un’omelia del 18 gennaio 1929, e poiché «l’unità che esiste tra Dio Padre e Dio Figlio è intimissima (…) nostro Signore desidera che la stessa unità si manifesti e si esprima nelle membra del suo Corpo mistico, nei suoi eletti, coloro che Egli redimerà o ha redento, mediante il Suo Preziosissimo Sangue».
Torniamo qui al passo paolino che aveva ispirato padre Paul, ma anche alla devozione mariana coltivata insieme a madre Lurana, quando ancora episcopaliani fondarono la Lega del Rosario di Nostra Signora dell’Atonement, titolo poi riconosciuto da Benedetto XV. «Il nome stesso Espiazione [Atonement]», spiegava, «è un ricordo perpetuo della Croce. Nostro Signore sospeso lì in agonia mortale; Nostra Signora in piedi accanto, la spada, predetta da Simeone, che le trafigge il cuore. Questa è la scena centrale nel mistero dell'Espiazione. Espiazione», sempre “giocando”, per così dire sul doppio significato di Atonement, per cui, scriveva nel 1932, «Quando, quindi, diamo alla nostra Beata Madre il titolo di “Nostra Signora dell'Espiazione”, intendiamo “Nostra Signora dell'Unità”».
All’impegno per l’unità, radicato, come abbiamo visto, in una profonda spiritualità, padre Paul affiancava un apostolato mediatico attraverso la rivista The Lamp, da lui fondata, e il programma radiofonico The Ave Maria Hour, oltre a un’instancabile attività caritativa per i senzatetto. Padre Paul James Wattson morì a Graymoor nel 1940, in fama di santità; sulla sua tomba a Graymoor, è inciso: «That they all may be one. John 17:21». Nel 2015 il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York ne ha avviato la causa di beatificazione, che a livello diocesano si è conclusa due anni dopo. Benedetto XVI ricordò a più riprese padre Paul nel 2008, a un secolo esatto dalla nascita dell’ottavario, incontrando i frati e le suore dell’Atonement.
L’uomo che “inventò” la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani non si accontentava di un dialogo al ribasso all’insegna di compromessi teologici o funambolismi dottrinali, ma era animato da un’intensa vita contemplativa che ricercava l’autentica fonte di riconciliazione nel Sangue di Cristo.
Autore: Stefano Chiappalone
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