Madre Angela Vespa nasce il 1° ottobre 1887 ad Agliano d'Asti.
Frequenta la scuola complementare e normale come educanda nella casa delle FMA di Nizza Monferrato. Entra nell'Istituto nel 1906 ed è ammessa alla professione religiosa il 6 settembre 1909. Dopo il conseguimento del Diploma Magistrale (16 agosto 1910), è inviata a Roma a frequentare l'Università. Si laurea in Lettere (30 gennaio 1915) e in pedagogia (30 luglio 1915).
Inizia l’attività educativa ad Alì Terme (Messina) e la continua per circa un decennio a Vallecrosia come insegnante, vicaria e poi direttrice. Dal 1927 al 1933 è Direttrice della grande e complessa comunità di Nizza Monferrato; dal 1933 al 1936 in quella di Torino Casa “Madre Mazzarello”. Poi, per poco più di un anno è Ispettrice a Torino nell’Ispettoria Centrale.
Il 9 novembre 1938 è nominata Consigliera Generale preposta agli studi, in sostituzione di Madre Linda Lucotti. Esercita questo ruolo per quasi vent’anni operando su vari fronti: il riconoscimento giuridico delle scuole, l’incremento delle istituzioni educative, la qualificazione del personale, ma soprattutto un’appassionata animazione educativa delle scuole. Sul piano istituzionale godono la sua predilezione le opere di carattere popolare.
Ha una cura particolare per le neo-professe per le quali stende nel 1940 un Regolamento apposito che esprime la sua lungimiranza di vedute e l'orientamento formativo che fin da allora intende imprimere a tutto l'Istituto.
Nel drammatico periodo della seconda guerra mondiale, promuove e incoraggia forme di intervento educativo per le “ragazze della strada”. La sua acuta intelligenza, la sua saggia capacità nel cogliere i segni dei tempi e la sua stessa preparazione culturale la rendono capace di audaci realizzazioni. Negli anni '50, sempre sollecita della formazione delle suore, a Torino porta a piena realizzazione, con Madre Linda Lucotti, l'apertura e il funzionamento dell’Istituto Internazionale di Pedagogia e Scienze Religiose con l'annessa Scuola di servizio sociale.
Anche la Rivista Primavera per le adolescenti, proposta dalle Capitolari nel 1947, è da lei personalmente sostenuta e diretta fino al 1955. Ne segue puntualmente la redazione e ne esplicita i criteri di edizione, in fedeltà al carisma di Don Bosco e di Madre Mazzarello.
Nel 1955 è eletta Vicaria Generale in sostituzione di Madre Elvira Rizzi. Alla morte di Madre Linda (1957) viene anticipato di un anno il CG XIII che la elegge Superiora Generale dell'Istituto. Esercita il servizio di autorità e di animazione dal 15 settembre 1958 al 18 gennaio 1969. I suoi doni di fede convinta, di prudenza, di materna carità e di sapienza educativa vengono ancora di più potenziati e irradiati a tutte le comunità delle FMA.
Nonostante la sua delicata salute, vive un decennio di governo dando prova di saggezza, apertura di mente e di cuore tanto da permettere all'Istituto di mettere solide fondamenta per il futuro.
Durante il XV CG speciale (1969), ormai gravemente indebolita nella salute, presenta le dimissioni affermando che l'Istituto reclama "forze fresche e dinamiche", e poi conclude il suo pellegrinaggio terreno nell'Istituto pedagogico "S. Cuore" di Torino, da lei tanto amato e sostenuto dal punto di vista culturale e formativo. Muore l'8 luglio 1969.
A differenza di Madre Daghero e di Madre Linda, Madre Angela Vespa non intraprende lunghi viaggi.
Si reca in pochi paesi europei e preferisce guidare l'Istituto dal Centro, attraverso la saggezza delle sue direttive e la promozione di convegni e congressi internazionali. Resta celebre nel 1963 il Convegno Catechistico Internazionale che dà un forte impulso catechistico a tutte le comunità. Nel 1965 istituisce il Centro Catechistico Internazionale e promuove corsi di formazione per le catechiste laiche. L'Istituto è stimolato da lei a potenziare in tutti i modi la competenza professionale sia per le suore che per le ragazze, in un'epoca caratterizzata dalla specializzazione e da una nuova e massiccia presenza della donna nel mondo del lavoro. La strategia da lei seguita si basa anzitutto sulla formazione delle persone, una formazione che abiliti a cogliere nel pluralismo culturale le istanze di evangelizzazione, attivi adeguate risorse e fornisca efficaci strumenti per l’azione educativa.
Madre Angela considera la scuola uno dei più importanti luoghi salesiani di investimento educativo-culturale. Per questo ella segue direttamente un'attività didattica-editoriale chiamata "S.A.S." (Scuola Attiva Salesiana), sorta a Torino nel 1959. Con questa iniziativa un gruppo interdisciplinare di insegnanti FMA (laureate e maestre) si assume l'impegno di realizzare testi scolastici rispondenti alle esigenze metodologico-didattiche della scuola elementare.
Madre Angela promuove, oltre al consolidarsi di opere importanti per l'Istituto, anche il sorgere di opere nuove, tra le quali occupano un posto particolare le scuole professionali aziendali per la formazione professionale delle ragazze, l'assunzione dell'assistenza alle operaie della fabbrica di trasformazioni tessili di Moncalvo (Torino) e la costruzione a Rivalta del Centro sportivo giovanile "Laura Vicuña". Ha una particolare attenzione educativa per lo sport, di cui non ignora le possibili ambiguità.
Si deve anche a lei l'apertura delle FMA agli Strumenti della comunicazione sociale (SCS) con una tipica connotazione catechistico-educativa. Nel 1964-'65 sorge all'interno del Centro Catechistico Internazionale la sezione per gli SCS che ha come finalità specifica la preparazione di FMA specializzate in questo ambito.
Caratteristiche della sua personalità e del suo stile di animazione sono la creatività e la saggezza formativa. Per questo sa affrontare coraggiosamente i problemi dell'aggiornamento posti dal Concilio Vaticano II, puntando decisamente sulla formazione delle suore in quanto educatrici e catechiste salesiane, secondo il metodo di don Bosco e gli insegnamenti della Confondatrice. Esprime un particolare amore per S. Maria D. Mazzarello ed è fedele nel custodirne gli esempi e farne norma di vita per sé e per gli altri.
Madre Angela può ben dire sul letto di morte a suggello e sintesi della sua vita operosa: “Sono vissuta sempre di fede, ma non sono mai stata con le mani in mano”.
Fonte:
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