Florentino e Bernabé era due fratelli, figli di Daniel Torrijos Olivares e Bienvenida de la Hoz Castillejo, coppia di Vega del Codorno (Spagna), che aveva altri quattro figli. I genitori li educarono alla fede cattolica, secondo la più pia e genuina tradizione spagnola e si preoccuparono anche che i loro figli avessero un’adeguata educazione, mandandoli a scuola.
Abituati ai più begli atti di carità, spesso, vedendo qualche loro coetaneo senza nulla da mangiare, chiedevano alla madre di potergli dare qualcosa e se incontravano qualche povero per strada prontamente andavano a casa per vedere se ci fosse qualche abito da potergli regalare.
Conoscevano anche il prezioso tesoro della preghiera, che la famiglia coltivava sempre come cuore del focolare.
Era l’epoca della Guerra Civile, che colpì mortalmente la Chiesa Cattolica in Spagna, e i due fratellini comprendendo la gravità della situazione, si dedicarono intensamente alla preghiera per la Chiesa e per la Spagna, al fine di ottenere presto la liberazione da quel flagello. Il padre e due fratelli maggiori, nel frattempo, erano entrati attivamente nella lotta clandestina cristiana, e per questo la famiglia venne perseguitata dai rojos e fu costretta a fuggire e lasciare la campagna dove vivevano.
Il 2 aprile del 1938 Florentino e Bernabé tornarono alla loro casa in campagna, insieme allo zio José, per prendersi cura degli animali, che avevano lasciato durante la fuga, ma caddero nell’imboscata dei rojos, che, giunti lì prima di loro, avevano distrutto e saccheggiato la casa.
Zio e nipoti furono presi e portati al Cerro de San Felipe, dove furono subirono maltrattamenti di ogni genere. Secondo il racconto dei testimoni Florentino e Bernabé furono più volte interrogati e minacciati per carpire da loro notizie sull’operato del padre e dei fratelli, ma essi, con spirito coraggioso e con fede nel Signore, non vollero svelare nulla e si affidarono al Padre Celeste, perché li sostenesse in quel momento doloroso. Morirono così donando il loro sangue per la liberazione della Chiesa e del popolo spagnolo. I corpi furono bruciati e poi sepolti in mezzo ai campi.
Fu la stessa madre il 26 aprile del 1939 a ritrovare i resti dei suoi figlioletti, vicino al luogo in cui, qualche giorno dopo l’assassinio era stato trovato il corpo di José.
Florentino e Bernabé appartengono a una generazione assai lontana da quelle di oggi, una generazione che ha saputo amare la fede fino al punto di preferire la morte, piuttosto che tradire i loro ideali.
Che i nostri giovani possano ritrovare la passione per i veri valori: la fede, la famiglia, che sono i pilastri della società, senza cui ogni castello, per quanto bello, si scioglie alle onde tumultuose del secolo.
Fonte:
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