Lucca, 14 marzo 1770 - 29 marzo 1811
Fin da piccola sentì grande attrattiva per la preghiera e la vita monastica. Dopo che altre due sue sorelle si fecero monache clarisse, ottenne anche lei il permesso di entrare a sedici anni nel monastero di S. Micheletto a Lucca. Di gracile costituzione fisica, si ammalò e dovette mettersi a letto per una paralisi alle gambe e per una tumefazione all’intestino. Giudicata incurabile dai medici, accettò con fede la sua malattia. Durante le sue preghiere andava spesso in estasi. In una di queste, l’arcangelo Raffaele, ad un cenno del Signore, le avrebbe impresse le stimmate con una freccia. La mattina del 4 ottobre 1796 le apparve la Madonna che la invitò ad alzarsi, ad andare dal confessore e comunicargli di essere stata da lei guarita. Cosa che avvenne tra lo stupore delle altre suore. Morì nella notte del 29 marzo 1811. Il suo corpo è conservato nel nuovo monastero di S. Micheletto, sul monte di S. Quirico.
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