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Beato Max Josef Metzger Sacerdote, Fondatore, Martire

Festa: 17 aprile

Schopheim, Germania, 3 febbraio 1887 - Brandenburg-Görden, Germania, 17 aprile 1944

Sacerdote diocesano, Fondatore dell’Istituto Secolare Societas Christi Regis. era consapevole che l’impegno per la pace e l’ecumenismo, nonché il rifiuto della statolatria del Reich in nome del primato di Cristo, potevano costargli la vita. Aveva espresso disponibilità al dono della vita come risposta alla volontà di Dio. Papa Francesco ha riconosciuto il suo martirio in odio alla fede in data 14 marzo 2024. La sua solenne beatificazione è stata celebrata il 17 novembre 2024.



Max Josef Metzeger nacque il 3 febbraio 1887 a Schopfheim (Germania). Conseguito il Diploma di maturità, nel 1905 iniziò gli studi di Teologia che concluse con il Dottorato nel 1910. Ordinato sacerdote il 5 luglio 1911 a Schwarzwald, con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruolò come Cappellano Militare ma venne congedato nel 1915, a causa di una grave polmonite con pleurite.
Nello stesso anno si trasferì a Graz (Austria) per assumere l’incarico di Segretario Generale del Kreuzbündnis (Lega della Croce). Nel 1917, fondò la Weltfriedensbund vom Weißen Kreuz (FDK - Lega della Pace Universale della Croce Bianca) e compose il “Programma religioso internazionale per la pace”, che inviò al Papa Benedetto XV. Nel 1919 fondò l’Associazione Missionsgesellschaft vom Weißen Kreuz, avente per motto: “Cristo deve essere il Re!”. Negli stessi anni, diede inizio a varie associazioni con differenti scopi, dalla promozione della pace all’astinenza dall’uso dell’alcool.
Il 28 aprile 1920 ricevette dal Governo della Bassa Austria la cittadinanza austriaca. Su invito del Deputato della III Repubblica Francese Marc Sangnier, promotore del cattolicesimo sociale in Francia, nel 1921, Max Josef Metzeger fu chiamato a prendere la parola al Congrès Démocratique International pour la Paix di Parigi. Tra il 1917 e il 1929 Metzger intervenne a 14 Congressi Internazionali nel ruolo di defensor pacis. Nel 1927 partecipò come Osservatore Cattolico all’Assemblea di Losanna, che diede origine al Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC). Su impulso dell’istituzione della Festa del Sacro Cuore di Gesù cambiò il nome dell’Associazione da lui fondata, chiamandola Christkönigsgesellschaft (Societas Christi Regis). In questo stesso anno venne richiamato nella propria Diocesi e la sede dell’Associazione fu trasferita a Meitingen, poco lontano da Augsburg. Nel 1939 fondò la Confraternita Una Sancta per pregare e operare per l’unità dei cristiani. Il 9 novembre fu condotto nel Carcere di Augsburg, sospettato di coinvolgimento nell’attentato a Hitler nella Bürgerbräukeller di München. Dal carcere Metzger scrisse a Papa Pio XII chiedendo di convocare ad Assisi un Concilio Ecumenico.
Uscito dal carcere il 4 dicembre 1939, si trasferì in una casa della Societas Christi Regis a Berlino, dove oltre ad occuparsi delle attività pastorali, redasse due scritti esplicitamente contro Hitler. Il 23 giugno 1943 venne ancora arrestato e trattenuto nel Carcere di Prinz-Albrecht-Strasse e l’11 settembre successivo fu condotto nel Carcere di Plötzensee a Berlino. Il 14 ottobre 1943, fu condannato a morte per «alto tradimento e favoreggiamento del nemico».
Trasferito nel Carcere di Brandenburg-Görden, il 17 aprile 1944 venne ghigliottinato.
Venne arrestato dopo la delazione di una donna, alla quale aveva consegnato un Memorandum sulla pace e sul futuro politico della Germania.
Il martirio materiale è stato dimostrato anche per la testimonianza del boia pervenuta tramite il cappellano della prigione.
Riguardo al martirio formale ex parte victimae, Metzeger era consapevole che l’impegno per la pace e l’ecumenismo, nonché il rifiuto della statolatria del Reich in nome del primato di Cristo, potevano costargli la vita. Aveva espresso disponibilità al dono della vita come risposta alla volontà di Dio. Durante il processo si difese conservando l’affidamento al Signore, anche dinanzi all’approssimarsi dell’esecuzione. La disposizione al martirio è confermata dal sacerdote Peter Buchholz che lo visitò cinque giorni prima della morte.
In riferimento al martirio formale ex parte persecutoris, l’odium fidei può essere considerato come la motivazione prevalente almeno per quanto riguarda la condanna a morte. Metzger si era occupato di questioni sociali e aveva frequentato circoli politici in quanto cattolico e spinto da interessi etico-religiosi. Da uomo di azione, in un contesto bellico, predicava la pace e la comunione tra cattolici e protestanti in nome del battesimo. Benché sull’arresto possa aver influito la sua attività politica, durante il Processo si rese chiara l’avversione del regime alla sua fede. Il giudice del Tribunale, dopo avergli rivolto una domanda sulla confraternita Una Sancta, alla risposta di Max Josef Metzeger che auspicava “una sola Chiesa di Cristo”, reagì mostrando un palese atteggiamento anticristiano e opponendo la sua fede nel Reich.
La fama di martirio è presente ancora oggi, anche se frammista alla reputazione legata a benemerenze sociali e culturali. La fama signorum è debole.


Fonte:
www.causesanti.va

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Aggiunto/modificato il 2024-11-07

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