Alessio è nato a Biella il 13 luglio 1988.
Ha ricevuto il battesimo ad Oropa, affidato dalla mamma Fulvia alla Vergine Maria. Diverse volte, in quella particolare allegria che assumono le cose serie, Alessio ci aveva portato in pellegrinaggio alla balaustra dell’altare del Santissimo Sacramento dove, sosteneva, aveva ricevuto il Battesimo.
Il Battesimo è celebrato dal can. Felice Bertola, vicerettore ad Oropa: un lembo del mantello di santità del venerabile don Oreste Fontanella.
La sua famiglia è composta da mamma Fulvia e i nonni Luigi e Giuseppina. Così scriveva nel 2019: «Mia mamma non ha mai voluto in alcun modo inculcarmi sentimenti di ostilità, odio o rancore, che per grazia di Dio, mi sono sempre stati estranei. E per sua scelta, si è poi dedicata sempre alla mia crescita, aiutata dai mei nonni … sono cresciuto circondato da grande stabilità e serenità. Ricordo con commozione e affetto smisurato i miei nonni Luigi e Giuseppina… La mia nonna è stata la mia prima catechista; a tre o quattro anni si sedeva nel mio letto, prima di dormire, e mi insegnava le preghiere e il catechismo come lo ricordava ancora lei».
Mamma Fulvia desidera per Alessio un percorso cristiano di formazione scolastica: fin dall’Asilo frequenta l’Istituto Santa Caterina, e lì incontra, piccolissimi, l’amico fraterno e compagno di seminario Marco.
L’iniziazione cristiana di Alessio e la formazione alla fede continua nella parrocchia di San Biagio: parroco don Giuseppe Finotto e vice don Paolo Loro Milan: «a lui – scrive – sono legati i miei ricordi di bambino che resta ammirato da una figura sacerdotale per la prima volta».
Collabora con il nuovo parroco don Eugenio fino alla maggiore età quando inizia il percorso di università, prima in giurisprudenza e poi in storia. Si laurea con una tesi sull’opera quattrocentesca di Gioffredo della Chiesa, autore della “Cronaca di Saluzzo”, segretario del re di Francia Lodovico XI e del marchese di Saluzzo.
Nel frattempo frequenta con assiduità e impegno l’Istituto dei Servi di Nazareth di Morzano collaborando con loro nelle settimane estive e invernali a favore dei ragazzi e lasciandosi guidare da loro nel cammino di vita cristiana e nel discernimento.
Un’altra esperienza importante per Alessio è la Pia Unione del Transito di San Giuseppe di Biella, dal 2004 fino ad oggi, fino all’ultima festa di San Giuseppe.
E poi tante amicizie che, negli anni, coltiva con fedeltà e attenzione.
Possiamo raccogliere in queste parole di Alessio il senso delle esperienze vissute: «sono grato al Signore di aver potuto incontrare sulla mia strada le realtà che ho elencato, nelle quali ho potuto comunque sempre percepire vari aspetti della Chiesa. Se penso alla Chiesa, la sento come una ‘famiglia’, e in questi ambienti ne ho fatto esperienza concreta».
È questo il bagaglio umano e spirituale che lo porta a varcare, nell’estate del 2019, le porte del Seminario.
Così Alessio descrive la sua “vocazione”: «da tempo ero rimasto fulminato dal passo di Geremia, che sembrava scritto per me, perchè io non avrei potuto dirlo diversamente: “nel mio cuore era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa, mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo”. Lo sento inciso nella pelle, da quanto questo passo ha rimbombato dentro di me in questi anni. A trentuno anni compiuti, mi sento quindi pronto a verificare, questa volta in maniera più seria e totale, se questo fuoco che mi divampa dentro è quello che il Signor vuole che faccia nella mia vita. Lo faccio nella piena consapevolezza della mia fragilità, ma anche con la certezza che Dio non prende in giro, e che mi aiuterà a capire cosa dovrò fare».
Inizia il tempo del Seminario: gioioso e fraterno, capace di intimità e alieno da settarismi, con le sue passioni e devozioni, laborioso, orgogliosamente biellese e aperto a un senso universale della chiesa. Sempre con il gusto della casa, come ci ha ricordato ieri sera don Gabriele: a Biella, a Novara, a Gozzano…
I primi mesi di Seminario sono segnati dal Covid, dall’esperienza nella sua parrocchia di San Biagio con don Gabriele e dal desiderio di incontrare presto, appena possibile, i suoi compagni di corso. Poi il trasloco del Seminario a Gozzano e la gioia per l’arrivo di Andrea e Leonardo. I cambi di servizio pastorale sono momenti delicati per Alessio: forse per la paura del nuovo o, ancora di più, per il dispiacere di lasciare amici e ambienti che ha apprezzato e in cui si è fatto voler bene. Così a San Biagio con don Gabriele e don Aldo; a Cossato Speranza, Castellengo, Mottalciata e Gifflenga con don Alberto e don Marco e ora nel servizio appena iniziato con don Luca a Vigliano Santa Maria Assunta.
In questi anni Alessio ha vissuto intensamente la vita e il cammino della nostra chiesa diocesana: l’esperienza di “In alto a Casa”, la Quinta Centenaria Incoronazione, appuntamento fortemente atteso e desiderato, la preparazione delle feste di San Francesco di Sales, della Giornata Diocesana del Seminario, con Marco l’ammissione agli ordini sacri e il lettorato, la Giornata Mondiale dei Giovani a Lisbona… e tra qualche giorno, appena dopo il conferimento dell’accolitato, il pellegrinaggio adolescenti a Bologna…
Probabilmente, tra qualche anno, sarebbe toccato a me rispondere alla domanda che il Vescovo pone nella liturgia di Ordinazione: “sei certo che ne sia degno?” Mi sto persuadendo, in queste ore, che a questa domanda ha voluto rispondere, in modo imperscrutabile, il Signore stesso: lui conosce il fuoco che aveva acceso nel cuore di Alessio.
E nella serata di venerdì 12 aprile, mentre la nostra Diocesi si preparava a vivere la preghiera per le vocazioni nella casa del beato Pier Giorgio Frassati a Pollone, Alessio è andato nelle braccia del Padre: già misteriosamente configurato a Cristo buon Pastore, accompagnato da Maria, Regina del Monte di Oropa e da San Giuseppe, patrono dei morenti.
La notte di venerdì per tutti noi è stata abitata da sentimenti di acuto dolore, sconcerto, domanda… poi al mattino, a Gozzano, in un’aurora piena di luce, ci ha raggiunto la parola di Gesù nel vangelo secondo Giovanni.
I discepoli sono nelle tenebre, il mare è agitato e burrascoso, il vento è contrario, e non riconoscono Gesù che cammina, sulle acque, vittorioso, incontro a loro. E hanno paura di lui.
Alessio invece, nel silenzio, aveva già fatto salire Gesù sulla barca della sua vita: "e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti".
Autore: Don Paolo Boffa Sandalina, rettore del Seminario Vescovile di Biella
Fonte:
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www.diocesi.biella.it
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