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> Home > Sezione Servi di Dio > Serva di Dio Maria de Jesus Upegui Moreno Condividi su Facebook

Serva di Dio Maria de Jesus Upegui Moreno Fondatrice

Festa: .

Medellín, Colombia, 24 ottobre 1835 - 8 luglio 1921

Venerdì 2 agosto 2024, presso l'Auditorium della Curia Arcidiocesana di Medellin in Colombia, si è compiuto l'atto solenne della chiusura del processo di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Madre Maria de Jesus Upegui Moreno, fondatrice della Congregazione delle Sorelle Serve del Santissimo e della Carità, zia di Santa Laura Montoya. L'atto è stato presieduto da Mons. Ricardo Tobón, arcivescovo dell'arcidiocesi di Medellin. Era stata avviata nel lontano 26 luglio 2000. Adorazione e servizio sintetizzano il suo ideale di vita cristiana, intorno al quale ha unificato completamente tutto il suo agire. Donna pienamente realizzata, ha vissuto santamente il progetto di vita cristiana e consacrata. "La mia felicità è stare con Lui e servire i più poveri", diceva.



María Jesús Upegui Moreno nacque il 24 ottobre 1836 nella frazione di Anápolis, conosciuta come Aná o San Ciro de Aná, oggi Robledo (quartiere di Medellín), in una Colombia divisa da ideologie e scontri bellicosi tra liberali e conservatori. Rimasta orfana di madre, lasciò la casa paterna nel 1852 per iniziare a collaborare nelle opere apostoliche, soprattutto a favore dei più poveri e bisognosi, prima come volontaria presso l'ospedale San Juan de Dios, poi come fondatrice e direttrice dell'Ospedale per il Pazzo, che sarebbe poi diventato il manicomio.
Era la zia materna di Santa Laura Montoya, fondatrice anche lei di una congregazione religiosa e canonizzata da Papa Francesco nel 2013. Per mantenere la sua opera, ha fondato il 19 marzo 1901 la Congregazione delle Suore Serve del Santissimo Sacramento e della Carità. Morì nella comunità di Medellín il 7 luglio 1921​. Era una donna amorevole, compassionevole e rispettosa.
Nata in una famiglia profondamente cattolica, composta da Lucio Upegui Arango e María Jesús Moreno Velásquez, suoi genitori, e Vicente Nicanor, suo fratello. Poche ore dopo la sua nascita rimase orfana e affidata alle cure della famiglia paterna; Il fatto di essere rimasta orfana così giovane segnerà il percorso che nella sua vita adulta si indirizzerà a favore dei più bisognosi.
Trascorre la sua infanzia ad Aná, dove alterna il lavoro domestico, aiutando la matrigna Mariana Echavarría come sarta, lavoro che le sarà poi molto utile quando sarà responsabile dell'Orfanotrofio e del Casato per malati di mente, e aiutando nella chiesa di San Ciro de Aná, oggi Parrocchia di Nostra Signora del Dolores a Robledo (Medellín, Antioquia).
Giovanissima cominciò ad aiutare i più poveri e ad offrire loro aiuto, sollevandoli spiritualmente e fisicamente, preparava i bambini alla Prima Comunione, aiutava nella sua parrocchia, adempieva ai suoi doveri di cattolica, frequentando la chiesa, comunicandosi, fare l'elemosina ai meno fortunati e accompagnare i sacerdoti a portare il Viatico agli ammalati.
Molto presto nella sua vita sentì che Dio la chiamava a donarsi completamente al servizio dei poveri, per questo decise di donarsi completamente e di lasciare la casa dei suoi genitori per dedicare il suo tempo ad opere di carità.
Nel 1856 iniziò la sua attività di volontariato presso l'Associazione del Sacro Cuore, dirigendo l'Ospedale San Juan de Dios, noto anche come Hospital de Caridad; ma più che direttrice fu infermiera, balsamo nella malattia, aiuto spirituale per quegli sventurati che giacevano malati nell'Ospedale. Con l'opera “La Signora della Carità” continuò a crescere nel suo desiderio di continuare ad aiutare i meno fortunati e fu così che nel 1873 fondò l'Asilo, in compagnia di altre anime caritatevoli, che ospitava gli indigenti e gli ammalati; Nel 1875 fondò la Casa dei Pazzi, oggi Manicomio. E nel 1877 fondò la Casa degli Orfani. Di questi ultimi due lei non fu solo la fondatrice, ma anche la promotrice e per questi poveri fu maestra, infermiera, madre, consigliera, cuoca, avvocato e difensore.
Quando già fu sicura che le opere alle quali aveva professato tanto amore erano salve, quasi tutte sotto la tutela delle Suore della Presentazione, nel 1901 decise di fondare una Congregazione che si occupasse di aiutare i più vulnerabili e così la sua eredità rimarrà viva nel tempo, le sue figlie Serve del Santissimo Sacramento e della Carità, la Congregazione che nacque agli inizi del  XX secolo e che ereditò lo spirito caritativo della Serva di Dio María Jesús Upegui Moreno. In esso volle esprimere il suo grande amore per la presenza di Cristo nell'Eucaristia e il suo ardente desiderio di fare il bene nell'esercizio della carità.
Oggi la Congregazione continua a prestare aiuto ai più bisognosi e il suo carisma si estende a quasi una dozzina di paesi in cui il sostegno e la guida religiosa opera nel campo educativo, sociale e sanitario, a favore di tutte le persone che ne hanno bisogno: bambini, adulti, anziani.
Dopo aver dedicato la sua vita ai più poveri e bisognosi, María Jesús Upegui Moreno morì in odore di santità il 7 luglio 1921 nel suo convento di Plaza de Zea a Medellín, circondata dalle sue figlie. Secondo la sua volontà, espressa nel testamento, fu sepolta sotto terra, in una semplice bara di legno, in quello che allora veniva chiamato il Cimitero dei Poveri, San Lorenzo. La sua messa funebre ebbe luogo il giorno dopo la sua morte, nella chiesa di Veracruz, dove era nata la sua Congregazione.
I suoi resti mortali furono trasferiti nel luglio 1978 nella cripta del convento di Plaza de Zea.

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Aggiunto/modificato il 2024-08-03

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