† North Sentinel Island, India, 16 novembre 2018
John Allen Chau, missionario di 27 anni, voleva raggiungere l'isola di North Sentinel, nelle Andamane nel golfo del Bengala, dove vive uno degli ultimi gruppi umani sulla Terra rimasti non toccati dalla modernità. L'uomo, come racconta la Bbc, voleva «far conoscere la cristianità» agli indigeni. Nonostante l'isola sia un luogo interdetto ai turisti (è illegale andarci) alla fine Chau è riuscito nel suo sogno e ci è arrivato. Poco dopo, però, è stato ucciso a colpi di freccia dagli indigeni. Adesso i familiari dell'uomo hanno fatto sapere, con una dichiarazione su Instagram, che John Allen Chau «amava Dio, la vita, aiutando chi era nel bisogno e non aveva nient'altro che amore per il popolo Sentinelese». E che quindi perdonavano che l'ha ucciso.
|
Un missionario cristiano è stato ucciso da quella che è considerata l’ultima tribù pre-neolitica esistente al mondo. Incontaminata e totalmente isolata dalla civiltà moderna, la comunità sentinelese vive su una delle isole Andamane, nel golfo del Bengala, ed è nota per il categorico rifiuto ad accogliere qualsiasi forma di civilizzazione e per la propria resistenza ferma, e spesso violenta, nei confronti degli estranei. John Allen Chau, prete 27enne dell’Alabama, ha subito avuto un assaggio di questa ostilità quando è approdato sulle coste dell’isola di North Sentinel, 1700 chilometri a est delle coste indiane, con l’intenzione di portare la fede cristiana e diffondere la parola di Dio. In tutta risposta, gli abitanti dell’isola l’hanno aggredito con arco e frecce, e dopo diversi scontri hanno abbandonato sulla spiaggia il suo corpo senza vita. Il turismo all’isola di North Sentinel è severamente proibito dal governo indiano, e sette pescatori sono già stati arrestati per aver traghettato il cittadino americano sulle coste dell’isola, secondo quando riporta la ABC. Una fonte avrebbe riferito alla polizia locale che John desiderava profondamente convertire la popolazione sentinelese alla fede cristiana ed era già stato nell’area nel 2015 e nel 2016 per lo stesso motivo. La scorsa settimana, Chau era approdato per la prima volta sull’isola in kayak, portando in dono un pallone da calcio, e la popolazione l’aveva immediatamente attaccato. Nello scontro, il kayak di John era stato danneggiato, e secondo il capo della polizia locale Dependera Pathak, il predicatore era stato costretto a tornare a nuoto alla barca dei pescatori dopo che una freccia aveva colpito il libro che portava in mano. Quella sera aveva descritto l’esperienza nel suo diario, ma aveva deciso che la sua missione non si sarebbe fermata. Così il giorno successivo, il 16 novembre, era tornato sull’isola, e aveva iniziato a parlare con i membri della tribù, spiegando loro la figura di Dio e del salvatore Gesù Cristo. La mattina seguente, il 17 novembre, sette pescatori in mare hanno avvistato il corpo del predicatore americano senza vita sulla spiaggia. I dettagli della morte restano ancora incerti, poiché il corpo deve ancora essere recuperato dalle autorità—anche se ls SBS riporta che, secondo una fonte, “[John] è stato attaccato con delle frecce ma ha continuato ad avanzare… i pescatori hanno raccontato di aver visto la tribù legare un cappio attorno al collo del predicatore e trascinarne il corpo. Spaventati, sono scappati e sono tornati la mattina dopo, quando hanno trovato il cadavere.” Si calcola che la tribù sull’isola conti tra le 50 e le 150 persone, secondo la BBC, e che queste siano volontariamente isolate ed escluse da qualsiasi tipo di forma di civilizzazione. Qualsiasi contatto con loro è illegale. Il capo della polizia Pathak ha descritto la missione del predicatore cristiano come “un caso di avventura che non doveva accadere.” La famiglia di John, nel frattempo, ha pubblicato una dichiarazione su Instagram in cui dice di perdonare i responsabili della morte del loro familiare. “Abbiamo appreso recentemente da una fonte non confermata che John Allen Chau sarebbe stato ucciso in India nel tentativo di approcciare i membri della tribù sentinelese,” si legge. “La nostra tristezza nell’apprendere questa notizia non si può descrivere a parole… lui era un missionario cristiano… Amava Dio, amava aiutare i bisognosi e voleva solo portare amore alla popolazione sentinelese. Perdoniamo i responsabili della sua morte.”
|