La vicenda dei Beati José e Antonio Toral Cascales, martiri della Guerra Civile Spagnola, è una commovente testimonianza di fede e di coraggio. Questi due fratelli, provenienti da una famiglia profondamente religiosa, si impegnarono a vivere gli insegnamenti cristiani sin da giovani, in un contesto familiare ricco di pratiche devote come la Messa, la confessione, e una sincera devozione al Sacro Cuore di Gesù. Essi erano noti per il loro profondo legame con la Chiesa e, in particolare, con il loro parroco, il Beato Miguel Vigara Ruiz-Moyano. Nel 1936, la violenza e la persecuzione religiosa crebbero rapidamente in Spagna. I fratelli José e Antonio furono arrestati non per appartenenza politica, ma semplicemente per la loro fede cattolica e per aver difeso l’Eucaristia durante un tentativo di profanazione. Di fronte alla minaccia imminente, José e Antonio dimostrarono grande audacia, ponendosi fisicamente come barriera all’ingresso della chiesa, consapevoli che questa decisione avrebbe avuto conseguenze fatali. Durante la loro prigionia, mantennero una serenità e una dignità che impressionò anche i loro carcerieri. Nella prigione di Peñarroya-Pueblonuevo, scrissero una lettera ai familiari, in cui esprimevano la consapevolezza del destino che li attendeva e il loro desiderio di ricongiungersi con la madre defunta. Il 14 ottobre 1936, vennero condotti al cimitero di Almagro e lì uccisi. Entrambi morirono gridando “Viva Cristo Re” e perdonando i loro assassini, un gesto che colpì profondamente i testimoni, compreso il becchino, che si chiese se fossero religiosi. La loro eroica testimonianza è rimasta nel cuore di molti, e i loro resti, una volta riesumati, vennero onorati e sepolti con grande partecipazione nella loro città natale, in una cerimonia toccante che confermava il rispetto e l’ammirazione che la comunità provava per il loro sacrificio. Sono stati beatificati il 16 ottobre 2021 sotto il pontificato di Papa Francesco.
|