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Padre Renato Bresciani Missionario comboniano

Festa: Testimoni

Vago, Verona, 1914 - Verona, 22 luglio 1996


Renato Bresciani è nato nel 1914 a Vago, primogenito della famiglia. Avrà una sorella Fanny (che diventerà Suora Missionaria Comboniana) e l'ultimo fratellino Regolo. La sua infanzia è stata piuttosto tribolata, a causa della guerra. Nel 1926 è accolto nell'Istituto Mazza a Verona. Vi rimane per 8 anni, ricevendo una formazione umana, intellettuale e spirituale d'eccezione. Terminato il Liceo, Renato manifestò il suo desiderio di diventare Missionario. Don Pietro Albrigi gli accordò il suo permesso e gli disse: “Non dimenticare che da qui è uscito anche Daniele Comboni, che ha fatto onore a questo istituto. Cerca di essere un degno figlio del Comboni, camminando sulle sue orme!”. Renato questo consiglio non lo dimenticò mai e si può affermare che la sua vita ha seguito l'esempio del Fondatore dei Missionari Comboniani.  
Nel 1934 Renato è andato a Venegono (VA) per il Noviziato. E dopo due anni, il 7 ottobre, ha fatto la sua professione religiosa. Nel 1937 lo troviamo a Roma per lo studio della teologia all'università Urbaniana e poi sempre nella città eterna è stato ordinato prete l'8 aprile 1939. Poco dopo è inviato a Londra per prepararsi adeguatamente alla Missione, imparando l'inglese e altre materie necessarie nei paesi colonizzati dall'Inghilterra. Ma è scoppiata la seconda guerra mondiale che ha bloccato padre Renato in quel paese per ben 17 anni. Comunque la guerra è durata fino al 1945 e in seguito padre Bresciani si occupò della promozione vocazionale e della presenza dei Missionari Comboniani con varie opere, anche come Provinciale, sempre in Inghilterra. Ha aperto a Sunningdale un seminario, e Elm Park (Essex) una parrocchia, ecc.  
Durante la guerra (1939-1945) padre Renato, come internato essendo italiano, si è occupato dell'assistenza dei prigionieri e, tornata la pace, anche cappellano degli Italiani immigrati nel Regno Unito (1948-1952).  
Nel 1954 finalmente si imbarcò per l'Africa, destinazione il Sudan. E' inviato a Tore (diocesi di Yei) nel seminario maggiore come insegnante. Fra i suoi studenti avrà anche Gabriel Zubeir Wako, futuro Vescovo di Khartoum e Cardinale, e quindi successore di san Daniele Comboni, in quella sede episcopale. Ma arriva un colpo di fulmine.  
Il 27 febbraio del 1964, tutti i Missionari operanti nel Sudan del Sud sono espulsi dal governo musulmano di Khartoum. Padre Renato ha fatto questo commento: “Eravamo testimoni scomodi delle efferatezze perpetrate dagli Arabi contro le popolazioni del Sud”. Si trattava di seguaci della tradizione religiosa africana e anche, per una buona parte, di Cristiani. I superiori di Roma, giuntovi con altre centinaia di Confratelli, lo inviarono in Inghilterra.  
Nel 1969, approfittando del Capitolo dei Missionari Comboniani, perorò la causa degli immigrati. Così diede inizio all'ACSE, riservata agli studenti africani in Italia, prima organizzazione a occuparsi di immigrati nel nostro paese.  
Nel 1982, padre Bresciani accompagnò una delegazione di studenti, lavoratori e immigrati, provenienti dal sud del mondo, a rendere visita al papa Giovanni Paolo II. “E' stato un incontro – ha commentato padre Renato – un po' diverso da quelli a cui il papa era abituato... Giovanni Paolo II si è messo ad ascoltare quanti hanno raccontato la loro esperienza. Si esprimevano in lingue diverse, a volte in un italiano stentato...  
Almeno duecento immigrati passano ogni giorno da noi all'ACSE. Non è facile rispondere a tante domande di aiuto”. Giovanni Paolo II ha manifestato di essere interessato al problema degli immigrati e ha detto: “Bisogna uscire al più presto dalla fase dell'assistenzialismo e dell'elemosina. Per questo ci vogliono leggi adeguate!”. Il Papa aveva ragione e la sua riflessione è valida ancora oggi. Padre Renato si è convinto ancora di più che il lavoro con e per gli immigrati era sempre tanto urgente e necessario.  
Del resto Papa Paolo VI aveva detto: “Gli immigrati sono la Missione che viene a noi!”. E il nostro Missionario ha così commentato il parere del Papa: “Gli immigrati sono praticamente dei nuovi popoli, che da un momento all'altro appaiono su territori dove non hanno casa, né terre, né diritti; territori che sono restii ad accoglierli o a tollerarli ed anche in mezzo a comunità ecclesiali inconsce e impreparate”.  
L'ACSE, fondata da padre Bresciani, era principalmente destinata ad aiutare studenti che, una volta finita la loro scuola, dovevano tornare nei loro paesi di origine. Successivamente si è rivolta a tutti gli immigrati, accogliendo principalmente asiatici e africani. Ma bisognava passare dall'accoglienza e dall'assistenza alla solidarietà e all'integrazione. Per questo motivo padre Renato cercava anche la collaborazione di altri, come la Caritas per esempio, la Comunità di sant'Egidio fondata a Roma da Andrea Riccardi nel 1968, e altre realtà. Per la sua attività di assistenza agli immigrati, padre Renato era ricevuto spesso da Papa Giovanni Paolo II.  
La Chiesa infatti è sempre stata sensibile ai problemi degli immigrati. Già Papa Benedetto XV aveva istituito la Giornata Mondiale del Migrante nel 1914, all'inizio della prima guerra mondiale, da celebrarsi ogni anno, l'ultima domenica di settembre. Anche le Nazioni Unite hanno recepito l'importanza di questo problema e nel 1990 hanno stabilito di celebrare in tutti i paesi del mondo questa Giornata Mondiale dei Migranti (la data scelta è il 18 dicembre di ogni anno).  
Per il 2024 la Giornata Mondiale del Migrante è celebrata il 29 settembre 2024. Per questa occasione Papa Francesco ha inviato un suo messaggio dal titolo: “Dio cammina con il suo popolo”. Infatti il Papa afferma che i migranti sono “l'icona contemporanea della Chiesa in cammino”. Per il credente, affermava ancora Papa Giovanni Paolo II, il migrante è quel forestiero nel quale Cristo chiede di essere riconosciuto (Matteo 25, 35). Padre Renato ha vissuto in tutta la sua vita con queste convinzioni.  
Arrivato alla soglia degli 80 anni, si sentiva stanco. Gli strapazzi sostenuti con il suo lavoro in favore degli immigrati (ne venivano all'ACSE anche 10.000 all'anno), le corse negli ospedali o negli uffici governativi, le notti insonni, ecc. hanno fiaccato il suo fisico. Ma prima di lasciare il posto ad altri, ha fondato, con un atto sottoscritto da un notaio, l'”Associazione di volontariato per gli immigrati”. Siamo nel 1995. L'Associazione, dopo essere stata situata in 12 sedi d'occasione, ha avuto una sede fissa, che è appunto anche quella attuale: in Via del Buon Consiglio 19 - 00184 ROMA.  
Padre Venanzio Milani (ne è il responsabile nel 2024) afferma che l'ACSE continua le sue attività in questi ambiti: Accoglienza e informazioni, Corsi di lingua, Corso di informatica, Servizio dentistico, Servizio legale, Servizio Studenti Universitari, Sportello lavoro, Ritorno Volontario Assistito, Servizio     Alimentare,     Servizio Pastorale, Corale.  
L'Acse ha anche bisogno di aiuti economici: CCP n.
65180002 con causale A.C.S.E.  
Padre Renato, avendo visto che il suo lavoro aveva un sicuro avvenire, ne ringraziò il Signore e si abbandonò alla sua volontà.  
Ci lasciò il 22 luglio 1996. Eravamo a Verona, nella chiesa che l'aveva visto nascere e che l'aveva inviato nel mondo come Missionario Comboniano. Sarà ricordato come un autentico figlio spirituale di san Daniele Comboni che aveva dato questo impegno ai suoi Missionari: “Andate sempre verso i più poveri e abbandonati del mondo”.


Autore:
Tonino Falaguasta Nyabenda


Fonte:
Missionari Comboniani Veronesi

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Aggiunto/modificato il 2024-11-13

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