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Padre Lorenzo Gaiga Missionario comboniano

Festa: Testimoni

Vestenanova, Verona, 3 settembre 1934 - Verona, 13 novembre 2007


Padre Lorenzo Gaiga è nato a Vestenanova (VR) il 3 settembre del 1934 da una famiglia profondamente religiosa e praticante. Messa tutti i giorni per i genitori e per i figli, in grado di camminare, e impegno nel lavoro e nella vita. Quarto di sette fratelli, ebbe subito da fare delle scelte. Nel 1948 p. Gino Sterza si presentò a Vestenanova per incontrare la gioventù. Distribuì dei foglietti sui quali bisognava scrivere sì o no per la vita missionaria. Lorenzo scrisse nulla e gettò via il pezzo di carta. Poi il parroco lo spinse ad incontrare il Missionario e a dire di sì.  
Così incominciò la sua formazione comboniana. Prima a Trento, poi a Brescia. E qui contrasse una malattia che lo accompagnò tutta la vita. Durante una crisi di influenza dormì in infermeria su un letto dove era stato accolto un malato di TBC. E questa infezione si trasformò in nefrite, che si manifestò anche a Gozzano dove era andato per il Noviziato. Fece la professione religiosa nel 1955. Poi passò a Verona per il Liceo e quindi a Venegono Superiore (VA) per la Teologia. E' stato ordinato Sacerdote a Vestenanova, da Mons. Giuseppe Carraro, considerate le sue condizioni di salute, l'8 aprile del 1962. E subito fu ricoverato in ospedale a Lendinara (RO). Da lì andò ad Arco, in soffitta per non contagiare altri Confratelli. Il 13 maggio del 1963, il professor Stefani gli asportò il rene destro. Padre Lorenzo sopportava male l'anestesia e l'operazione fu molto dolorosa. “Se ne è andato” disse il dottore a un certo punto. “No! - rispose suor Lucina Bernardelle, missionaria comboniana, - provi a fargli questa iniezione”. Poi si inginocchiò e si mise a pregare intensamente. Il malato si svegliò e guarì. Miracolo? Forse. Quando era ad Arco, p. Alberto Doneda e p. Neno Contran andarono a trovarlo e gli dissero: “Prova a scrivere qualche articolo per il Piccolo Missionario”. Fu così che iniziò per padre Gaiga la carriera di scrittore. La salute non gli permetteva di prendere dei rischi in climi tropicali o in regioni che richiedevano robustezza e tenacia. Così dal 1963 al 1978 padre Lorenzo Gaiga si occupò del giornalino per ragazzi, conosciuto ancora oggi come PIEMME (= Piccolo Missionario). Quando iniziò a occuparsene, il giornalino aveva 35.000 copie; quando lasciò la direzione ne aveva 130.000.  Il suo successore, p. Tonino Falaguasta Nyabenda, aveva collaborato con lui dal 1975 e aveva imparato il mestiere nella sua redazione.  
Lasciando Verona, sempre con grande dispiacere, p. Gaiga passò a Roma, poi a Bologna, per occuparsi degli Amici dei Lebbrosi e anche dell'EMI (casa editrice fondata dai Missionari Comboniani). Nel 1980 lo vediamo a Napoli come direttore del bollettino “Azione Missionaria”, fino al 1983. In novembre, il Superiore Generale lo chiamò a Roma per affidargli la “Comboni Press”. Nel 1986 passò a Gozzano, nella nostra casa, come superiore. Nel 1992 fu inviato a Limone sul Garda (BS), come responsabile della casa del nostro fondatore, san Daniele Comboni. Poté organizzare dei festeggiamenti in occasione della Beatificazione avvenuta a Roma il 17 marzo 1996. Anzi gli venne l'idea di costruire un santuario, perché divenisse un centro di spiritualità comboniana. Per questo riuscì ad avere un terreno dal vicino, il signor Chincherini Germano. Ma il progetto naufragò con l'arrivo del nuovo responsabile.  
Nel 1997 p. Gaiga passò a Brescia, dove la sua principale occupazione consisteva, oltre al ministero, nello scrivere le biografie dei Confratelli defunti. Intanto la sua salute cominciava a dare segni di cedimento. Il 21 marzo del 2002 a Brescia gli fecero l'impianto per la dialisi peritoneale. Nel 2006 gli tolsero il secondo rene e le forze di p. Gaiga cominciarono ad avere gravi indebolimenti. Ora stava a Verona, in Casa Madre. Si occupava essenzialmente delle cure.  
Ma non smetteva di scrivere. “Missionario con la penna” era stato definito padre Cirillo Tescaroli (1923-2007). La stessa definizione si può dare anche a p. Lorenzo Gaiga, con la differenza che il primo ha potuto viaggiare in Africa, in Asia e in America. Il nostro invece non ha avuto la possibilità di andare a vedere con i suoi occhi come vivevano i Confratelli Missionari nei vari continenti. Così egli ha scritto della sua vita di missionario scrittore: “Celebrando il 40° di sacerdozio (nel 2002) ho infiniti motivi di ringraziare il Signore, prima di tutto per i 40 anni di Sacerdozio con un corpo malato e sofferente fin dagli anni del ginnasio e poi anche per la malattia stessa che, se mi ha fatto sfumare la possibilità di una presenza diretta sul campo della Missione, mi ha fatto scoprire la vena di scrittore, mediante la quale la mia stanzetta si trasformava in un deserto o in una savana, in un fiume o in una foresta, in un villaggio o in una città, a seconda delle circostanze, consentendomi di incontrare uomini di tutte le razze, personaggi che hanno fatto la storia della Missione con i quali ho dialogato e condiviso progetti, avventure e storie”.  
Padre Gaiga ha scritto più di cento libri, alcuni dei quali hanno raggiunto una grande notorietà. Ha scritto per esempio la vita di p. Giuseppe Ambrosoli (oggi Beato dal 20 novembre 2022), quella di p. Bernardo Sartori (oggi Venerabile dal 13 dicembre 2021). Nel 1975 p. Gaiga ha scritto la vita romanzata di fratel Guido Giudici. Il libro è stato tradotto e stampato anche in Polonia. Quasi subito giunsero a Roma richieste di giovani polacchi che chiedevano di farsi Missionari. Così p. Gaiga ha contribuito all'apertura comboniana in Polonia.  
Un libro di grande successo ha come titolo “I martiri Comboniani”, stampato in migliaia di copie, molto diffuso in Italia. Ecco altri degni di essere menzionati: Il Vescovo del dialogo (Mons. Baroni Agostino); L'Africa di Angelo (Mons. Tarantino Angelo); Cornelio, missionario scomodo (p. Cornelio Prandina); Missionario col pennello (fr. Vittorio Fanti); Un fiore dal deserto (suor Maria Giuseppina Zeinab), ecc.  
Bisogna dire che padre Lorenzo Gaiga ha lavorato “con la penna” fino all'ultimo, fin che la mano sosteneva la penna, fin che in lui rimase un soffio vitale. Si spense a Verona il 13 novembre del 2007.  
Per concludere questa breve biografia, vorrei citare la testimonianza di padre Pietro Ravasio, che ben riassume il posto che padre Lorenzo Gaiga ha avuto nella storia della Congregazione dei Missionari Comboniani e il lavoro che egli ha svolto con tenacia fino al suo ultimo respiro: “La vita di p. Gaiga, ha scritto p. Ravasio, è stata un 'unicum' nella storia dell'Istituto Comboniano e perciò un esempio e un modello. Mi riferisco a quell'aspetto del patrimonio spirituale dell'Istituto che include le sane tradizioni, la storia dell'evangelizzazione dell'Istituto, la vita dei modelli....  
Le numerosissime biografie che ha scritto, come riconosceva lui stesso, diventavano altrettante
'beatificazioni anticipate'...  
Concludo affermando tre punti importanti della vita di padre Lorenzo Gaiga.
Primo: Non è mai stato in Missione, ma ha vissuto pienamente la missionarietà comboniana e ha contribuito a farla conoscere.
Secondo: come san Daniele Comboni, sebbene in modo diverso, fece l'esperienza della Croce con la malattia che lo ha accompagnato fin dalla sua giovinezza.  
Terzo: ha lavorato tutta la vita nel recuperare e tramandare la nostra memoria. Di questo dobbiamo esserne sempre riconoscenti”.  
Padre Lorenzo Gaiga è invecchiato tra le carte: certo. Ma è stato un vero Missionario, sempre fedele al carisma comboniano.  
Un Missionario con la penna.


Autore:
Tonino Falaguasta Nyabenda


Fonte:
Missionari Comboniani Veronesi

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Aggiunto/modificato il 2024-11-13

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