Padre Ramponi Egidio è nato a Bolca l'11 novembre del 1909. Bolca è un paese della Lessinia a 800 metri sul livello del mare, famoso in tutto il mondo per i suoi fossili. Egidio dei fossili non gli importava nulla, ma educato dalla famiglia e dalla parrocchia, divenne un ragazzo serio e impegnato. All'età di 17 anni entrò dai Missionari Comboniani e continuò la sua formazione in vista del sacerdozio. Fu ordinato prete il 9 luglio del 1933 e partì subito per l'Uganda. Ma dopo quattro anni e mezzo, per via della salute fu obbligato a rientrare in Italia, dove lavorò con grande zelo per il resto della sua vita, divenendo un sacerdote apprezzato e ricercato. Era amico di tutti, capace di accogliere chiunque soprattutto nei momenti difficili della Seconda guerra mondiale (1940-1945). Fu dapprima a Sulmona; poi passò a Gozzano (NO), dove i superiori lo inviarono per aprire una comunità. Vi trovò un'opera importante, lasciata in eredità dai Padri Gesuiti: la Congregazione Mariana. Si trattava di formare i giovani con l'aiuto della devozione mariana. In questo fu aiutato da padre Vitti Uberto (18991987). Da questa esperienza nacque nel 1951 l'idea di fondare l'Istituto Secolare delle Missionarie Comboniane. Questo Istituto Secolare, una vera anticipazione rispetto ai tempi, fu approvato dal Vescovo di Troia e dal Superiore Generale dei Missionari Comboniani, padre Antonio Todesco, nel 1954. E continua ancora oggi con i suoi 146 membri che lavorano in 8 paesi del mondo. Nel 1953 passò a San Tomio, una chiesa rettoria in centro a Verona, dove padre Ramponi si distinse per il suo zelo nel ministero del confessionale e nella direzione spirituale. In questo brillò per tutta la vita. Innumerevoli furono coloro che approfittarono della sua saggezza e della sua santità. A San Tomio P. Egidio si dedicò ad approfondire l’identità e la spiritualità delle Secolari Comboniane, alcune delle quali avevano già emesso la professione da qualche anno. Altre sorelle anziane ricordano che in quegli anni P. Ramponi ricevette i loro primi voti nella sacrestia di San Tomio al mattino presto, per assicurare la segretezza. Così racconta Maria Pia Dal Zovo, attuale responsabile dell’Istituto. Per due volte fu direttore spirituale degli studenti di teologia a Venegono (VA) e a Verona. Padre Neres Alfredo, comboniano portoghese, così si espresse: “Negli anni della contestazione, subito dopo il concilio Vaticano II (1962-1965), fu un uomo di grande equilibrio, sempre fedele alle direttive della Chiesa. Trattava tutti con molto rispetto divenendo l'amico di tutti”. La sua salute cominciò ad avere maggiori problemi, ma non diminuì il suo ministero nel sacramento della riconciliazione e nella direzione spirituale. Molta gente ricorreva a lui in Casa Madre, a Verona, dove risiedeva. Il suo legame con San Tomio, dopo i primi cinque anni iniziali, non si ruppe mai. Anche se il tremito alle mani era aumentato, non si risparmiava certo. Era sempre un prete, sempre disposto ad aiutare chiunque si rivolgeva lui. Andava a trovare i malati in città a Verona, quando era richiesto, interrompendo anche il pranzo o la cena, se si presentava un'urgenza. Sentendosi mancare le forze, un giorno si avvicinò a me, che ero consigliere provinciale della zona, e mi disse: “Fa' in modo che il mio funerale avvenga a San Tomio!”. Rimasi senza parole. Ma lui non si sbagliava; se ne andò il 3 gennaio del 1982. I funerali furono celebrati proprio a San Tomio, secondo il suo desiderio, e furono un trionfo.
Autore: Tonino Falaguasta Nyabenda
Fonte:
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Missionari Comboniani Veronesi
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