Sofoklis Hasapis nacque a Cipro nel 1913. Nel 1927 entrò con il fratello gemello Alessandro come novizio nel monastero di Stavrovouni, antichissima dimora monastica fatta erigere dall’imperatrice Elena nel 327. Nel 1934 si trasferì a Gerusalemme, dove studiò presso il ginnasio della chiesa ortoossa di Gerusalemme. Nel 1937 fu tonsurato monaco con il nome di Filoumenos e fu ordinato diacono. Terminati gli studi nel 1939, espletò diversi incarichi per il Patriarcato di Gerusalemme e visse per un certo periodo nel monastero di San Savva il Santificato. Il 1 novembre del 1944 fu ordinato sacerdote e negli anni fu parroco di diverse chiese a Gerusalemme, Giaffa e Ramallah. L’8 maggio del 1979 fu mandato a reggere il monastero presso il Pozzo di Giacobbe a Nablus, luogo santo per ebrei e cristiani, in quanto qui vennero sepolte le ossa del Patriarca Giuseppe (Libro di Gesù di Nave o Giosuè 24, 32) e qui Gesù assetato per la prima volta parla di sé come del Messia, conversando con una donna samaritana (Gv 4, 1-42). Padre Filoumenos subì da subito molte pressioni e minacce da parte di fanatici ebrei che gli intimavano di rimuovere ogni simbologia cristiana dalla zona, ma rifiutò ribadendo che il pozzo della Samaritana era da secoli un luogo santo per i cristiani del posto e per i pellegrini. Il 29 novembre 1979, padre Filoumenos venne ucciso da una granata lanciata da uno di questi fanatici, mentre celebrava il vespro; il suo volto fu colpito poi con un’ascia con una ferita a forma di croce e le tre dita con cui si fa i segno di croce furono mutilate. Anche la chiesa venne danneggiata e le immagini sacre oltraggiate. Padre Sofronio, che fu incaricato di comporre e vestire il corpo per le esequie raccontò che a 5 giorni dalla morte il corpo era ancora caldo e malleabile come se volesse aiutarlo a farsi vestire. Il gemello, padre Elpidios (Alessandro all’anagrafe), che al momento del martirio di Filoumenos si trovava a Cipro, testimonia che quel 29 novembre, sentì la voce del fratello che diceva “Fratello mio, mi uccidono per la Gloria di Dio. Ti imploro di non cedere all’ira e al rancore”. Il 30 novembre 1983 il Patriarca di Gerusalemme Diodoro fece aprire il sepolcro di Filoumenos e il corpo fu trovato incorrotto. Le reliquie furono traslate nella chiesa della SS.Trinità nel seminario greco sul monte Sion. Il 29 agosto 2008, prima della consacrazione della cattedrale della Santa Samaritana Fotinia, le reliquie furono portate a Nablus e l’11 settembre del 2009, il patriarca di Gerusalemme Teofilo III presiedette la canonizzazione di Filoumenos del pozzo di Giacobbe come ieromartire. Dal 2010 è annoverato anche nel calendario della chiesa ortodossa russa. Tropario del santo ieromartire Filoumenos. Tono 4 Vincitore dei demoni hai messo in fuga il potere delle tenebre, con la tua mitezza hai ereditato la terra e ora regni nei Cieli; Intercedi, dunque, presso il nostro Dio misericordioso perché salvi le anime nostre. Altro tropario Il figlio di Orunda, il germoglio dell’isola di Cipro, il neo-ieromartire del pozzo di Giacobbe, il santo Filuméno, veneriamo o fedeli come protettore della nostra Fede, e invincibile soldato della Verità di Cristo, e con amore acclamiamo: Gloria a Cristo che ti ha glorificato, gloria a Colui che ti ha reso incorruttibile, gloria a Colui che ti ha mostrato a noi guida sicura verso il Cielo.
Fonte:
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Cattedrale ortodossa di Rimini
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