Euquerio è venuto al mondo nella villa di Solanas de Valdelucio, municipio di Quintana de Valdelucio, provincia e diocesi di Burgos, il 20 febbraio 1914 nella famiglia formata da Hermenegildo e Maria. Due giorni dopo la nascita, fu battezzato nella parrocchia di San Cristobal del suo paese natale, che all'epoca non raggiungeva cento vicini. Una prova di speciale benedizione sono stati gli undici figli che Dio ha concesso a questo matrimonio cristianissimo. Il padre era un insegnante e la sua più grande illusione di educatore è stata prima di tutto formare umanamente e cristianamente i propri figli. Ha ispirato loro la possibilità di una vocazione religiosa o sacerdotale e ha reso la sua famiglia un vero e proprio seme di vocazioni. I figli hanno risposto con una straordinaria generosità, poiché sei erano fratelli maristi: Euquerio, José, Agustin, Anania, Julio e Basilio. Nel settembre 1924, Euquerio entrò nel seminario marista di Arceniega ( Álava); passò al noviziato di Las Noellanas (Lleida) nel settembre 1924. Lì indossò l'abitudine marista l'8 settembre 1929, conservando in religione il nome ricevuto al battesimo. L'anno seguente, lo stesso giorno, ha espresso i suoi primi voti temporanei. L'8 settembre 1935 ha fatto la professione perpetua a Las Avellanas. Finito il noviziato, ha continuato alle Nocciole a fare studi di magistero. Nell'agosto del 1931 è stato assegnato a Madrid, al collegio marista di Cisne, dove è rimasto fino al 26 luglio 1936, giorno in cui la scuola ha subito la prima perquisizione e la comunità è stata espulsa. Si è rifugiato nella Fonda Algorta di Madrid, dove è stato arrestato il 30 agosto. Trasferito alla scuola degli scolapi di via General Porlier, trasformato in prigione, ha subito interrogatori, freddi, umidità e maltrattamenti, che lo hanno fatto ammalare. A Natale si aggravò; perdeva conoscenza e delirava. Suo fratello José, prigioniero con lui, lo racconta così: "Mancanza di ogni assistenza umana, ma non divina, abbiamo potuto affrontare tanta ostilità, quanto buoni religiosi. Ho iniziato una novena a Marcelino Champagnat, chiedendo la sua guarigione e, il nono giorno, il 4 gennaio 1937 moriva mio fratello. In questi giorni ha avuto intervalli in cui sembrava riconoscermi e mi chiamava per nome. Altre volte, si sentiva pregare con grande devozione l'Ave Maria: poneva l'accento sulla santa Maria. " Fratello Euquerio ha sempre avuto il legno di un maestro: dalle sue prime esibizioni nella scuola di via Cigno, fino alla fine, si è sempre distinto come un buon educatore. La sua personalità esercitava una forte attrazione sui suoi studenti e sulle persone con cui si collegava. Non gli piaceva imporsi a nessuno né era troppo audace, ma influenzava gli altri dalla sua delicatezza nell'opera e con la grande gioia che lo traboccava. Accompagnavo tutto questo con una sorta di dolcezza che attirava le persone. Secondo un testimone di famiglia, ha lasciato il ricordo inevitabile di un carattere buono e flessibile e straordinariamente docile. Papa Franceco lo ha dichiarato Beato il 13 ottobre 2013 con altri 65 suoi confratelli anch'essi martiri.
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