Giuseppe Merola nasce a Barra (al tempo comune autonomo da Napoli) l’1 Maggio 1906 da Luigi e Carmela Merola. A Barra completa le scuole elementari; nel frattempo frequenta assiduamente la chiesa di Sant’Antonio, dei dai Frati Minori Conventuali. A tredici anni, desideroso di abbracciare la vita religiosa, viene accolto nel collegio di Civitella del Tronto (TE), ove compie parte degli studi ginnasiali, completati a Ravello. Qui veste l’abito dei frati Conventuali con il nome di Egidio Maria e compie l’anno di noviziato. L’8 dicembre 1924 fa la professione temporanea. Per gli studi liceali è in Assisi, ove frequenta anche il primo anno di teologia, dopo aver adempiuto agli obblighi di leva nel “genio zappatori” di stanza a Monfalcone in Friuli. Prosegue gli studi a Ravello, sotto la guida di p. Giuseppe Palatucci, poi vescovo di Campagna, annoverato da Israele tra i “giusti dell’umanità” per la sua azione a favore degli Ebrei. Passa quindi ad Aversa, nel collegio appena aperto ed affidato a p. Bonaventura Mansi, altra illustre figura di francescano conventuale. Il 1929 è davvero un anno di grazia per il giovane Merola: il 17 marzo emette i voti perpetui; il 30 marzo viene ordinato suddiacono; il 15 maggio è diacono e finalmente, il 6 ottobre, viene ordinato Sacerdote. Tornato a Ravello, completa gli studi di teologia e nel frattempo insegna francese, matematica e geografia ai fratini del ginnasio, rivelando doti non comuni anche come docente. Nell’ottobre 1930 dal ministro generale è chiamato ad Assisi per svolgere il delicato compito di vicemaestro dei novizi, un incarico che rivela grande stima da parte dei superiori, per l’esemplarità della sua vita. Richiamato nella provincia religiosa di origine, impegnata nella rinascita dell’Ordine nelle regioni dell’Italia meridionale, nel novembre 1931 viene destinato a Copertino (LE), ove i Conventuali hanno fatto ritorno l’anno precedente. Ha così inizio la lunga permanenza di p. Egidio presso il Santuario di San Giuseppe, il Santo dei Voli, che egli da subito assume quale modello da imitare. Tale permanenza si protrae complessivamente per oltre 65 anni, con due brevi parentesi, dal novembre 58 all’agosto 61, quando è per poco più di un anno superiore a Monte Sant’Angelo (FG), ove è di famiglia anche dal settembre 65 al settembre 67. Durante il primo periodo, da superiore della comunità, è protagonista del ritorno ai Conventuali del complesso della Grottella, il luogo intimamente legato alla vicenda terrena di S. Giuseppe. Il primo soggiorno sul Gargano causa il notevole aggravamento dell’enfisema polmonare che lo accompagnerà per tutto il resto della sua vita, con un contorno di acciacchi di varia natura. Nel gennaio 1962, con decreto del ministro generale, viene affiliato alla provincia religiosa di Puglia. Nel 1980, in occasione del cinquantenario dei ritorno dei Frati in città, in segno di gratitudine per la sua benefica presenza, Copertino gli conferisce la cittadinanza onoraria, facendolo a tutti gli effetti concittadino del suo grande modello. Muore santamente all’alba del 6 gennaio 2002, solennità dell’Epifania. Il 30 aprile 2021 il Vescovo di Nardò-Gallipoli, Mons. Fernando Filograna, ne ha introdotto in sede diocesana la Causa di Beatificazione e Canonizzazione, processo che si è concluso il 9 gennaio 2025 con l’invio degli atti processuali a Roma, presso il Dicastero per le cause dei Santi, in attesa di vederlo presto elevato, come si spera, all’onore degli altari.
Fonte:
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www.diocesinardogallipoli.it
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