Il 3 febbraio 1982, un mercoledì, durante il servizio pastorale in quella che oggi è l'attuale chiesa dei martiri a Sapù, Luanda (Angola), furono uccisi a colpi di pistola all'interno dell'auto che li trasportava in un'altra missione pastorale i servi di Dio Padre Manuel Armindo di Lima, Maria do Carmo, Maria Adriano e Joveta Paulino, catechisti e missionari. In un paese che viveva tempi turbolenti il valoroso padre Manuel non si fermava né si intimidisceva davanti alle minacce e al pericolo costante che correva per predicare e portare con amore Cristo attraverso la carità, grande apostolo missionario non mancava mai la fedele compagnia dei suoi tre discepoli che lo hanno accompagnato fino alla morte. Padre Manuel è nato a Chaviaes, Portogallo, nel 1938; la Serva di Dio Maria do Carmo Bartolomeu è nata il 06 marzo 1959 a Viana (Angola); la Serva di Dio Maria Adriano Abilio è nata il 20 febbraio 1952 a Viana (Angola); e il Servo di Dio Joveta Paolino è nato il 01 febbraio 1965 anche a Viana (Angola). Le poche informazioni che siamo riusciti a ottenere dai martiri angolani sono che sono stati educati in case cristiane dove hanno sviluppato un grande amore per la fede e la Chiesa, il che li ha portati a servire incondizionatamente accanto a padre Manuel. La serva di Dio Maria do Carmo Bartolomeu era postulante delle sorelle Mercedarie della Carità all'ora della sua morte. La diocesi di Viana, anche se ha aperto la causa congiunta dei quattro martiri, non ha ancora regalato maggiori informazioni biografiche sulle loro vite oltre la loro coraggiosa testimonianza Martirial. Da Padre Manuel de Lima abbiamo più informazioni, sappiamo che durante la sua infanzia è stato fortemente attratto dallo Spirito Missionario, leggeva storie dei santi martiri di Cina e Vietnam e sognava di esserlo, lentamente la vocazione sacerdotale è maturata in lui e dopo aver riflettuto è entrato al seminario a Tomar nel 1949. Passò per Cernache do Bonjardim e Cucujaes dove fu ordinato sacerdote. La sua prima missione è stata in Mozambico, qui è stato un instancabile predicatore e denunciava con tutta fermezza gli attacchi dei gruppi guerriglieri che sottomettevano le comunità. Con la rivoluzione gli confiscarono tutto e poi lo bandiscarono gli proibirono di tornare. Recuperato dal trauma della guerra in Mozambico, ha accettato di lavorare nelle missioni in Angola, dove si stava svolgendo un'altra guerra civile. Arrivato il 29 novembre 1981. Si dedicò con entusiasmo alla missione in compagnia dei suoi tre fedeli compagni che già stavano sviluppando il lavoro evangelistico in queste terre, tutti e tre erano catechisti e grandi conoscitori delle scritture. Uomo di preghiera, Padre Manuel non prende decisioni importanti fino a dopo aver pregato a lungo davanti al Crocifisso. Vorrei essere solo un servo delle anime nella conoscenza di Cristo ma la crisi in Angola lo obbliga, contro la sua volontà, ad affrontare questioni in politica in nome della giustizia e della non violenza contro i poveri e gli emarginati. Nulla ferma Padre Manuel e i suoi compagni, portano con sé Cristo nel loro cuore e nella loro testimonianza per presentarlo ai semplici e agli umili, il popolo angolano lo riceve e lo tratta con amore e presto i nomi di questi servi sono di riconoscimento tra i popoli. Come ogni guerra civile marxista in Angola vedevano anche i cattolici come nemici della rivoluzione, la persecuzione è presto iniziata e il 3 febbraio 1982 hanno messo a tacere le voci di questi grandi quattro. Il 4 febbraio 2015 la diocesi angolese di Viana ha avviato la causa di beatificazione e canonizzazione.
|