Venuto al mondo per essere luce, sei ora luce immortale in Cielo. Tu, piccolo Francesco Maria sei nato per il Cielo. Da madre non posso non dare testimonianza riguardo la vita del nostro bambino, perché lo merita per la sua tenacia ed il suo coraggio e perché il Signore gli ha donato il carisma di conquistare i cuori. In pochi sanno che Francesco Maria già nel grembo materno fu consacrato al Cuore Immacolato di Maria e a nostro Signore, affinché ne facesse, se fosse stata Sua volontà, un sacerdote, un religioso, un uomo di Dio, illuminato dalla fede, dalla speranza e dalla carità. Dissi a Dio:" Questo figlio lo faccio per te". Allo stesso tempo gli chiesi però di proteggere i miei figli ed in particolare Francesco, per il quale avevo uno strano presentimento, dalle gravi malattie e dalla morte prematura. Potete immaginare lo stupore profondo e la confusione che albergò nel mio animo quando appresi la notizia da parte dei medici della sua malattia. Se Gesù e la Madonna non mi avessero fatto prontamente sentire la loro presenza e il loro conforto, avrei perso la fede. Invece sono qui oggi a rendere testimonianza perché ciò che ha subito quel piccolo bimbo nel corpo e nello spirito, alla sua tenera età, non avrebbe potuto sopportarlo se Dio non fosse stato al suo fianco. Che Dio fosse al suo fianco l'ho visto molte volte, anche quando gli chiedevo se fosse felice, nonostante allettato, e lui, sorridendo, diceva di si o quando gli chiedevo come stesse e, nonostante i dolori, rispondeva di stare bene o tutte quelle volte in cui non si dava per vinto e continuava a fare le sue attività preferite come disegnare, colorare, fare i compitini, unire i puntini. Bambino forte, tenace, coraggioso, amante della vita, che onore essere la tua mamma. Ebbene, oggi posso dire che nei suoi imperscrutabili disegni Dio non ci ha dato un sacerdote, bensì un piccolo Santo martire, perché se la santità è conformarsi ed unirsi a Cristo Gesù, Francesco Maria l'ha certamente fatto. Lui è un piccolo di Dio, nel quale le persone che hanno avuto modo di conoscerlo, hanno potuto ammirare la forza di nostro Signore. Nel suo cuoricino sapeva di dover partire presto per il Cielo, più volte mi disse che stava morendo, anche se sono certa che avrebbe preferito rimanere ancora con noi. Tutte le volte in cui gli chiedevo cosa volesse fare da grande mi guardava con i suoi occhi di stelle e non rispondeva mai, ma quando gli chiedevo se gli sarebbe piaciuto vivere in una "casa chiesa", come lui chiamava la Fraternità "Gesù confido in te", dove spesso ci recavamo per pregare, rispondeva felice e prontamente di si. Ora vive nella più bella e grande casa chiesa, nella Gerusalemme celeste ed è sacerdote per l'eternità. Unito al suo Gesù, dopo averne condiviso la sofferenza e la passione, ora ne condivide la gloria. Dio non ha evitato la malattia, ma l'ha aiutato ad attraversarla con la sua grazia e la sua forza. Ha raffinato e plasmato il suo spirito sino a quando la preghiera di Francesco è divenuta di una semplicità e profondità disarmante, diceva :" Gesù aiutami, quando vieni? Vieni, io voglio solo te, voglio stare solo con te". Francesco aveva totale fiducia in Gesù, solo Lui poteva risolvere qualunque problema e tante volte si stupiva del perché le persone in difficoltà non chiedessero aiuto al Signore. La vita di Francesco Maria ha dimostrato, come solo i piccoli di Dio sanno fare, che Dio può fare sua un'anima a qualunque età. Ciò è stato possibile mediante il sacramento dell'Eucaristia, al quale Francesco si è accostato per la prima volta e, su ispirazione dello Spirito Santo, nella Chiesa di S. Francesco di Paola a soli quattro anni e mezzo. Da quel momento è sempre stato felice di fare la comunione ed ogni volta diceva di essere cresciuto di un anno, compiendo nel suo spirito quegli anni che biologicamente non avrà mai su questa terra. Nelle ultime settimane di vita si è comunicato ogni giorno fino a quando il coma non l'ha più permesso ed ha ricevuto tutta l'assistenza spirituale, mediante anche il sacramento dell'unzione degli infermi nel Santo Sabato di Pasqua. Gesù Eucaristia non l'ha mai abbandonato durante i giorni di terapia intensiva, commuovendo i cuori dei medici che con tanto amore ed umanità si sono presi cura di lui. Questo ha fatto Francesco Maria, quello che sapeva fare meglio, conquistare i cuori mediante la sua bellezza, la sua forza, il suo coraggio, il suo carisma che inevitabilmente riflettono la grandezza di Dio. Il Signore l'ha voluto con lui, l'ha condotto nel deserto durante la Quaresima e poi l'ha fatto salire in croce con Lui nel Venerdì Santo, giorno nel quale Francesco era prossimo alla dipartita, come annunciarono i medici. Lasciando tutti stupiti, Francesco quel giorno non morì, ma con forza inaudita, superò la febbre a 42 gradi ed una giornata di tachicardia a 250 battiti al minuto. Entrò in coma profondo ed irreversibile ed i medici dissero che non si sarebbe più ripreso. Invece il piccolo Francesco, giorni dopo, diede segni di risposta nel giorno della Divina Misericordia, fino alla sua ultima notte. Con la delicatezza che solo Dio ha, il Padre ha atteso che Francesco e noi genitori fossimo pronti per accompagnarlo, insieme alla Mamma Celeste che certamente è venuta a prenderlo, a scoprire il più bel passaggio segreto, quello che conduce alla vera vita, all'eternità, al Paradiso. Mi piace pensare che Gesù lo volesse puro come un giglio, preservandolo dell'inevitabile corruzione di questo mondo e che nella Sua onniscienza lo abbia voluto per un progetto più grande e bello che forse solo un giorno conosceremo. Francesco è da sempre stato predestinato per il Cielo e se Dio non ha compiuto il miracolo della guarigione tanto desiderato, forse è perché il miracolo è stato Francesco, con la sua vita. Il miracolo è la luce che ha portato nell'esistenza delle persone che Dio ha messo sulla sua strada e che ne sono rimasti avvinti, conquistati. Nulla è andato perduto della sua sofferenza, della nostra sofferenza e delle preghiere innalzate al Cielo. Tante le persone che hanno pregato per lui, in Italia e all'estero, tante le messe celebrate per la sua guarigione, innalzate come un'unica grande supplica. Diciassette mesi in cui è provenuto aiuto da tutte le parti, soprattutto dai fratelli Valerio e Luca ( Daniele non era ancora nato) che tanta allegria e risate hanno donato nei momenti più bui, i nonni, gli zii, gli amici, il caro amico Pio, i gruppi di preghiera, i medici del reparto di terapia intensiva del policlinico di Messina, che con tanta umanità l'hanno curato donandogli dignità. Un grazie grande anche ai sacerdoti che hanno pregato per lui, Padre Luciano, Padre Francesco, Padre Domenico, Padre Mario. Sono certa che l'amore si è propagato nella vita delle centinaia di persone che hanno conosciuto la sua storia, perché forte come la morte è l'amore, amore che abbatte ogni barriera di spazio, tempo e materia, amore che Francesco ha conosciuto grandemente su questa terra. Figlio amato, continuerà a vivere nei cuori di mamma e papà ai quali Dio ha già concesso la pace, sussurrando :"Non temere, perché io sono con te, non smarrirti perché io sono il tuo Dio. Ti rendo forte, anche ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra vittoriosa". Grazie a Francesco Maria ho imparato che avere fede non è credere che Dio ci proteggerà sempre da tutte le situazioni negative e da tutti i mali, perché Dio non ama sostituirsi a noi uomini nella vita che ci ha donato. Egli vuole che emergano i talenti di ognuno nel vivere le varie situazioni e gli ostacoli che, inevitabilmente, la vita ci pone in quel percorso che ci conduce al Cielo, nostra meta. Difatti la vera fede, è credere che il Signore ci ama, che cammina in mezzo a noi adesso, che ci tiene per mano e non ci abbandona mai, che ci insegna come attraversare le tempeste della vita, traendone sempre il maggior bene per noi e per gli altri. Tutto concorre al bene per coloro che credono, diceva San Paolo. Grazie Francesco Maria perché questo l'ho imparato con la tua testimonianza. Splendi felice in cielo, bel bambino forte e coraggioso e continua, dal Paradiso, ad aiutare i bimbi che tanto amavi ed i sofferenti che accarezzavi con la tua delicatezza e con il tuo sguardo di stelle, certi di avere per noi le preghiere in Cielo di un piccolo Santo della porta accanto.
Autore: Alessandra Mamazza
Note:
Per approfondire: Alessandra Mamazza "Francesco Maria - Storia di un bambino nato per il Cielo" Pagina Facebook: Francesco Maria "Nato per il cielo"
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