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Card. Charles Journet
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Ginevra, Svizzera, 26 gennaio 1891 – Friburgo, Svizzera, 15 aprile 1975
Nacque a Ginevra il 26 gennaio 1891; fu ordinato sacerdote nel 1917, dopodiché svolse gli incarichi di vicario parrocchiale e in seguito professore di Teologia dogmatica in seminario. Papa Paolo VI lo elevò alla dignità di cardinale nel concistoro del 22 febbraio 1965. Morì il 15 aprile 1975 all'età di 84 anni ed è sepolto nella certosa della Valsainte. La natura della Chiesa è spesso fraintesa, ridotta a istituzione umana o a una sorta di società tra le altre. Charles Journet (1891-1975), nella sua lunga ricerca teologica, ha, invece, mostrato che è innanzi tutto Mistero. La sua ecclesiologia, fondata sulla dottrina di san Tommaso, ha trovato l’approvazione di San Paolo VI, che lo volle al Concilio Vaticano II, ed è sostenuta da Jacques Maritain.
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Figlio di Jean Louis, lattaio, e di Jeanne Bondat. Dopo un tirocinio in banca e il liceo nei collegi di Svitto e di Saint-Michel a Friburgo, entrò nel seminario di Friburgo; nel 1917 fu ordinato prete e divenne vicario a Carouge (GE). Grazie alla propria attività di conferenziere e invitando a Ginevra letterati appartenenti al renouveau catholique francese, destò in artisti e intellettuali simpatie per il cattolicesimo. Nel 1924 divenne professore di dogmatica al seminario di Friburgo. Insieme a François Charrière fondò nel 1926 Nova et vetera, una rivista dedicata a temi generali di natura filosofica, spirituale e culturale. Sul piano teol. adottò in un primo tempo una posizione fortemente controversistica, prendendo le distanze dal protestantesimo. Fu politicamente vicino all'Action Française, ma sotto l'influsso del filosofo franc. Jacques Maritain, di cui era amico, divenne oppositore del movimento; rispetto alla guerra civile spagnola assunse una posizione indipendente. Convinto dell'idea, ripresa da Maritain, di uno stretto legame fra cristianesimo e giudaismo, si oppose alle ideologie razziste e ai totalitarismi. Durante la seconda guerra mondiale entrò in contrasto con il vescovo Marius Besson, per le critiche di Journet alla polizia francese che aveva collaborato alle deportazioni di ebrei nel 1942. Nel 1947 partecipò alla conferenza intern. per la lotta all'antisemitismo a Seelisberg. Prelato della curia pontificia (1947) e membro della commissione teol. preparatoria per il Concilio Vaticano II (1960), nel 1965 divenne vescovo titolare di Fornos minore (Tunisia), con chiesa titolare S. Maria in Portico, e cardinale. Concepì la sua opera letteraria quale guida nelle questioni spirituali; il suo lavoro principale, L'Eglise du Verbe incarné (pubblicato a Parigi, 1941-69, tre volumi), è dedicato alla dottrina della Chiesa.
Autore: https://hls-dhs-dss.ch/it/
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