|
† Ocaña, Colombia, 4 giugno 2024
Nato a Teorama, cittadina del dipartimento di Norte de Santander, in Colombia, rimase orfano di padre all’età di cinque anni e sua madre decise di affidarlo a sua sorella, Ana Matilde Montejo, affinché potesse continuare ad educarlo e curarlo poiché le condizioni economiche non le permettevano di garantirgli un’istruzione completa ed adeguata. Molto presto Ramón si avvicinò alla Chiesa e sentì subito la vocazione. Espresse il desiderio di diventare sacerdote per portare la Parola di Dio ai poveri. Compì gli studi presso la “Scuola Urbana Integrata” per poi frequentare il liceo “Emiliano Santiago Quintero”. Entrò nel seminario maggiore “Il Buon Pastore” di Ocaña. Celebrò la prima messa nella chiesa di San Isidro Labrador de Teorama. Poi si trasferì a San Calixto, dove fondò una filiale della Cooperativa di Risparmio (Coopintégrate) per aiutare i contadini della zona. Successivamente ha prestato servizio nella parrocchia di San Rafael, a Ocaña, e negli ultimi anni nella cappella di San José, nel comune di Buenavista. Appassionato di calcio, amante della musica e dotato di senso dell’umorismo, organizzò diverse attività per aiutare i più bisognosi. Era solito andare nei villaggi per realizzare opere sociali e partecipava ai processi di liberazione dei sequestrati. Divenne poi membro della Commissione diocesana per i dialoghi regionali di pace. Padre Ramón Arturo Montejo Peinado è stato assassinato il 4 giugno. L’aggressione è avvenuta in un parcheggio nel quartiere Jesús Cautivo, a Ocaña, dove aveva parcheggiato il veicolo della parrocchia. Secondo testimoni e filmati delle telecamere di sicurezza, il sacerdote è stato avvicinato da due persone che gli hanno intimato di scendere dal veicolo. Don Montejo ha tentato di opporre resistenza all’aggressione, ma i malviventi lo hanno pugnalato due volte alla schiena, per poi gettarlo fuori dal veicolo e quindi investirlo con lo stesso mezzo. La polizia colombiana ha affermato di aver catturato i presunti responsabili dell’uccisione del sacerdote. Si tratta di due persone di nazionalità venezuelana. (Agenzia Fides)
|
