† 12 gennaio 690
Nato da una nobile famiglia inglese, rinunciò alla carriera politica per dedicarsi alla vita monastica. Dopo aver visitato numerosi monasteri in Italia e in Francia, fondò in Northumbria i due monasteri di Wearmouth e Jarrow, che divennero importanti centri culturali e religiosi. Benedetto Biscop fu un promotore della cultura classica e cristiana, e si impegnò per diffondere la liturgia romana in Inghilterra.
Etimologia: Benedetto = che augura il bene, dal latino
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: A Wearmouth in Northumbria, nell’odierna Inghilterra, san Benedetto Biscop, abate: venuto cinque volte in pellegrinaggio a Roma, riportò con sé in patria maestri e molti libri, affinché nella clausura del monastero i monaci radunati sotto la regola benedettina acquisissero dall’arricchimento intellettuale la carità perfetta di Cristo a vantaggio della Chiesa.
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Non ci sono forse parole più efficaci per "lodare" S. Benedetto Biscop di quelle usate nella Vita quinque sanctorum abbatum da S. Beda il Venerabile, che, affidatogli a 7 anni dai genitori perché ne curasse la formazione, ne fu il più illustre discepolo e una delle glorie maggiori. Con un gioco di parole ripreso da S. Gregorio Magno, che lo applicava a S. Benedetto da Norcia, Beda dice che il suo maestro fu "Benedetto per grazia e di nome" e con un altro gioco di parole aggiunge che, nato da una nobile stirpe degli Angli, nutriva l'aspirazione perenne con la nobile sua mente ad acquistare la familiarità con gli Angeli.
All'età di 25 anni, rinunciando al favore del re Oswiu, Benedetto si preoccupò di "mettersi al servizio del vero Re, per riceverne non un corruttibile dono terrestre, ma un regno eterno nella città superna; abbandonò la casa, i parenti e la patria per Cristo e per il vangelo, per ricevere il cen-tuplo e possedere la vita eterna". Nel 653 dunque Benedetto Biscop, fatta la sua scelta, compì il primo dei sei viaggi che fece a Roma per manifestare la sua devozione ai SS. Pietro e Paolo e al papa e per raccogliere, a Roma stessa, lungo il viaggio e nell'Italia meridionale, modelli di vita e di istituzioni monastiche. Sul letto di morte, S. Benedetto Biscop poteva dire con ragione: "Figlioli miei, non vogliate considerare come mia invenzione la costituzione che vi ho dato. Dopo aver visitato diciassette monasteri, dei quali mi sono studiato di conoscere perfettamente le leggi e le usanze, io ho fatto una raccolta di tutte le regole che mi sono sembrate migliori; e questa raccolta io vi ho dato". A Lerino, per esempio, nel corso del secondo viaggio a Roma del 665, si trattenne per circa due anni. Nè S. Benedetto si accontentava di prendere dei modelli di vita, ma si procurava pure numerosi libri, documenti iconogràflci, reliquie di santi, paramenti sacri e altri oggetti che favorissero un culto in perfetta sintonia con la Chiesa di Roma.
Una volta pregò persino papa Agatone di inviargli l'arcicantore della basilica di S. Pietro, l'abate Giovanni, così che la liturgia e il canto romano potessero essere assimilati dai suoi monaci adunati nei due monasteri di Wearmouth e di Yarrow, dedicati naturalmente l'uno a S. Pietro e l'altro a S. Paolo. Di ritorno dal suo sesto viaggio a Roma, ebbe la sgradita sorpresa di trovar semidistrutte le sue istituzioni da un'epidemia. S. Benedetto Biscop morì il 12 gennaio 690 all'età di 62 anni.
Autore: Piero Bargellini
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