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Santa Ivetta (Iutta) di Huy Vedova
Festa:
13 gennaio
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Huy, Belgio, 1157 - 13 gennaio 1228
E' una delle più importanti figure del misticismo cristiano del XIII secolo. Figlia di un funzionario episcopale, Ivetta fu costretta a sposarsi a soli 12 anni, ma rimase vedova a 18, con tre figli. Dopo la morte del marito, Ivetta si dedicò alla cura dei lebbrosi del lebbrosario di Huy, dove rimase per undici anni. Con grande zelo, costruì nuovi edifici e una grande chiesa per il lebbrosario, diventando celebre per la sua carità e il suo amore per i malati. Negli ultimi trentasei anni della sua vita, Ivetta si ritirò in clausura, dedicandosi alla preghiera e alla meditazione. Durante questo periodo, ricevette numerose visioni e rivelazioni mistiche, che furono raccolte nella sua biografia, scritta da Ugo, canonico di Floreffe. Morì il 13 gennaio 1228.
Martirologio Romano: Presso Huy nel territorio di Liegi, santa Ivetta, vedova, che si dedicò alla cura dei lebbrosi e visse alla fine segregata accanto a loro.
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Ivetta fa parte di quel gruppo di pie donne, favorite dai più straordinari carismi, rappresentanti dello sviluppo del misticismo nel secolo XIII nella diocesi di Liegi, quali Giuliana di Cornillon, Eva di San Martino, Isabella di Huy, Maria d'Oignes, Ida di Léau, Ida di Nivelles, Ida di Lovanio, Cristina di St-Trond, Lutgarda di Tongres, Margherita di Ypres. Figlia di un funzionario episcopale di Liegi, Ivetta visse in matrimonio per cinque anni ed ebbe diversi figli. Rimasta vedova, si dedicò per undici anni alla cura dei malati del lebbrosario dei Grands Malades di Huy, posto a circa millecinquecento metri dalla città, sulla riva sinistra della Mosa, sul margine della strada di Amay, e con grande zelo vi costruì nuovi edifici e una grande chiesa.
Durante gli ultimi trentasei anni della sua vedovanza, si attenne alla più stretta clausura e, rimanendo reclusa nelle vicinanze del lebbrosario, divenne celebre per le sue preghiere e i suoi miracoli. La Vita fu redatta verso il 1230 da Ugo, canonico di Floreffe.
La sua festa di celebra il 13 gennaio.
Autore: Albert D'Haenens
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