IV sec.
Glicerio, un martire di Antiochia del IV secolo, fu torturato e decapitato per aver sfidato l'imperatore Massimiano. La sua storia è narrata in una passio romanzata, che è tuttavia fonte storicamente sospetta. La sua memoria è celebrata il 21 dicembre nel Martirologio Romano, ma il suo culto si estendeva anche a Nicomedia, dove è ricordato il 14 gennaio. Nel Martirologio Siriaco del IV secolo è ricordato un altro Glicerio, diacono di Nicomedia, morto annegato ad Antiochia durante una persecuzione precedente a quella di Diocleziano. È possibile che si tratti di un'omonimia, oppure che il nome di Glicerio sia stato sostituito con quello di Gliceria, martire di Eraclea. In conclusione, è probabile che Glicerio sia stato un martire autentico di Antiochia, il cui culto si diffuse anche a Nicomedia.
Martirologio Romano: Ad Antiochia di Siria, oggi in Turchia, san Glicerio, diacono e martire.
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San GLICERIO, martire a Nicomedia.
La fonte alla quale si è certamente attinto per introdurre nei sinassari bizantini al 30 settembre, al 3 e al 10 dicembre la commemorazione di un gruppo più o meno identico di martiri di Nicomedia, tra i quali compare ogni volta Glicerio, che la notizia del 10 dicembre qualifica come prete, deve ricercarsi nella passio greca di Indes e Domna.
Glicerio avrebbe tenuto testa all’imperatore Massimiano assicurandolo dell’imperturbabile coraggio dei cristiani malgrado le minacce. Ciò sarebbe stato sufficiente perché egli fosse flagellato con nerbi di bue e condannato alla decapitazione. Ma poiché la passio citata è piuttosto sospetta dal punto di vista storico, è difficile accettare senza discriminazioni ogni particolare del racconto.
Si tratta in ogni caso dello stesso personaggio che il Baronio ha introdotto singolarmente nel Martirologio Romano fissandone arbitrariamente la data di commemorazione al 21 dicembre, e disperdendo gli altri componenti del gruppo in date diverse. San Baronio però non s’avvide che aveva già ricordato Glicerio nella forma Clero al 17 gennaio.
Nel Martirologio Geronimiano il nome di Glicerio ritorna più volte (però sotto forme diverse), al 7, al 13, al 15 gennaio e all’11 luglio, ma si tratta di un martire di Antiochia.
Queste commemorazioni vanno messe in relazione con la notizia del Martirologio Siriaco del IV secolo che, al 14 kanùn II (= gennaio), commemora a Nicomedia un Glicerio non più prete, ma solo diacono. La difficoltà appare più grave quando in questa stessa ultima fonte all’8 haziran (giugno) compare, con i due compagni Sosistrato ed Esperio, un martire Glicerio morto annegato ad Antiochia durante una persecuzione precedente a quella di Diocleziano.
Grazie all'appoggio indiretto del Geronimiano si sarebbe tentati di pensare che la località di Antiochia si adatti solo a Sosistrato e ad Esperio, mentre il nome di Glicerio altro non sia che una corruzione di Gliceria, martire di Eraclea, la cui memoria, nel Geronimiano, unita a quella degli altri due, cade l'8 luglio (si deve tener conto, d'altra parte, che la commemorazione del Martirologio Siriaco all'8 giugno è stata causata dall'errore di un mese come, d'altronde, per altre commemorazioni dello stesso mese).
In conclusione si può ammettere che Glicerio fosse un autentico martire di Antiochia del quale non si sapeva niente, o quasi, il cui culto si era esteso fino a Nicomedia, e che l'autore della passio romanzata di Indes e Domna l'abbia introdotto nella storia delle sue eroine.
Autore: Joseph-Marie Sauget
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