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Santa Margherita d'Ungheria Principessa e religiosa

Festa: 18 gennaio

Buda (Ungheria), 1242 - Isola Margherita (Budapest), 18 Gennaio 1270

Nacque nel 1242 da Bela IV re d'Ungheria e dalla regina Maria di origine bizantina, probabilmente nel castello di Turòc. Nel 1252 fu condotta al monastero delle Domenicane di Santa Maria nell'Isola delle Lepri sul Danubio presso Buda, fondato da suo padre. Qui fa la sua professione religiosa nel 1254 e prende il velo nel 1261. Margherita si faceva leggere le Sacre Scritture e si affidava alla guida spirituale del suo confessore, il domenicano Marcello, già Provinciale d'Ungheria. È stata una delle più grandi mistiche medievali d'Ungheria. Grazie alla sua ascesi ebbe il dono delle visioni. Morì il 18 gennaio 1270 nel suo convento dell'Isola delle Lepri, presso Budapest. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi. Il processo canonico per dichiararla santa è incominciato nel 1271, sotto Gregorio X. La canonizzazione è avvenuta nel 1943, con Pio XII. Un iter complessivo di 672 anni.

Etimologia: Margherita = perla, dal greco e latino

Martirologio Romano: Presso Buda in Ungheria, santa Margherita, vergine: figlia del re Bela IV, promessa in voto a Dio dai suoi genitori per la liberazione della patria dai Tartari e affidata in tenera età alle monache dell’Ordine dei Predicatori, ancora dodicenne si consacrò così totalmente a Dio nella professione religiosa, da desiderare ardentemente di assimilarsi a Cristo crocifisso.


Nacque nel 1242 da Bela IV re d’Ungheria e dalla regina Maria di origine bizantina, probabilmente nel castello di Turòc. Nel 1252 fu condotta al monastero delle Domenicane di s. Maria nell’Isola delle Lepri sul Danubio presso Buda, fondato da suo padre.
Qui fa la sua professione religiosa nel 1254 e prende il velo nel 1261. Pregava continuamente sempre con le stesse preghiere, riservando particolare devozione alla Passione di Cristo e all’Eucaristia. Non aveva una grande cultura appena un po’ sopra il livello del saper leggere e scrivere. Margherita si faceva leggere le Sacre Scritture e si affidava alla guida spirituale del suo confessore, il domenicano Marcello, già Provinciale d’Ungheria.
Aveva uno smisurato amore per la povertà, il quale unito alla sua vita ascetica la portò ad elevarsi in un grado di vicinanza a Dio da meritare il dono delle visioni. E’ stata una delle più grandi mistiche medioevali d’Ungheria. Morì il 18 gennaio 1270 nel suo convento dell’Isola delle Lepri, presso Budapest, la sua tomba divenne meta di pellegrinaggi, mentre avveniva uno dei miracoli attribuitegli, i presenti erano più di tremila.
Un anno dopo la sua morte, il fratello Stefano V re d’Ungheria chiese al papa Gregorio X un’inchiesta sulla santità della sorella, cosa che avvenne, ma i testi di questo primo processo non sono conservati.
Un secondo processo fu indetto da papa Innocenzo V nel 1276 ma anche questi atti sono scomparsi, ne rimase una copia nel convento domenicano in Ungheria. Nel frattempo in patria, Margherita era già venerata come una santa. Nel ‘600 si ritornò a sollecitare Roma per la dichiarazione ufficiale ma bisogna arrivare al 1729 dopo una ricognizione delle reliquie che esce fuori insieme ad esse la copia conservata dalle suore del 1276, fonte principale per la vita della santa, essendo irreperibili tutti i documenti ufficiali precedenti.
Nel frattempo le reliquie erano state trasferite a causa dell’invasione turca, dal convento di Isola delle Lepri a quello delle Clarisse di Presburgo nel 1618.
Pur tardando il riconoscimento ufficiale, il culto per s. Margherita fu esteso all’Ordine Domenicano e alla Diocesi di Transilvania nel 1804. Durante l’800 la festa si estese a tutte le Diocesi ungheresi, poi dietro le richieste di alcuni cardinali e dell’Ordine Domenicano fu concessa la canonizzazione equipollente da papa Pio XII nel 1943.
La sua immagine è frequentissima nell’iconografia italiana e ungherese.

Autore: Antonio Borrelli



Il processo canonico per dichiararla santa è incominciato nel 1271, sotto Gregorio X. La canonizzazione è avvenuta nel 1943, con Pio XII. Un iter complessivo di 672 anni. Lei è figlia di re Béla IV d’Ungheria. E prima che venga al mondo, sul suo Paese piomba l’invasione mongola comandata da Batu, nipote di Gengis Khan: dopo aver devastato e saccheggiato i territori russi, ucraini e polacchi, dilaga in Ungheria, e in una battaglia campale disperde le truppe comandate da Béla IV, con ungari, croati, tedeschi e templari francesi. La famiglia reale d’Ungheria si rifugia in Dalmazia.
La regina sta per partorire, e già si decide che, se nascerà una bambina, l’accoglierà un convento. È un voto, per la salvezza dell’Ungheria. Così, sui tre-quattro anni, eccola già accolta nel convento domenicano di Santa Caterina, a Veszprém; e intanto nasce per lei un’altra casa di suore presso Buda, su un’isoletta del Danubio che si chiamerà poi Isola Margherita.
Niente vocazione, dunque: hanno fatto tutto i genitori. I quali poi, nel 1260, vogliono farla maritare al re Ottocaro II di Boemia, col quale l’Ungheria ha fatto pace dopo una guerra sfortunata. Lei, al momento, ha diciotto anni, e dice di no. Ottocaro sposerà una sua sorella. Poi Margherita fa di più: se finora era nel convento una sorta di illustre ospite, ora si fa domenicana. La vocazione è arrivata adesso, come lei dice al suo confessore, il domenicano frate Marcello. Dopo di lei arrivano in convento altre figlie dell’aristocrazia ungherese. Forse anche loro“chiamate”. Oppure forse spinte dall’ambizione di andare a star bene accanto alla figlia del re, mettendo insieme una piccola corte.
Non così la pensa Margherita. Certo, tiene presenti anche le vicende di fuori. Anzi, nel 1265 si impegna per mettere fine a una guerra di famiglia. Suo fratello Stefano V (tre anni più di lei) si è ribellato al padre Béla IV, che pure lo aveva associato al trono; e gli fa addiritturala guerra. Margherita a questo punto interviene e riconcilia padre e fratello. Ma come religiosa non si fa sconti: lì non è più la figlia del re. I suoi connotati di religiosa si trovano nelle deposizioni di un centinaio di testimoni, che nel 1276 (sei anni dopo la morte) depongono davanti a due delegati pontifici giunti da Roma per indagare sulla sua fama di santità. E qui troviamo una donna che vive la Regola, e vi aggiunge pure del suo, dedicandosi a una continua opera di imitazione di Gesù nella sofferenza fisica e nell’umiliazione. Si fa leggere molto spesso il racconto della Passione, e lo ascolta in piedi. Si priva di cibo e di riposo per il desiderio di vicinanza al Signore sofferente. Cerca persino di cancellare dal viso ogni traccia di bellezza. E dal suo convento sul Danubio si ritrova in sintonia con lo spirito dei movimenti di disciplinati e penitenti, che si diffondono in Europa.
Dopo la morte, ecco le voci dei miracoli presso la sua tomba, nel coro del convento (abbandonato e poi distrutto nel XVII secolo). Comincia l’inchiesta per la canonizzazione, e sarà molto lunga, ma il suo nome gira per l’Europa.


Autore:
Domenico Agasso


Fonte:
Famiglia Cristiana

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Aggiunto/modificato il 2001-09-03

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