Orléans, V secolo – Sisteron, 555
Nato ad Orléans alla fine del V secolo, fondò il monastero di Bodon e ne divenne il primo abate. Colpito da una malattia, intraprese un pellegrinaggio a Saint-Denis, dove ebbe una visione profetica in cui il santo martire gli predisse la devastazione del suo monastero da parte dei barbari. Marino, asceta austero e pastore zelante, morì nel 555 nel monastero di La-Val-Benois. La sua vita fu scritta dal suo discepolo Lucrezio e le sue reliquie sono conservate nella cattedrale di Notre-Dame-du-Bourguet a Forcalquier.
Martirologio Romano: Nel monastero di Beuvoux nel territorio di Sisteron in Francia, san Mario, abate.
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San Marino di Bodon nacque ad Orléans in Francia alla fine del V secolo.
Marino fondò, verso l'anno 506, il monastero di Bodon divenendone il primo abate. Colpito da una forte malattia, intraprese un pellegrinaggio alle reliquie del martire saint Denis, nei pressi di Parigi, per invocare il dono della guarigione. Prima di giungere al santuario, Marino ebbe un sogno in sui il santo martire gli dichiarava di essergli venuto in aiuto. effettivamente, al risveglio, Marino si ritrovò prodigiosamente curato dalla sua malattia. Asceta austero e poverissimo, seppe dimostrarsi anche pastore zelante e caritatevole, sempre disposto ad ascoltare chi gli chiedeva consiglio. Durante la Quaresima aveva l'abitudine di allontanarsi dal suo monastero per vivere da eremita nella foresta. La tradizione racconta che egli, solito a ricevere visioni profetiche, previde che i barbari avrebbero devastato il suo monastero e sarebbero scesi fino all'Italia.
Morì il 27 gennaio 555 nel monastero di La-Val-Benois, nei pressi di Sisteron.
La vita di san Marino fu scritta dal suo discepolo Lucrezio, futuro vescovo di Die. Quando il monastero fu distrutto, le sue reliquie furono traslate a Forcalquier, prima nella chiesa di Saint-Mari e, successivamente, nella cattedrale di Notre-Dame-du-Bourguet.
Il villaggio di Saint-May, presso Rémuzat, conserva il nome e il culto di san Marino. Attualmente, nei pressi dei ruderi dell'antico monastero, vi è una cappella che ricorda il passaggio del santo.
E' conosciuto anche come Mario, o Mauro, o May, o Mary, a seconda delle traduzioni e delle abbreviazioni toponomastiche.
Autore: Ruggiero Lattanzio
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