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San Giovanni di Reome Abate
Festa:
28 gennaio
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Courtangy, Francia, 440 ca. - 544/554 (?)
A vent'anni, dopo aver edificato una cappella dedicata a santo Stefano, si ritirò nella foresta vicina, dove visse solitario per alcuni anni. Raggiunto da alcuni discepoli, fondò una comunità monastica a Mémétreux-le-Haut, da cui fu costretto a fuggire, per l'eccessivo peso del governo, a Lérins, un'isola nel Mediterraneo. Richiamato dal vescovo di Langres, vi tornò portando con sé la Regola di san Macario, che adottò per la sua comunità. Morì centenario nel 543, dopo aver guidato il monastero per oltre un secolo.
Martirologio Romano: Nel monastero di Réom presso Langres nel territorio della Neustria, in Francia, san Giovanni, sacerdote, uomo a Dio sottomesso, che radunò dei monaci sotto la regola di san Macario.
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Se un capitolo interpolato di Gregorio di Tours fa soltanto allusione alla basilica di Corsaint dove era «inumato il beato Giovanni, abate di Réome», una Vita, scritta nel novembre 659 da Giona di Bobbio sui ricordi che di questo santo si conservavano nell’abbazia, ci fornisce le più ampie informazioni su di lui. Questa Vita fu rimaneggiata, per uso liturgico, due volte nell’epoca carolingia.
Figlio di un senatore di Digione, Ilario, e di Quieta, Giovanni nacque a Courtangy, proprietà della famiglia (Crépand, Cóte-d’Or); a vent’anni lasciò la sua casa dopo avere edificato nella villa di Courtangy una cappella dedicata a santo Stefano, che in seguito divenne parrocchia; s’inoltrò nella vicina foresta e visse solitario fra ruderi di edifici romani. Tutto dò accadeva verso gli anni 460-465.
Raggiunto ben presto da alcuni discepoli, divenne capo di una comunità di cui è stato identificato il luogo: Mémétreux-le-Haut (comune di Corsaint, Cóte-d’Or). Poi, pesandogli l’onere del governo (inizio del V secolo), fuggì a Lérins; richiamato dal vescovo di Langres, da cui dipendeva (la Vita lo chiama Gregorio, 507-539) tornò alla sua comunità portando da Lérins la Regola di san Macario. Morì centenario poco dopo il 543: Giona di Bobbio gli attribuisce centoventi anni, calcolo fatto probabilmente in annate galliche.
Il suo corpo, sepolto dapprima nel territorio dell’abbazia, fu in seguito compreso entro le mura di una basilica che divenne luogo di sepoltura ad Sanctum (chiesa di San Maurizio di Corsaint, corpus sanctum). Verso il 580, il suo quarto successore, l’abate Leopardino, elevò il corpo di Giovanni trasferendolo presso l’altare. Infine, dopo la ricostruzione del monastero nell’attuale villaggio di Moutier-Saint-Jean, il vescovo di Langres, Betta (790-820) lo portò nella nuova abbazia a qualche chilometro dal luogo della sepoltura primitiva.
La festa di Giovanni si celebra il 28 gennaio.
Autore: Jean Marilier
Fonte:
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