IV sec.
Nato a Melitopoli nell'Ellesponto da una famiglia di pescatori, fu ordinato prete dal vescovo Fileto di Miletopoli. In seguito, fu consacrato vescovo di Lampsaco da Ascolio, vescovo di Cizico, e iniziò la sua opera di evangelizzazione della città, che era ancora pagana. Grazie ai suoi miracoli, riuscì a convertire molti abitanti e a costruire chiese per sostituire i templi pagani. Morì in data imprecisata, ma fu subito venerato come santo.
Martirologio Romano: A Lampsaco in Ellesponto, nell’odierna Turchia, san Partenio, vescovo, che, al tempo dell’imperatore Costantino, si tramanda che abbia propagato la fede con la predicazione e con l’esempio di vita.
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Di Partenio si conserva una Vita scritta da uno dei suoi discepoli, Crispino, di cui B. Latysev ha pubblicato una recensione abbreviata ed un rimaneggiamento metafrastico. I sinassari bizantini celebrano la memoria di questo santo il 7 febbraio e la notizia che gli è dedicata è un riassunto della succitata biografia.
Partenio viveva a Melitopoli (o meglio Miletopoli) nell’Ellesponto, città di cui era originario, ai tempi dell’imperatore Costantino. Suo padre, Cristodulo, era diacono della Chiesa locale. Sebbene analfabeta, Partenio aveva grandi qualità d’animo che esercitava in una profonda pratica delle virtù; i guadagni ricavati dal suo mestiere di pescatore andavano tutti a favore dei bisognosi. Fu anche dotato di poteri taumaturgici, in particolare per scacciare i demoni e guarire le malattie.
Avendo in seguito studiato, fu ordinato prete dal vescovo di Miletopoli Fileto. In seguito fu consacrato vescovo di Lampsaco da Ascolio, vescovo di Cizico (metropoli dell’Ellesponto), personaggio noto, sembra, soltanto attraverso la Vita di Partenio, e che era succeduto in quella sede a Theonas. Questo avvenimento si pone certamente dopo il 325 poiché Theonas di Cizico partecipò al concilio di Nicea.
I miracoli attribuiti a Partenio durante il suo episcopato sono numerosissimi e gli facilitarono l’evangelizzazione di una popolazione che dotò di chiese per sostituire i templi pagani, aiutato in questa opera dallo stesso imperatore Costantino (morto nel 337).
Tra i miracoli dovuti all’intervento di Partenio occorre almeno citare quello in favore del vescovo Ipazio di Eraclea di Tracia che egli era andato a visitare. Costui era molto malato, torturato dai misfatti causati dalla propria avarizia. P. ne diagnosticò il male e lo persuase a recarsi nel tempio della celebre martire di Eraclea, santa Gikeria ed a restituire ai poveri i beni che aveva loro sottratto. Fatto ciò il vescovo Ipazio, tre giorni più tardi, riacquistò la salute.
Si ignora la data della morte di Partenio; si sa soltanto che, appena spirato, tutti i vescovi della regione si riunirono per rendere gli ultimi onori al prelato che fu sepolto in un oratorio presso la chiesa.
Il Sinassario armeno di Ter Israel commemora Partenio l’8 febbraio (= 2 meheki), e la notizia che gli è dedicata dipende dalla Vita greca; il suo luogo d’origine tuttavia vi è divenuto Melitene. Si tratta forse di un semplice errore dovuto all’omofonia dei nomi piuttosto che a una volontà cosciente di aggregare il santo alla terra armena. La menzione di Partenio si ritrova nel Sinassario Palestino-georgiano dei Sinaiticus 34 (secolo X) al 7 e al 16 febbraio. Il Lezionario del Paris géorgien 3 (secoli X-XI) lo ricorda solo al 16 febbraio, mentre il Meneo greco di Dumbarton Oaks (secolo XI) riporta la sola data tradizionale del 7.
Tra i calendari siriaci pubblicati da F. Nau, solo l’undicesimo, del resto fortemente influenzato dai libri liturgici bizantini, menziona Partenio al 7 Sbat (febbraio). In Occidente la memoria del vescovo di Lampsaco è rimasta completamente ignota.
Autore: Joseph-Marie Sauget
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