Nata a Escalona, nella provincia di Toledo in Spagna, il 17 febbraio 1577, fu dotata di eccellenti qualità di mente e di cuore, oltre che fisiche, e si distinse fin dall'infanzia per un vivo senso di pietà e religiosità. Andata sposa ancora giovanetta, il suo matrimonio fu di brevissima durata, poiché rimase vedova dopo soli pochi giorni. Si ritirò allora in Tcledo e vi condusse austerissima vita di penitenza e di mortificazione nel Terz'Ordine Francescano nel quale entrò a diciotto anni. Sull'esempio di s. Francesco, e sotto la guida di un direttore spirituale francescano, Giovanni Ciubiglio, abbracciò con ardore la povertà, prestò la sua opera di carità assistendo e curando gli infermi, coltivò il suo spirito di pietà con assidue preghiere e meditazioni, mortificò il suo corpo con ripetuti digiuni e astinenze e con cilizi e altri strumenti di penitenza. Numerosi fatti straordinari vengono rilevati dai suoi biografi, ma non è escluso che almeno alcuni di essi siano dovuti alle gravi infermità che quasi continuamente l'afflissero, specialmente negli aa. 1609-1610. Nel 1620 desiderò di andare missionaria nelle Filippine, ma obbedendo al suo confessore rimase in Toledo dove morì il 9 luglio dello stesso anno. Ebbe funerali solenni e fu sepolta nella cappella di S. Diego, di cui era stata molto devota, nella chiesa di S. Giovanni de' Re. Sulla sua tomba accorsero numerosi fedeli, ottenendone grazie e favori celesti. Il 7 gennaio 1624, con il permesso del nunzio apostolico in Spagna, il suo corpo venne collocato in luogo piú elevato presso l'altare della Concezione. Venivano poi pubblicate dal suo confessore, Luigi de Mesa, le sue lettere, le rivelazioni mistiche e la sua Vita (Toledo 1661, 1678); e il 5 luglio 1692 se ne introduceva la causa di beatificazione. Il decreto de non cultu è del 20 aprile 1701, ma ostacolo alla causa sono stati finora gli scritti della venerabile che, dopo tre dilata e un Memoriale pro approbatione operum (Roma 1735), per decreto del 20 gennaio 1741 devono essere nuovamente presentati.
Autore: Giovanni Odoardi
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