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San Dionigi di Augusta Vescovo
Festa:
26 febbraio
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III o IV sec.
Visse forse nel III o IV secolo. Secondo gli Acta di S. Afra (fine sec. VIII) fu zio di questa e sarebbe stato battezzato e ordinato vescovo di Augusta da Narcisso, vescovo di Gerona. Le circostanze della morte, datagli sul rogo o con la decapitazione durante la persecuzione di Diocleziano, sono leggendarie. Qualcuno lo ha confuso con Zosimo, primo vescovo della città. Al principio del sec. XII furono scoperte, nella chiesa di S. Ulrico, delle reliquie, che furono considerate come sue. Secondo una disposizione di Papa Alessandro IV esse ebbero una traslazione nel 1258, il 26 febbraio, giorno nel quale Dionigi è ricordato.
Etimologia: Dionigi = consacrato a Dioniso (รจ il dio Bacco)
Emblema: Bastone pastorale
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San Dionigi di Augusta è un santo martire la cui figura è avvolta da un alone di leggenda. Visse probabilmente nel III o IV secolo, ma le notizie sulla sua vita sono scarse e frammentarie.
Secondo gli Acta di Santa Afra, Dionigi era zio di questa e fu battezzato e ordinato vescovo di Augusta da Narcisso, vescovo di Gerona. Durante la persecuzione di Diocleziano, Dionigi fu martirizzato, secondo la tradizione, sul rogo o con la decapitazione.
Alcune fonti lo confondono con Zosimo, primo vescovo di Augusta. Tuttavia, la tradizione lo considera un personaggio storico e le sue reliquie, scoperte nella chiesa di Sant'Ulrico all'inizio del XII secolo, sono ancora oggi venerate nella città di Augusta, in Germania.
Il 26 febbraio del 1258, su disposizione di Papa Alessandro IV, le reliquie di San Dionigi furono traslate solennemente nella chiesa di Sant'Ulrico. Da quel giorno, il 26 febbraio è la data in cui il santo viene ricordato dalla Chiesa cattolica.
Autore: Franco Dieghi
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