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XII-XIII sec.
Il 19 febbraio la Chiesa celebra la memoria dei Santi Martiri di Palestina, un gruppo di cristiani che furono uccisi dai Saraceni nel XII e XIII secolo. I fatti che risalgono al XII secolo, sono riferibili a quando il sultano Saladino conquistò Gerusalemme. I Saraceni, infuriati per la resistenza dei cristiani, iniziarono a perseguitarli e a ucciderli. Inoltre, nel 1219, i Saraceni guidati da Mūndhīr III riconquistarono Damietta, in Egitto, dai Crociati. Tra i martiri vi furono monaci, sacerdoti e laici, tra cui donne, bambini e anziani.
Martirologio Romano: Commemorazione dei santi monaci e degli altri martiri che in Palestina per la fede di Cristo furono uccisi crudelmente dai Saraceni guidati da Mūndhīr III.
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La Chiesa ricorda il 19 febbraio i Santi Martiri di Palestina, un gruppo di monaci e altri cristiani che furono uccisi dai Saraceni nel XII e XIII secolo.
I fatti
I primi martiri risalgono al 1187, anno della conquista di Gerusalemme da parte del sultano Saladino. I Saraceni, infuriati per la resistenza dei cristiani, iniziarono a perseguitarli e a ucciderli.
Tra i martiri vi furono monaci di diversi ordini religiosi, tra cui i Carmelitani, i Francescani e i Benedettini. Vi furono anche laici, tra cui donne, bambini e anziani.
Le fonti storiche raccontano che i martiri furono sottoposti a terribili torture. Furono decapitati, sgozzati, arsi vivi e gettati in mare.
Altri casi risalgono all'anno 1235, quando Mūndhīr III, emiro di Kerak, attaccò la città di Cesarea Maritima, in Palestina. La città era allora sede di un importante monastero benedettino, dove vivevano numerosi monaci e altri cristiani.
Mūndhīr III e i suoi uomini invasero la città e massacrarono la popolazione. I monaci del monastero, guidati dall'abate Procopio, furono sottoposti a terribili torture per convincerli ad abiurare la loro fede.
Il martirio
Il martirio dei Santi Martiri di Palestina fu un atto di fede e di coraggio. I monaci e i cristiani di Palestina testimoniarono la loro devozione a Cristo anche di fronte alla morte.
La loro memoria è ancora viva oggi. Il loro esempio ci ricorda che la fede è più forte della morte e che il martirio è un dono di Dio.
Alcuni dei Santi Martiri di Palestina
Tra i martiri più noti vi sono:
- San Procopio di Cesarea, abate del monastero di San Saba, fu decapitato a Cesarea.
- San Pietro Balsamo, monaco del monastero di San Saba, fu decapitato a Gerusalemme.
- San Romano d'Antiochia, monaco del monastero di San Saba, fu decapitato a Gerusalemme.
- Santa Teodosia di Cesarea, monaca del monastero di San Saba, fu decapitata a Cesarea.
- San Giovanni di Gischala, sacerdote, fu decapitato a Gerusalemme.
- San Giovanni di Bethania, sacerdote, fu decapitato a Gerusalemme.
- San Simone di Tiro, sacerdote, fu decapitato a Gerusalemme.
- San Sabas di Tiro, sacerdote, fu decapitato a Gerusalemme.
- San Teodoro di Tiro, sacerdote, fu decapitato a Gerusalemme.
- San Nicola di Tiro, sacerdote, fu decapitato a Gerusalemme.
- San Saba di Nazareth, laico, fu decapitato a Cesarea.
I Santi Martiri di Palestina nella tradizione carmelitana
I Santi Martiri di Palestina hanno un posto speciale nella tradizione carmelitana. Sono considerati i primi martiri dell'Ordine e sono venerati come modelli di fede e di coraggio.
La loro memoria è ricordata ogni anno nella liturgia carmelitana. Il 19 febbraio, giorno della loro festa, i Carmelitani celebrano una messa in loro memoria e pregano per la loro intercessione.
Autore: Franco Dieghi
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