Evezio, cristiano illustre di Nicomedia, straccia pubblicamente l’Editto in cui Diocleziano ordina la distruzione delle chiese e dei libri cristiani. Arrestato e torturato, viene arso vivo nel 303 insieme a migliaia di martiri cristiani. Tra questi si ricorda anche Pietro, membro del palazzo imperiale.
Martirologio Romano: A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, passione di sant’Evezio, che, sotto l’imperatore Diocleziano, non appena vide esposti nel foro gli editti contro gli adoratori di Dio, acceso da ardente fede, sotto gli occhi del popolo, stracciò pubblicamente il libello dell’iniqua legge, patendo per questo ogni genere di crudeltà.
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Santi EVEZIO E PIETRO, palatini, martiri di Nicomedia
Diverse sono le letture dei codici del Martirologio Geronimiano che hanno trasmesso sia al 22 sia al 24 febbraio la memoria del martire Evezio di Nicomedia. Il Martirologio Siriaco del IV secolo ricorda lo stesso giorno, e sempre a Nicomedia, il martire Euhetis: non c'è dubbio che si tratti dello stesso martire. Notato che la data di questa commemorazione corrisponde all'inizio della persecuzione del 303 a Nicomedia, probabilmente si deve vedere in Evezio il cristiano di alto rango, di cui parla Eusebio, che si permise di lacerare l'editto pubblicato contro i cristiani precisamente il 23 febbraio. Rimane dubbio se Evezio meriti o no la qualifica di palatino.
Quanto a Pietro, egli viene commemorato soltanto il 24 febbraio come martire di Nicomedia nel Martirologio Geronimiano, ed è ignoto al Martirologio Siriaco. Eusebio lo ricorda con la menzione di palatino, cioè membro del palazzo imperiale.
Autore: Joseph-Marie Sauget
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Aggiunto/modificato il 2018-02-01