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San Teofilo di Cesarea di Palestina Vescovo
Festa:
5 marzo
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II sec.
Vescovo di Cesarea di Palestina, fu un importante esponente della Chiesa cristiana del II secolo. Fu uno dei principali oppositori della setta dei Quartodecimani, che celebravano la Pasqua il 14 aprile, indipendentemente dal giorno della settimana. Teofilo, invece, sosteneva che la Pasqua dovesse essere celebrata la domenica, in quanto giorno della risurrezione di Cristo. La sua posizione fu poi accolta dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa.
Etimologia: Teofilo = amico di Dio, dal greco
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: Commemorazione di san Teofilo, vescovo di Cesarea in Palestina, che, sotto l’imperatore Settimio Severo, rifulse per sapienza e integrità di vita.
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San Teofilo nacque a Cesarea di Palestina intorno al 110. Fu educato in un ambiente cristiano e divenne presto un leader della Chiesa locale. Nel 189 fu nominato vescovo di Cesarea.
Fu un teologo prolifico e scrisse diverse opere, tra cui la "Lettera a Autolico", un'opera apologetica che difende il cristianesimo contro le accuse dei pagani. In questa opera, Teofilo sostiene che il cristianesimo è la religione vera e che Gesù Cristo è il Figlio di Dio.
Teofilo fu anche un importante leader della Chiesa cristiana. Fu uno dei principali sostenitori della celebrazione della Pasqua la domenica, secondo la tradizione occidentale. Nel 190, partecipò a un sinodo a Cesarea in cui fu deciso che la Pasqua sarebbe stata celebrata la domenica, indipendentemente dalla data del 14 aprile.
Morì a Cesarea di Palestina intorno al 217. Fu canonizzato nel XVI secolo e la sua festa si celebra il 5 marzo.
Autore: Franco Dieghi
San Teofilo vescovo di Cesarea di Palestina, viene menzionato da Eusebio di Cesarea (Historia Ecclesiastica, V) nella cronologia dei più importanti capi delle Chiese locali al tempo di papa Vittore I (200 d.C.).
Si sa poco di lui, lo stesso Eusebio lo cita altre due volte e cioè in merito ad un sinodo riunito in Palestina e poi per aver preso parte alla disputa dei vescovi dell’epoca sulla questione della celebrazione della Pasqua; una parte di vescovi asiatici del periodo preconsolare e quelli di origine Ebraica, volevano celebrarla il 14 del mese di aprile, mentre i vescovi delle Chiese occidentali compresa Roma e lo stesso Teofilo si opponevano volendo celebrarla la domenica (giorno del Signore).
Non risulta che negli antichi calendari vi fosse un culto particolare del santo; il primo ad introdurlo nella lista dei santi fu P. de Natalibus seguito poi da C. Baronio che dopo un breve elogio in cui lo apprezza per la saggezza e l’integrità della sua vita, lo introdusse nel Martirologio Romano al 5 marzo.
Autore: Antonio Borrelli
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