Dalle tradizioni dei seniores raccolte nell'Historia monachorum in Aegypto emerge la figura di Apollonio, monaco esemplare e diacono che durante le persecuzioni conforta i fratelli in prigione. Tra questi c'è Filemone, un musicista famoso che, colpito dalla dolcezza di Apollonio, si converte al Cristianesimo e confessa la sua fede al giudice. La loro condanna al rogo si trasforma in un miracolo quando le fiamme si spengono, evento che converte anche il giudice.
La notizia giunge ad Alessandria e il prefetto manda a prelevare i due martiri e il giudice convertito. Durante il viaggio, Apollonio converte anche i soldati inviati per catturarli. Tutti insieme si presentano al prefetto confessando la loro fede e vengono condannati a essere gettati in mare. I loro corpi, però, vengono miracolosamente riportati a riva e sepolti ad Antinoe, dove nel 394-395 avvengono grandi miracoli.
Da questa tradizione nasce la passio greca che amplia il racconto, identificando il giudice con il prefetto Arriano e l'imperatore con Diocleziano. A uno dei soldati convertiti viene dato il nome Teotico, i tormenti sono inaspriti e si aggiunge l'espediente letterario della sostituzione di persona. Lo scopo della passio è di valorizzare il martirio di Antinoe e i suoi sepolcri.
Protagonista della passio diventa Filemone, attorno al quale si svolge l'azione, mentre Apollonio è ritratto in modo meno edificante. Questo potrebbe indicare che la passio è più antica della nota del Geronimiano, dove si ricorda solo Filemone tra i martiri di Antinoe.
La data della loro celebrazione varia: l'8 marzo secondo la passio, il 14 dicembre nei sinassari, l'8 marzo nel Martirologio Romano e Geronimiano, e il 3 e 4 marzo nel Sinassario copto.
Autore: Franco Dieghi
Santi FILEMONE, APOLLONIO, ARRIANO, TEOTICO e III COMPAGNI, martiri
Esiste una traccia della loro celebrazione nel Breviarium Remense del Martirologio Geronimiano, al giorno tradizionalmente dedicato in Occidente alla loro memoria (8 marzo) : «Antinum civit. passio sanctorum Pitimons». Ne parla diffusamente anche l'Historia monachorum in Aegypto che, com'è noto, è il racconto della visita di sette monaci del Monte degli Ulivi ai solitari della Tebaide nell'inverno 394-395.
In questo testo si raccolgono tradizioni dei seniores, secondo le quali Apollonio era stato un santo monaco, ordinato diacono per la sua vita esemplare. Durante le persecuzioni era sua cura visitare e confortare i fratelli in prigione, finché venne egli stesso incarcerato e fatto oggetto degli scherni dei pagani. Primo tra costoro era un musicista, famoso in tutta la regione, di nome Filemone: alle ingiurie di costui Apollonio risponde con dolcezza e con parole di augurio, sicché Filemone resta colpito da tanta bontà, decide di abbracciare il Cristianesimo e senz'altro si presenta dal giudice per professarsi cristiano. Questi, dapprima crede ad uno scherzo, ma poi deve convincersi della realtà delle cose, e lo condanna, con Apollonio, al rogo. Ma alla preghiera di Apollonio, le fiamme sono miracolosamente estinte. L'impressione tra i circostanti è grande, ed il giudice stesso si converte alla fede dei due martiri. La cosa è risaputa ad Alessandria, ed il prefetto manda a prelevare Apollonio, Filemone ed il giudice. Ma la missione di Apollonio non è terminata: durante il viaggio riesce a convertire persino coloro che erano stati inviati per catturarlo. Così il numero dei convertiti si accresce, e tutti si presentano al prefetto e confessano la loro fede. Sono condannati ad esser gettati in mare, ma i loro corpi, non senza divino intervento, vengono riportati a riva ed in seguito onorevolmente sepolti ad Antinoe: nel 394-395 avvenivano grandi miracoli presso i loro sepolcri, e gli stessi sette monaci possono venerare le sacre tombe.
Da questo racconto, o forse dalle stesse tradizioni che da esso vengono riferite, nasce poi la passio greca che non è se non la seconda parte di un documento letterario su martiri celebrati lo stesso giorno, ma senza rapporti tra di loro, e che riappare sostanzialmente identica in una redazione copta e latina. Questo documento amplia il quadro dei fatti: l'anonimo giudice-martire diventa nientemeno che Arriano il tremendo prefetto d'Egitto conosciuto da tante passiones di martiri e documentato storicamente per il 307 (Delehaye. cit. in bibl., pp. 27-28), e, naturalmente, colui che emette l'ultima sentenza è lo stesso Diocleziano. Anche ad uno dei soldati convertiti è dato un nome, Teotico. I miracoli sono romanzescamente moltiplicati, i tormenti inaspriti (tra l'altro a Filemone e ad Apollonio vengono perforati i calcagni e sono trascinati con una corda per le vie di Antinoe). Notevole anche l'espediente ad effetto della sostituzione di persona, così tipico della Commedia Nuova e che troviamo spesso usato nell'agiografia egiziana, mentre, in altri centri geografici si preferisce l'altro espediente apologetico di mettere in bocca ai martiri profonde e dottissime disquisizioni teologiche, per dimostrare al tiranno la verità della religione cristiana.
Ancora, è evidente nella passio lo scopo di valorizzare il Martyrion di Antinoe, di cui sono celebrati i sepolcri dei ss. AscIa, Apollonio, Filemone, Arriano e dei quattro inviati imperiali. Finalmente è da osservare che il protagonista della passio non è più Apollonio, ma Filemone ed è attorno a lui che si svolge tutta l'azione, mentre del primo si raccontano particolari non certo edificanti. Quest'ultima nota potrebbe dimostrare che la passio è più antica della nota del Geronimiano che abbiamo sopra riferita, dove, infatti, di tutti i martiri di Antinoe non è ricordato che Filemone.
La data della celebrazione varia secondo la testimonianza della stessa passio: vi si dice, infatti, che furono martirizzati l'8 marzo e sepolti il 14, ma nei sinassari sono celebrati il 14 dicembre, nel Martirologio di Usuardo, in quello Romano e nella nota del Geronimiano se ne fa menzione l'8 marzo; e finalmente nel Sinassario copto Filemone ed Apollonio sono festeggiati il 3 marzo ed Arriano il giorno seguente.
Autore: Giovanni Lucchesi
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