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Santi Migdonio, Eugenio, Massimo, Domenica, Mardonio, Pietro, Smeraldo e Ilario Martiri di Nicomedia
Festa:
12 marzo
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†303
Nel 303 d.C., durante la feroce persecuzione di Diocleziano, un gruppo di cristiani di Nicomedia, città imperiale e centro nevralgico del paganesimo, subì il martirio per mano dell'imperatore. Tra questi, il primo a dare la vita per la sua fede fu San Pietro, un servitore del palazzo imperiale. La barbara esecuzione di San Pietro, invece di intimorire i cristiani di Nicomedia, rafforzò la loro fede e il loro coraggio. Pochi giorni dopo, circa ventimila di loro, uomini, donne e bambini, si presentarono spontaneamente davanti al tribunale di Diocleziano, confessando pubblicamente la loro fede in Cristo e sfidando apertamente l'autorità imperiale. Di fronte a tanta fermezza, Diocleziano ordinò la loro condanna a morte.
Martirologio Romano: A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, commemorazione dei santi martiri Migdone, sacerdote, Eugenio, Massimo, Domna, Mardonio, Smaragdo e Ilario, soffocati uno al giorno, per incutere terrore agli altri compagni.
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Sono uno dei molti gruppi di martiri dell'Ellesponto, caduti nel 303 sotto la persecuzione di Diocleziano e commemorati in altrettante date. Nicomedia era la residenza di Diocleziano, che, divenuto imperatore, oltre ad esaltare gli antichi culti romani, fu l'autore di una delle più grosse persecuzioni contro i cristiani.Il primo a subire il martirio fu san Pietro di Nicomedia, che prestava servizio nel palazzo dell'imperatore. Diocleziano volle che la punizione del cristiano, rifiutatosi di compiere le rituali offerte alle divinità di Roma, fosse un monito per tutti gli altri cristiani della sua città. A Pietro vennero strappati brandelli di carne e sulle ferite fu versato l'aceto. Pietro venne poi condanato al rogo. L'eroico comportamento del martire infuse serenità e coraggio agli altri ventimila cristiani di Nicomedia, che pochi giorni dopo diedero la loro testimonianza di fede in Cristo con la propria vita.
Oltre a Nicomedia, altri centri della regione, come Apamea, Cizico e Prusa, furono teatro del martirio di numerosi cristiani. Le loro storie, spesso tramandate oralmente o attraverso semplici testimoni, raccontano di uomini e donne di ogni età e condizione sociale che hanno affrontato la morte con serenità e speranza, confortati dalla loro fede in Cristo.
La persecuzione di Diocleziano, pur nella sua crudeltà, non riuscì a spegnere la luce del Vangelo. Il sacrificio dei martiri dell'Ellesponto e di tanti altri cristiani in tutto l'Impero romano diede nuova forza alla Chiesa, che continuò a crescere e a diffondersi in tutto il mondo.
Autore: Franco Dieghi
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