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Beato Matteo Flathers Martire
Festa:
21 marzo
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Weston, Inghilterra, 1580 circa - York, Scozia, 21 marzo 1606/8
Sacerdote cattolico inglese del XVI-XVII secolo, visse una breve vita intrecciata alle complesse vicende religiose dell'Inghilterra Elisabettiana. Ordinato sacerdote ad Arras nel 1606, tornò in Inghilterra per la sua missione pastorale, sfidando un clima ostile ai cattolici. Arrestato e condannato a morte per la sua fede, la pena fu commutata in esilio. Ma il suo zelo missionario lo spinse a tornare, venendo nuovamente catturato. Rifiutò il giuramento di fedeltà alla Corona e subì il martirio con la barbara pena di impiccagione, trascinamento e squartamento il 21 marzo (data incerta tra 1606 e 1608).
Etimologia: Matteo = uomo di Dio, dall'ebraico
Martirologio Romano: A York sempre in Inghilterra, beato Matteo Flathers, sacerdote e martire, che, alunno del Collegio Inglese di Douai, fu dilaniato vivo per Cristo durante il regno di Giacomo I.
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Mathew Flathers (noto anche come Matthew e con l'alias "Major") nacque a Weston, West Riding of Yorkshire, intorno al 1580. La sua vita, seppur breve, si intreccia con le complesse vicende religiose dell'Inghilterra Elisabettiana, offrendoci uno spaccato vivido della persecuzione dei cattolici durante quel periodo.
Dopo aver completato gli studi a Douai, il 5 giugno 1605, Flathers venne ordinato sacerdote ad Arras il 25 marzo 1606, divenendo oblato dell'ordine benedettino. Tre mesi dopo, il 30 giugno, egli giunse in Inghilterra per iniziare la sua missione pastorale, accompagnato da Thomas Somers.
Tuttavia, il clima religioso in Inghilterra era ostile ai cattolici. Il complotto della polvere da sparo del 1605 aveva inasprito le tensioni e le autorità erano particolarmente attive nella caccia ai preti cattolici. Fu così che Flathers venne ben presto scoperto e arrestato.
Processato ai sensi dello statuto di Elisabetta 27, con l'accusa di aver ricevuto ordini sacerdotali all'estero, Flathers fu condannato a morte. Una successiva commutazione della pena in esilio a vita gli permise di lasciare l'Inghilterra, ma il suo zelo missionario lo spinse a tornare ben presto.
Dopo un breve periodo di servizio tra i cattolici dello Yorkshire, Flathers fu nuovamente arrestato grazie all'operato di Stephen Proctor, Timothy Whittingham e Thomas Posthumous Hoby. Portato in giudizio a York, gli venne offerta la salvezza in cambio del giuramento di fedeltà alla Corona, da poco emanato. Al suo rifiuto, la condanna a morte fu confermata.
Il 21 marzo (la data precisa della sua morte varia tra il 1606, 1607 e 1608), Flathers subì il martirio con la barbara pena di impiccagione, trascinamento e squartamento. Le cronache raccontano che, dopo la sua morte, alcuni uomini infierirono sul suo corpo con alabarde, spade e accette.
Autore: Franco Dieghi
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