† 460 circa
Figlio del re d'Irlanda, si convertì al Cristianesimo, subendo l'esilio da parte del padre pagano. Rientrato in Irlanda dopo la morte del padre, rifiutò la corona regale per dedicarsi alla predicazione del Vangelo in Cornovaglia. In Cornovaglia, Fingar, sua sorella Piala e i loro compagni subirono il martirio per mano del re pagano Teodorico. La storicità di Fingar è incerta, essendo la sua biografia permeata da elementi leggendari e agiografici.
Martirologio Romano: In Cornovaglia, san Fingar o Guignero, martire.
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San Fingar, conosciuto anche come Guignero, è un martire cristiano la cui storia è avvolta nella leggenda. La sua vita è narrata nella "Passio Guigneri sive Fingaris", scritta da un chierico di Cornovaglia di nome Anselmo. Inizialmente attribuita al più famoso Sant'Anselmo d'Aosta, l'opera è stata poi riconosciuta come un falso storico.
Secondo la leggenda
Fingar era figlio di Dito, re pagano d'Irlanda. Convertitosi al Cristianesimo contro il volere del padre, venne diseredato e cacciato dal regno. Nonostante l'esilio, Fingar non fu mai solo: un gruppo di fedeli compagni lo seguì e condivise la sua fede. Insieme, giunsero in Armorica (l'odierna Bretagna).
Alla morte di Dito, Fingar tornò in Irlanda, ma rifiutò la corona che gli spettava di diritto. Preferì invece dedicarsi alla predicazione del Vangelo e passò in Cornovaglia. Qui, il re pagano Teodorico lo fece massacrare insieme a sua sorella Piala e a tutti i suoi compagni.
I corpi dei martiri
I corpi di Fingar, Piala e dei loro compagni furono raccolti dai cristiani e venerati come martiri. La loro memoria è stata tramandata nei secoli e il loro culto si è diffuso in diverse località della Bretagna e della Cornovaglia.
Verità storica e leggenda
La storicità di San Fingar è incerta. La "Passio" che narra la sua vita è ricca di elementi leggendari e fantastici, difficilmente conciliabili con la realtà storica. Tuttavia, la sua figura è stata venerata per secoli e il suo culto è ancora vivo in alcune zone della Bretagna e della Cornovaglia.
Identificazioni e culto
Alcuni studiosi identificano Fingar con San Guignero, patrono di Pluvigner in Bretagna, la cui festa si celebra il 14 dicembre. Altri lo associano a San Eguiner, patrono di LocEguiner, sempre in Bretagna.
Edifici religiosi
Una cappella a Langon, in Francia, era originariamente dedicata a San Guignero (attualmente è dedicata a Sant'Agata). La sua esistenza testimonia la diffusione del culto del santo in questa regione.
Autore: Franco Dieghi
Santi FINGAR (fr. Eguiner, Guigner) e compagni, martiri in Bretagna.
La Passio Guigneri sive Fingaris, scritta da un chierico di Cornovaglia, di nome Anselmo, fu in seguito attribuita al suo omonimo più conosciuto, sant'Anselmo di Aosta, arcivescovo di Canterbury. G. Lobineau, nel secolo XVIII, aveva scoperto l’errore: «Questo grande arcivescovo non può essere l’autore di tutte le favole ridicole che vi si trovano e di molti fatti che non si possono accordare con la vera storia». Il fine di edificazione dell’autore s’accorda bene con l’eroismo e il meraviglioso, male con la geografia e la storia. Fingar (o Guigner), egli ci fa sapere, che ebbe la fortuna di conoscere san Patrizio, era figlio di dito, re pagano d’Irlanda. Costui, disprezzando il Cristianesimo del giovane, lo diseredò e cacciò. Ma Fingar non fu abbandonato dai numerosi compagni che lo amavano e condividevano la sua fede: questo gruppo di esiliati venne nell’Armonica. Alla morte di suo padre, Fingar tornò in Irlanda, ricusò la corona che gli si offriva, e passò in Cornovaglia. Il re della contrada, Teodorico, che era pagano, fece massacrare Fingar con sua sorella Piala e tutti coloro che l’avevano seguito. I loro corpi furono raccolti dai cristiani ed essi furono onorati come martiri.
Quale particella di verità si nasconde sotto questo tema folkloristico? Il Fingar di Cornovaglia, iscritto nel Martirologio inglese di Wilson al 23 marzo, si identificherebbe col san Eguiner, patrono di LocEguiner (Finistère) e col san Guiner, patrono di Pluvigner e festeggiato a Vannes il 14 dicembre fino al 1914. La vicinanza delle forme e l’autorità di sant'Anselmo hanno potuto facilitare la confusione.
Una cappella di Langon (Ille-et-Vilaine) ne è infatti una prova manifesta: attualmente essa è dedicata a sant'Agata, ma lo era ancora a san Guigner nel 1674, e ciò almeno dal secolo IX. Ora, questa cappella è un edificio gallo-romano, dove sotto diverse pitture religiose è stato trovato un affresco rappresentante Venere anadiomene, accompagnata da Eros che cavalca un delfino ed attorniata da pesci.
Si coglie là al vivo il processo di cristianizzazione per analogia: Venere è rimpiazzata da un santo che non ha alcun legame col luogo, ma il cui nome facilita la sostituzione. Intanto, le donne del paese continuavano a fare pellegrinaggi alla cappella per divenire buone nutrici. Non essendo per questo san Guigner di grande utilità, sant'Agata, martirizzata con l'ablazione dei seni, divenne patrona della cappella. L'affresco pagano, nel secolo XVII, non era più visibile da lungo tempo, ma il nome di san Guigner non era riuscito a fare dimenticare Venere.
Autore: Jean Evenou
Fonte:
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