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Sant' Ermelando Abate di Aindre
Festa:
25 marzo
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† 720 circa
Possediamo su di lui una Vita quasi contemporanea, contenuta in un manoscritto dell’anno 767. Secondo questo prezioso documento, Ermelando nacque a Noyon, in seno ad una nobile famiglia, e fece dapprima carriera alla corte di Clotario III (657-673), ottenendo dal favore del re la carica di coppiere, poi, rifiutando una proposta di matrimonio, chiese al sovrano il permesso di entrare in un monastero e divenne monaco a Fontenelle, allora indicato col nome di san Vandrigisilo. Quivi visse alcuni anni sotto la direzione dell’abate san Lamberto, che doveva diventare arcivescovo di Rouen. In quel tempo il vescovo di Nantes, Pascario, domandò all’abate Lamberto di inviargli un gruppo di monaci per fondare un’abbazia nella sua diocesi. Ermelando fu designato per mettersi a capo di una comunità di dodici monaci.
Con l’appoggio di Pascario, Ermelando scelse come sito un’isola della Loira, prossima a Nantes, che chiamò Antrum a motivo dell’abbondanza dei boschi. Ottenne anche da Pascario un privilegio che sottraeva il monastero all’autorità dei futuri vescovi di Nantes ed un diploma dal re Childeberto III (695-711) che garantiva la libertà di questa abbazia, concedendole ad un tempo l’esenzione e l’immunità. Non si sa quanti anni rimase a capo del suo monastero; il suo biografo si contenta di dire che egli era diventato vecchissimo quando abdicò al potere. Morì sotto il suo secondo successore, in una data impossibile a precisarsi, ma che si può collocare tra il 710 e il 730. L’abbazia di Aindre, fu poi distrutta dai Normanni nell’843 e più non risorse dalle sue rovine.
Martirologio Romano: Sull’isola di Indre nei pressi di Nantes in Francia, sant’Ermelando, che lasciata la corte del re si fece monaco a Fontenelle e fu poi primo abate del monastero del luogo.
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La Vita di Sant'Ermelando, abate di Aindre, redatta quasi contemporaneamente alla sua morte e conservata in un manoscritto del 767, ci offre uno spaccato affascinante della vita di un nobile franco del VII secolo. Nato a Noyon da una famiglia illustre, Ermelando intraprese una brillante carriera alla corte di Clotario III, ottenendo la carica di coppiere. Tuttavia, rifiutando un matrimonio combinato e desideroso di una vita consacrata a Dio, chiese al re il permesso di entrare in monastero. Accolto a Fontenelle sotto la guida dell'abate san Lamberto, Ermelando si distinse per la sua devozione e il suo rigore ascetico.
Fu proprio il vescovo di Nantes, Pascario, a richiedere all'abate Lamberto l'invio di monaci per fondare un'abbazia nella sua diocesi. Ermelando, scelto per guidare la comunità di dodici confratelli, individuò un'isola della Loira, chiamata Antrum per la sua boscosità, come sito ideale per il nuovo monastero. Con il sostegno di Pascario, ottenne l'esenzione del monastero dall'autorità dei futuri vescovi di Nantes e la conferma della sua libertà da parte del re Childeberto III.
Il numero di anni trascorsi da Ermelando come abate rimane incerto; sappiamo solo che egli abdicò al potere in tarda età, morendo sotto il suo secondo successore tra il 710 e il 730. L'abbazia di Aindre, purtroppo, fu distrutta dai Normanni nell'843 e non venne mai ricostruita.
La devozione a Sant'Ermelando si diffuse nei secoli, come testimonia il miracolo avvenuto nel XII secolo in una chiesa a lui dedicata a Rouen. Le sue reliquie, trasferite a Bagneux e Loches per sfuggire alle invasioni normanne, continuano ad attirare la venerazione dei fedeli.
Autore: Franco Dieghi
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