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Beato Giovanni Hambley Sacerdote e martire
Festa:
29 marzo
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Diocesi di Oxford, 1560 circa - Salisbury, Inghilterra, 1587
Martire cattolico inglese del regno di Elisabetta I, si convertì dopo aver letto un'opera di Robert Persons. Perseguitato, fuggì in Francia e venne ordinato sacerdote a Reims nel 1584. Rientrato in Inghilterra, svolse il suo ministero clandestino nelle contee occidentali. Arrestato e condannato a morte nel 1586, abiurò per timore del supplizio, ma poi si pentì e ritrattò la sua abiura. Nuovamente catturato, questa volta resistette e fu giustiziato a Salisbury nel 1587.
Martirologio Romano: A Salisbury in Inghilterra, commemorazione del beato Giovanni Hambley, sacerdote e martire, che, durante il regno di Elisabetta I, a motivo del suo sacerdozio, in un imprecisato giorno di questo mese intorno alla Pasqua del Signore, nel supplizio del patibolo si conformò alla passione di Cristo.
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John Hambley, figura emblematica del cattolicesimo inglese durante il regno di Elisabetta I, emerge dalle pagine della storia come un uomo complesso, tormentato da dubbi e fede incrollabile. Nato nella Cornovaglia, la sua conversione al cattolicesimo avvenne nel 1582, innescata dalla lettura di un'opera di Robert Persons. La sua scelta lo spinse a fuggire dalla contea natale e cercare rifugio a Londra, dove si riconciliò con la Chiesa cattolica.
Nel 1583, Hambley intraprese il suo viaggio verso il sacerdozio, studiando a Reims e venendo ordinato sacerdote nel 1584. Rientrato in Inghilterra, svolse il suo ministero clandestino nelle contee occidentali, rischiando la vita per celebrare la messa e confortare i cattolici perseguitati.
Tuttavia, la sua fede vacillò di fronte alla cattura e al processo. Per ottenere una tregua, Hambley abiurò la sua fede e fuggì dalla prigione. Rifugiatosi a Salisbury, riprese il suo apostolato, ma fu nuovamente catturato e, questa volta, sottoposto a pressioni ancora più intense, rinnegò la sua fede e tradì i suoi compagni.
La sua terza e ultima cattura segnò una svolta inaspettata. Hambley, rinvigorito dalla fede incrollabile di un compagno di prigionia, Thomas Pilchard, affrontò il processo con fermezza e coraggio, rifiutando di abiurare nuovamente e subendo il martirio vicino a Salisbury.
Autore: Franco Dieghi
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