† 751/752
Monaco di Malmédy, discepolo dell'abate Anglino, divenne vescovo di Colonia e consigliere di Carlo Martello. Secondo una tradizione, sarebbe stato assassinato nel 716, mentre un'altra ipotesi lo identifica con l'abate di Malmédy, morto tra il 751 e il 752. La venerazione del santo si manifesta in diverse località: ad Amel, dove sorge una chiesa a lui dedicata, si celebra il 31 marzo, giorno del suo dies natalis, mentre a Colonia, dove le sue reliquie furono traslate nel 1062, la festa cade il 9 luglio.
Martirologio Romano: A Colonia in Austrasia, ora in Germania, sant’Agilolfo, vescovo, illustre per la santità di vita e la predicazione.
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Secondo una passio del sec. XI (BHL, I, p. 25, n. 145) sarebbe stato vescovo di Colonia, consigliere di Carlo Martello, e ucciso il 31 marzo 716 nei pressi di Amblève, mentre si recava ambasciatore da Chilperico e Ragenfrid; sarebbe stato seppellito nella chiesa di San Lorenzo, non lungi dal monastero di Stavelot-Malmédy. Nel 1062 il vescovo Anno II ne trasferì le reliquie a Colonia e le compose nella chiesa di Santa Maria ad Gradus; da allora se ne celebra la festa il 9 luglio.
Secondo un altro testo, poi, della fine dello stesso sec. XI (BHL, I, p. 25, n. 146), composto certamente dopo la traslazione a Colonia, Agilulfo prima di essere vescovo sarebbe stato monaco di Malmédy, discepolo dell'abate Anglino, al quale sarebbe succeduto nell'ufficio abbaziale, che avrebbe conservato pur reggendo la chiesa di Colonia.
Queste notizie agiografiche mal si compongono con altre storicamente accertate, secondo le quali Agilulfo di Malmédy fu abate dal 752 al 757, mentre Agilulfo era già vescovo di Colonia nel 748 (forse anche nel 745), e morì nel 751-52. Per questo, dunque, bisogna distinguere il vescovo dall'abate. Chi fosse poi il martire del 716 è difficile precisare; si potrebbero fare diverse ipotesi, pensando che sia esistito un altro vescovo di Colonia di nome Agilulfo all'inizio del sec. VIII, o che l'autore della passio abbia fatto confusione di nomi, volendo glorificare l'oscuro martire del suo monastero, attribuendogli la qualifica di vescovo.
Agilulfo è venerato il 31 marzo (dies natalis) ad Amel (Amblève), dove gli è dedicata una chiesa. A Colonia, invece, è venerato il 6 luglio, giorno della traslazione. Le sue reliquie nel 1802 furono trasferite a Kempen, ma nel 1846 furono riportate a Colonia e nel 1893 nuovamente esposte alla pubblica venerazione.
Autore: Alfonso M. Zimmermann
ICONOGRAFIA. Questo santo è normalmente rappresentato con la dalmatica, i guanti, il piviale e la mitra come si può vedere in una tavola del XVI sec. custodita nel Museo di Colonia. Suoi attributi più comuni, poi, sono il libro, che ricorda gli studi da lui compiuti nella abbazia di Stavelot nelle Ardenne, e la spada, strumento del martirio che subì ad Amblève. Altro attributo quasi costante è il falcone tenuto alto sul pugno: secondo la tradizione popolare, infatti, avendo un cacciatore messo in dubbio la santità di Agilulfo ed essendosi detto disposto a credervi soltanto se il falcone si fosse messo a cantare, il santo avrebbe compiuto tale miracolo. Questo ed altri avvenimenti della vita di Agilulfo sono rappresentati sugli sportelli laterali di una grande pala d'altare del XVI sec. attualmente nella cattedrale di Colonia. Altra immagine del santo, vestito dei sacri paramenti, si trova, sempre a Colonia, in una vetrata del XVII sec. della chiesa di San Pantaleone.
Autore: Maria Chiara Celletti
Fonte:
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