Il Martirologio Siriaco menziona due martiri a Tomi, Cresto e Pappo, di cui si sa poco. Il Martirologio Geronimiano menziona altri martiri a Tomi, tra cui Evagrio e Benigno (una traduzione di Cresto). Un altro studioso collega Benigno, Cresto ed Eugario a Siracusa. Il Martirologio Romano menziona solo Evagrio e Benigno a "Schythia", che Delehaye corregge in "Sicilia" collegandoli a Pancrazio.
Martirologio Romano: A Costanza in Scizia, nell’odierna Romania, santi Cresto e Pappo, martiri.
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Santi CRESTO e PAPPO, martiri
Il Martirologio Siriaco del IV secolo, al 3 aprile, commemora a Tomi, capitale della Scizia Minore, i due martiri Cresto e Pappo. La loro esistenza, avvolta nel mistero, si staglia sullo sfondo di un'epoca turbolenta, segnata dalle persecuzioni imperiali. La scarsità di informazioni su di loro alimenta la nostra curiosità: chi erano realmente questi santi? Sotto quale tiranno subirono il martirio? Le loro spoglie riposano ancora in terra scita?
Lo stesso giorno, il Martirologio Geronimiano offre un'ulteriore tessera del mosaico: un gruppo di martiri di Tomi in Syciana, tra cui Evagrio, Benigno, Cresto e Aresto. La memoria di Pappo sembra svanire, mentre Cresto sopravvive, seppur affiancato da una variante errata (Aresto) e da una traduzione latina (Benigno). L'introduzione di Evagrio potrebbe trovare spiegazione nella presenza, nello stesso giorno, del martire Pancrazio di Taormina, la cui passio fu redatta da un discepolo di nome Evagrio.
Un'ulteriore pista si snoda tra le pagine del Caetani, che annovera tra i martiri di Siracusa, poco prima di Pancrazio, Benigno, Cresto ed Eugario. L'autore collega questi nomi a Siracusa, reinterpretando la forma "in Syciana" del Geronimiano.
Infine, il Martirologio Romano, sotto le correzioni di Floro, riporta una traccia della menzione del Geronimiano, con la sola presenza di Evagrio e Benigno, e la trasformazione di "Syciana" in "Schythia". Tale correzione, seppur plausibile, viene contestata dal Delehaye, che evidenzia l'incongruenza di tale specificazione nei testi agiografici. Egli propone, in alternativa, di leggere "Sicilia", associando l'indicazione topografica alla memoria di Pancrazio.
Autore: Franco Dieghi
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