Parigi, 1125 - 6 aprile 1203
Nato a Parigi intorno al 1125, si distinse per la sua devozione alla perfezione religiosa, subendo l'ostilità dei confratelli a Saint-Genoveffa. La sua vocazione lo portò in Danimarca nel 1161 per introdurre la riforma nei monasteri, diventando abate di Aebelhoit e figura di riferimento della Chiesa danese. La sua fama si estese anche alla politica, quando si recò a Roma nel 1194 per difendere la legittimità del matrimonio tra Filippo Augusto di Francia e Ingelburga di Danimarca. Morì nel 1203, senza vedere la riconciliazione dei reali, ma la sua santità fu riconosciuta nel 1224. Le sue lettere, conservate in Scripta Rerum Danicarum, offrono una preziosa fonte di informazioni sulla Chiesa danese del XII secolo.
Martirologio Romano: Nell’isola di Eskill vicino a Roeskilde in Danimarca, san Guglielmo, abate, che, chiamato in Danimarca dal cenobio dei Canonici Regolari di Parigi, rinnovò non senza affanni e ostacoli l’osservanza della regola e lasciò la vita all’alba della domenica di Pasqua.
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La sua Vita è stata scritta da un autore che si dice suo discepolo, ma sembra molto posteriore e di valore storico piuttosto dubbio.
Nato verso il 1125 a Parigi o a St-Germain presso Crépy-en-Valois, Guglielmo fu educato da un suo zio monaco di S. Arnolfo, poi abate di Saint-Germain-des-Prés.
A sedici anni era canonico secolare di S. Genoveffa, dove fu vittima della gelosia dei suoi colleghi, che tentarono di sfruttare il suo amore per la solitudine e per la perfezione, spogliandolo dei suoi benefici. Egli sventò i loro intrighi fu ordinato diacono dal vescovo di Senlis, poi seguì la riforma che, nel 1148, pose dei Canonici Regolari al posto dei canonici secolari di S. Genoveffa. Preoccupato della gloria del suo Ordine, vegliò sulla regolarità dell'osservanza e combatté ogni abuso. Nel 1161 scrisse la relazione dell'inchiesta fatta dai vescovi della provincia di Parigi sulla custodia del corpo di s. Genoveffa da parte dei Canonici.
Il fondatore di Copenhagen, Assalonne, vescovo di Roschild in Danimarca, richiese dei Canonici Regolari per introdurre la riforma nel monastero dell'isola di Eskill o Aebelhoit (Elshihoè). Guglielmo fu inviato con tre altri compagni, dapprima essi furono mal ricevuti ma poi Guglielmo trionfò sugli ostacoli posti dai canonici ostili alla riforma che venne attuata. Nel 1175, il monastero, eretto in abbazia, fu trasferito nell'isola di Seeland e Guglielmo ne divenne l'abate facendone ben presto un centro di irradiazione spirituale. Il nuovo monastero si dibatté nelle difficoltà materiali, aggravate dagli incendi, ma Assalonne, divenuto arcivescovo di Lund nel 1170, sostenne il suo amico Guglielmo e il monastero ritrovò la sua prosperità. Guglielmo divenne un grande personaggio della Chiesa di Danimarca e controllò praticamente tutti i monasteri del paese, anche quelli di altri Ordini, ciò che non accadde senza resistenze o insuccessi .
Francese, divenuto danese, Guglielmo prese attivamente parte ai negoziati relativi al matrimonio del re di Francia, di Filippo Augusto, con Ingelburga, sorella del re Canuto di Danimarca, che fu celebrato ad Amiens il 14 agosto 1193. Si sa che l'indomani del matrimonio il re di Francia rifiutò di considerare Ingelburga come regina e voleva ripudiarla. Avendo i vescovi di Francia annullata l'unione sotto il pretesto della parentela, Guglielmo partì per Roma nel 1194 per affidare la causa al papa e per dimostrare l'inesistenza del vincolo di sangue; nello stesso tempo sostenne la posizione della regina. Al suo ritorno da Roma fu inseguito dalla polizia del re di Francia e trattenuto a Digione dal duca di Borgogna. Ci volle l'intervento degli abati di Cîteaux e di Clairvaux perché egli potesse proseguire il suo cammino verso la Danimarca passando per Parigi.
Morì nella notte di Pasqua, il 6 aprile 1203, senza aver visto la riconciliazione fra il re e la regina che ebbe luogo dieci anni più tardi.
Poco dopo, l’arcivescovo di Lund e i vescovi di Oslo e di Skara, chiesero al papa Onorio III di procedere alla canonizzazione di Guglielmo Il 12 maggio 1218 il papa concesse l'autorizzazione per le ricerche canoniche, raccomandando cautela, ma nonostante i molti miracoli il processo durò a lungo e solo il 31 gennaio 1224 fu emanata la Bolla con la quale Guglielmo era proclamato santo, mentre nel 1228 si ebbe la traslazione delle reliquie nella chiesa del monastero di Aebelholt, che era stata terminata sette anni dopo la morte del santo.
La commemorazione fu stabilita per il 16 giugno, dato che la festa di Pasqua, giorno in cui era morto, era continuamente mobile.
Guglielmo è stato per tutto il Medioevo uno dei piu venerati santi della Danimarca, specialmente del Själland e, quando venne la Riforma, non fu facile sradicarne il ricordo nel popolo. Nel Martirologio Romano Guglielmo è ricordato il 6 aprile. Di lui si conservano più di un centinaio di lettere, pubblicate in Scripta Rerum Danicorum, preziose per le notizie che recano non solo sull’autore, ma anche sulla Chiesa di Danimarca nel sec. XII.
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