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Beato Giorgio Gervase Sacerdote benedettino, martire
Festa:
11 aprile
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† Tyburn, Londra, Inghilterra, 11 aprile 1608
Nato nel Sussex nel 1571, George Gervase visse un'esistenza avventurosa e tormentata: prigionia, pirateria, esilio e martirio. La sua beatificazione nel 1929 lo ha reso modello di perseveranza. Dopo un periodo di lontananza dalla fede, Gervase si riconciliò e divenne sacerdote nel 1603. Operò in Inghilterra durante la repressione del cattolicesimo, subendo due arresti e l'esilio. Rientrato in Inghilterra, fu nuovamente arrestato e condannato a morte per aver rifiutato il giuramento di fedeltà al re. L'11 aprile 1608 subì il martirio a Tyburn.
Martirologio Romano: A Londra in Inghilterra, beato Giorgio Gervase, sacerdote dell’Ordine di San Benedetto e martire, che fu allievo del Collegio Inglese di Douai e, sebbene imprigionato due volte in patria sotto il re Giacomo I durante l’esercizio del suo ministero pastorale, professò tuttavia con costanza la fede cattolica fino all’impiccagione.
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La figura di George Gervase, sacerdote benedettino e martire inglese, emerge dalle pagine della storia come un esempio di fede incrollabile e dedizione al Vangelo. Nato nel Sussex nel 1571, egli visse un'esistenza avventurosa e tormentata, segnata da prigionia, pirateria, esilio e infine martirio. La sua beatificazione nel 1929 da parte di Papa Pio XI ne ha consacrato la memoria, elevandolo a modello di perseveranza e ispirazione per le generazioni future.
Giovinezza
Rimasto orfano a dodici anni, Gervase fu rapito da pirati e condotto nelle Indie Occidentali, dove rimase prigioniero per dodici anni. In questo periodo egli si allontanò dalla fede cattolica. Tuttavia, al suo ritorno in Inghilterra, ritrovò la fede grazie all'esempio del fratello maggiore Henry, esule volontario nelle Fiandre per motivi religiosi.
Riconciliazione e vocazione
Nel 1595 George Gervase entrò nel Collegio inglese di Douai, dove completò gli studi e fu ordinato sacerdote nel 1603. L'anno successivo intraprese la missione in Inghilterra, dove operò per oltre due anni, in un contesto di forte repressione del cattolicesimo. Arrestato nel giugno 1606, fu bandito dal regno insieme ad altri sacerdoti.
Pellegrinaggio e ritorno in patria
Gervase compì un pellegrinaggio a Roma, dove tentò senza successo di entrare nella Compagnia di Gesù. Tornato a Douai, vestì l'abito da novizio presso il monastero benedettino di San Gregorio. Nonostante le pressioni del fratello Henry, che desiderava per lui una vita tranquilla e sicura, George era determinato a tornare in Inghilterra per predicare il Vangelo.
Martirio e beatificazione
Rientrato in patria, fu nuovamente arrestato e incarcerato. Rifiutandosi di prestare il giuramento di fedeltà al re, considerato lesivo della sua fede cattolica, Gervase fu processato e condannato a morte. Il 11 aprile 1608 subì il martirio a Tyburn, mediante impiccagione, sventramento e squartamento.
La sua beatificazione è avvenuta nel 1929 ad opera di Papa Pio XI.
Autore: Franco Dieghi
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