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Sante Bernica, Prosdoca e Domenica Martiri
Festa:
14 aprile
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Tre martiri di Antiochia che subirono un singolare martirio. Eusebio di Cesarea, Eusebio di Emesa e Giovanni Crisostomo ne narrarono la storia, pur non menzionando i loro nomi, che compaiono solo nel Breviario Siriaco. Il Martirologio Geronimiano e il Sinassario Costantinopolitano le ricordano in date diverse, spiegabili con la diversa commemorazione della Santa Croce. Secondo la tradizione, le tre donne, madre e figlie, per sfuggire alle persecuzioni di Diocleziano si rifugiarono ad Edessa, ma furono richiamate ad Antiochia. A Gerapoli, temendo per la loro castità, Domnina esortò le figlie a gettarsi con lei nel fiume, lasciando sulla riva i calzari per non compromettere i soldati. Il loro sacrificio suscitò grande venerazione.
Martirologio Romano: Ad Antiochia di Siria, nell’odierna Turchia, sante martiri Berníca e Prosdóca, vergini, e Domnina, loro madre, che, in tempo di persecuzione, per sfuggire alle intenzioni di alcuni che tentavano di insidiare la loro purezza, mentre cercavano scampo nella fuga, trovarono il martirio nelle acque di un fiume.
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BERNICE, PROSDOCE e DOMNINA, sante, martiri di ANTIOCHIA.
La singolare forma di martirio rende facilmente identificabili le tre sante nella menzione a loro dedicata da Eusebio di Cesarea e nei panegirici pronunziati nel giorno della loro festa da Eusebio di Emesa e Giovanni Crisostomo, autori tutti che pur non ne fanno il nome. I loro nomi appaiono invece nel Breviario Siriaco al 20 aprile : «Prôsdòqas et Berenices...». Nel Martirologio Geronimiano il nome di Bernice figura nella forma corrotta Veronicae il 15 aprile, il 10 e 11 luglio; quello di Prosdoce, nelle forme di Prosduci, Prodociae e Prosdociae, compare negli stessi giorni e il 19 ottobre; Domnina, corrotto in Dominae, ricorre il 14, 15 aprile e il 10 luglio Il Sinassario Costantinopolitano ricorda queste martiri il 4 ottobre.
Il divario delle date può spiegarsi con un passo del Crisostomo (PG, L, col. 629) che pone il loro martirio circa venti giorni dopo la commemorazione della Santa Croce. Quindi i Greci, ritenendo che tale commemorazione sia quella del 14 settembre, giorno in cui si celebra, però, «l'esaltazione della Santa Croce» ricordano il martirio di Bernice, Prosdoce e Domnina il 4 ottobre, mentre il Breviario Siriaco pone il loro martirio al 20 aprile, considerando come giorno della «memoria della S. Croce» il venerdì santo. La data del Siriaco è preferibile perché all'epoca delle martiri non era ancora stata istituita la festa del 14 settembre.
Secondo il racconto tramandato da Eusebio di Cesarea, arricchito da Eusebio di Emesa e dal Crisostomo, Bernice e Prosdoce erano figlie di Domnina, patrizia antiochena celebrata per bellezza e virtù. Per sfuggire la persecuzione di Diocleziano le tre donne ripararono ad Edessa, ma, scoperto il loro rifugio, con la complicità del padre e marito, furono richiamate indietro. A Gerapoli le sorpresero i soldati romani. Domnina, temendo per la castità delle figlie, le esortò ad annegarsi con lei nel fiume, dopo aver lasciato sulla riva i calzari per non compromettere i soldati. Questo sacrificio fu celebratissimo per tutta l'antichità.
Nel Martirologio Romano al 19 ottobre si legge questa memoria: «Antiochiae sanctorum martyrum Beronici Pelagiae virginis, et aliorum quadraginta novem». Il primo nome si ricollega, attraverso la forma Veronica, a Bernice; Pelagia, celebre martire antiochena, vi è trasportata dalla rubrica dell'8 ottobre. Tale elogio deriva dalla lettura che Floro diede di un manoscritto del Geronimiano. Un'altra memoria del gruppo ricompare, nello stesso martirologio, al 14 aprile. Sant'Agostino afferma che le martiri erano oggetto di un culto molto diffuso e sant'Ambrogio le ricorda associando però con esse anche Pelagia.
Autore: Maria Vittoria Brandi
Fonte:
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